Quella sera ero a fare il Baby sitter da mia figlia. C’era anche mia moglie e, in allegria abbiamo cenato coi due nipotini. Sempre gli stessi nipotini… che continuano a crescere e ora cominciano a interessarsi a cosa fanno o facevano i nonni.
Il più piccolo, non ricordo più bene in quale contesto, mi chiede a bruciapelo:
“Sei davvero un Dottore?”.
Mi ha lasciato di stucco. Nel farmi la domanda ha sicuramente ricordato qualche “dolorino” causato dal pediatra o da qualche vaccinazione, ma, dimostrando curiosità, c’era in lui quasi riconoscenza; per lo meno aveva cominciato a vedermi con una luce particolare.
Anche l’altro nipotino ha preso atto delle mie capacità, e, essendo più grande ha voluto sapere cosa facevo, o, per lo meno, come facevo il medico.
Difficile spiegare il lavoro dell’anestesista. Difficile spiegare, in poche parole il compito dell’anestesista.
Anche perché non è necessario andare a raccontare che il chirurgo taglia, fa uscire il sangue, e l’anestesista evita il dolore. In questo modo si finirebbe col parlar male del chirurgo.
Certo, è tutto a fin di bene, ma per un bimbo non è più interessante.
Ecco che allora, mi sovviene la “fatica” di accompagnare in ambulanza malati gravissimi in centri maggiormente attrezzati o con reparti specialistici.
Ed è qui che l’attenzione si acuisce: L’Ambulanza!
Ho lavorato tanti anni in un piccolo ospedale di provincia dove, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, arrivava veramente di tutto.
E se l’ospedale è piccolo il personale “scarseggia” e ci si trova spesso e volentieri “sulla breccia”.
Purtroppo anche la CRI scarseggiava in fatto di personale per cui erano benvenuti i “Volontari”.
Questi ultimi erano presenti specialmente di notte. Erano tutti autorizzati a guidare un’ambulanza, ma, qualche volta, la loro guida lasciava un poco a desiderare. Se dovevo trasportare un malato grave, anche se l’autista non era dei migliori, non potevo occuparmi della qualità della guida. Dovevo controllare il mio paziente, sempre molto grave e spesso senza conoscenza.
Alle volte ci si doveva spingere fino a Genova; trattandosi di una distanza superiore ai 100 chilometri, anche se avevo sempre con me del qualificato personale infermieristico, si può star certi che il viaggio non era dei più sereni e rilassati. C’era sempre una forte tensione che, alle volte, si intensificava a causa del traffico.
Una volta arrivati a destinazione, dopo aver “consegnato” il paziente, si cominciava a respirare.
Iniziava il ritorno; si ritornava alla base. Avremmo dovuto essere tutti tranquilli e senza problemi particolari.
Fu in occasione di un ritorno notturno che mi trovai a guidare l’ambulanza. Gli autisti erano due. Due volontari. Quello che guidò all’andata ci fece più volte sentire il nostro cuore “emigrare” fino in gola. Dovevamo occuparci di chi stava veramente peggio.
Iniziato il ritorno, durante l’attraversamento di Genova addormentata, ci rendemmo conto, il sottoscritto e la mia infermiera, che, dopo il rifornimento di carburante, a guidare il mezzo sarebbe stato l’altro autista. Non avevamo nulla contro di lui, ma ci ispirò timor panico, non foss’altro che per il fatto che aveva occhiali con lenti molto molto spesse.
Fu a questo punto che l’infermiera mi letteralmente scongiurò di guidare l’ambulanza. La strada non era poca. I chilometri abbondantemente più di cento e, in piena notte. Saremmo arrivati a destinazione “mentre albeggiava”.
Chiesi di poter guidare quasi volessi divertirmi o accostarmi a un’esperienza nuova.
Mi fu concesso e, coll’alba alle porte, arrivammo felicemente a destinazione.Dopodichè potemmo goderci un paio d’ore di riposo.
Non è una favola ma merita ugualmente una morale con domanda.
1° – Non avevo i requisiti per guidare un mezzo CRI.
2° – Ancora oggi si sfruttano o si utilizzano i “Volontari” per portare a spasso, con sirena, malati gravi o gravissimi e personale medico qualificato?
Avevo promesso che è bene ridere e che cercherò sempre di più di far ridere i miei lettori.
Ma non vi viene da ridere pensando a una seria Ambulanza scarrozzata nella riviera ligure da un Rianimatore “incosciente” sostenuto da un infermiera panicata?
E allora ridete!… ma informatevi un po’!
Se l’ambulanza con la quale, in caso di necessità, potreste dover essere trasportati nottetempo, sarà guidata da un volontario probabilmente mal pagato (se fosse pagato in modo giusto non sarebbe “volontario”), penso sarebbe utile protestare.
Fatevi prima una bella risata!