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Archive for dicembre 2010

Normalmente i fiori si aprono alla mattina e si chiudono alla sera.

FIORE NOTTURNO

Questo bellissimo fiore di grande cactus, si apre alla sera e si richiude alla mattina.
L’ho fotografato di notte. È uno spettacolo!

Ne ho fotografato uno. Su tutto il cactus ce n’erano almeno 10

SIAMO NELL’ESTREMO PONENTE LIGURE.

Anzichè con botti, tappi di bottiglia saettanti, abbuffate infinite con libagioni all’ultimo bicchiere, auguro, con questo fiore, a tutti i miei lettori

UN SERENO 2011

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SOTTOLINEARE 6

Un regalo natalizio per le mie affezionate lettrici.

NON HO PAROLE

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Natale si avvicina. Recentissimamente ho tirato in ballo le Poste Italiane che hanno grossolanamente sbagliato. Ora mi faccio aiutare dai francobolli per dire a tutti i miei lettori e ai miei amici :
BUON NATALE!

NATALE LAICO

Questo francobollo LAICO vi può portare all’infanzia e al sorriso.

Le Poste Italiane, ogni anno emettono due francobolli.
Il secondo francobollo di quest’anno, a soggetto religioso : L’ADORAZIONE DEI MAGI ha una caratteristica particolare.
Nell’angolo a destra ci sarebbe l’autoritratto del Botticelli.

Osservate questo francobollo che riproduce un’opera di SANDRO BOTTICELLI.

NATALE RELIGIOSO

Nella parte destra del dipinto quell’uomo in piedi vestito di marrone pare essere l’autoritratto dell’Artista.

PARTICOLARE DEL DIPINTO

A questo punto, aiutato dalle POSTE ITALIANE e con SANDRO BOTTICELLI dico a voi tutti

BUON NATALE


BUON NATALE


BUON NATALE 2010

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ERRARE HUMANUM EST

Sono dell’idea che può essere molto interessante considerare il mondo di chi lavora. In qualunque campo sarebbe molto importante non fare errori.

C’è però un proverbio dei nostri progenitori latini che suona:”ERRARE HUMANUM EST”. Quindi possiamo sbagliare. Inoltre:”SBAGLIANDO SI IMPARA”:

A certi livelli e in certe professioni assolutamente non si dovrebbe mai sbagliare.

Posso considerare un mio Maestro (colla M maiuscola) che, in un Ospedale della Svizzera tedesca dove lavorai e mi “cimentai” anche con la chirurgia, mi disse una volta:”In chirurgia si può alle volte anche sbagliare; l’importante è accorgersene. Diventa grave quando non ci si accorge dell’errore fatto”.

Quell’uomo era un grande uomo e oltre alla Medicina insegnava l’Umanità.

Passando ad altro argomento, tutti sappiamo che esistono i francobolli e che gli Stati incassano bene dalla vendita di quei “pezzettini di carta” collezionati.

FRANCOBOLLO TAV

Anche le Poste Italiane emettono francobolli per le più disparate occasioni. Recente l’emissione per il TAV.

Normalmente per ogni emissione esiste un timbro commemorativo del primo giorno di emissione.

Anche in questo caso è stato predisposto un timbro per il primo giorno di emissione a NAPOLI.

Osservate la data del timbro: 7 settembre 2010…

TIMBRO 7 SETTEMBRE 2010

corrisponde esattamente al giorno di emissione: 2 ottobre 2010!?!?

Da qui si capisce che si può sbagliare; ma si può anche correggere.

Possibile che nessuno se ne sia accorto?

http://e-filatelia.poste.it/showSchedaProdotto.asp?id_prodotto=14820&id_categoria_prodotto=281&id_catalogo_prodotto=13

Se volete potete controllare sul sito delle Poste Italiane.

Chissà se qualche dipendente delle Poste arriverà a leggere questo mio articolo. Magari farà qualcosa? Non credo proprio. E allora?

ERRARE HUMANUM EST; PERSEVERARE DIABOLICUM!

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Una commentatrice a noi ben conosciuta scrisse fra l’altro:” mi sforzo di apprezzare maggiormente il fatto che tutti i giorni scelgo l’abito da mettere…”.
Probabilmente aveva fatto riferimento alla “camiciola” che avevo menzionato nell’articolo.

IL NOSOCOMIO

Io non so come sia negli altri ospedali; mi riferisco ora a quell’ospedale luganese nel quale arrivai in una delle ore più piccole di una notte piuttosto fredda. Anch’io ero freddo quanto può essere freddo chi in quel momento farebbe meglio a collassare,  e, dopo i convenevoli della burocrazia, fui ammesso nelle stanze del “Pronto Soccorso” dove, qualche volta ti “prontamente soccorrono”.
Ero freddo e l’aria condizionata spinta verso il freddo mi assalì in modo inquietante. Mi fecero coricare coll’ordine di “lasciare” i miei vestiti e di indossare quella leggerissima oscena camiciola che ti fa sentire nudo e indifeso.
Per mia fortuna il freddo che aveva assalito il mio corpo non si era ancora impossessato delle mie circonvoluzioni cerebrali e riuscii a reagire evitando una prematura ibernazione.
Deve mettere la camiciola altrimenti il medico non può visitarla”. Fanno capolino le “volontà superiori”.
Riuscii a dire:”NO” in modo categorico.
Naturalmente, per quanto era necessario, il medico riuscì a visitarmi e fu anche possibile, dietro mia sollecitazione, approntare una terapia.

La terapia era infusoria ed io rimasi, per il momento, su quella branda coi miei vestiti, ma immerso nelle “brezze” di un’aria condizionata così spiacevole per cui dire “Ho freddo” è dir poco.
A questo punto la pietosa infermiera che aveva captato, nella sua benevolenza, il mio lamento, provvide mettendo sul mio corpo dolorante un’ammucchiata di lenzuola “bollenti” prelevate da un armadio riscaldato. Pensai subito alla possibilità di dover essere trasferito al reparto ustionati, ma dopo poco tempo mi accorsi che quell’”ammucchiata” che si era raffreddata aveva su di me solo l’effetto di pesare.

La sofferenza cessò quando fui trasferito su un letto nel reparto di degenza. Cominciai a sentire il mio corpo “caldo” dopo circa quattro ore, sempre coi miei vestiti sotto un bellissimo piumone in una stanza ben riscaldata.

Purtroppo non ero ancora guarito ma non stavo più viaggiando verso l’ibernazione.

Ora c’è da chiedersi:

• Gli “Addetti ai Lavori” sanno che una buona parte dei “visitatori” del Pronto Soccorso si trovano in condizioni che potremmo definire “debilitate” per cui soffrono maggiormente le temperature fredde?
• Gli “Addetti ai Lavori” sanno che, prima di far spogliare un sofferente è “utile” trovarsi in un ambiente caldo e confortevole?
• È utile che gli “Addetti ai Lavori” siano a proprio agio. Perchè deve trovarsi a disagio chi già arriva soffrendo?

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Tutti pensano a quel che succederà il 14 dicembre e pensano naturalmente al Cavaliere.

Ma lo sapete che solo questo è un CAVALIERE D’ITALIA?

IL CAVALIERE D'ITALIA

Ma non è bello?

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SOTTOLINEARE 5

Devo chiamare in causa Loretta che ha scritto:

http://lorettadalola.wordpress.com/2010/04/18/cani-e-gatti-sono-i-migliori-amici-dell’uomo-ma-l’uomo-e-i-migliore-amico-di-cani-e-gatti/

È giusto rispettare gli animali, oppure?

DA "LA SETTIMANA ENIGMISTICA"

Questa vignetta è o no molto bella?

Purtroppo siamo oberati da notizie “pesanti” e tristi.

Ridete un po’ e… fate ridere anche Loretta.

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APPUNTI DI VIAGGIO 11

Quante volte nel corso della vostra vita avete visto una casa di un colore così bello?… o, se preferite così allucinante?

CHE PAURA!

Il bello è che non si trova in un punto appartato. NO. È proprio sulla strada.

È quindi impossibile non vederla.

Sono passato più volte vicino a questa casa e, ogni volta, credevo di essere preparato a un colore folle. Invece no. Ogni volta i miei occhi ricevevano un colpo violento.

Se siete interessati a vederla non è assolutamente difficile. Se da Lugano andate verso Bellinzona, alla fine della discesa del Monte Ceneri, anzichè proseguire per Bellinzona, svoltate a sinistra per Locarno…

Dopo pochi metri, sulla vostra destra vedrete questa deliziosa casetta.

Non so assolutamente chi siano gli abitanti della casa o i vicini.

Chissà se sono contaminati dalle lunghezze d’onda di questa opera d’arte.

Chissà se l'albero ha paura?

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SCRITTO IN TEMPO REALE. PUBBLICATO DOPO.

Da qualche ora sono nuovamente a casa. Ne ero uscito avant’ieri notte (in piena notte) per andare sofferentissimo in ospedale.

L'OSPEDALE

Ero in una di quelle situazioni che si annunciano subdolamente e che mandano a quel paese il benessere. e l’ottimismo.
I “residui” di due interventi chirurgici, con cause scatenanti ingannevoli e sconosciute ti producono dolori addominali lancinanti e spastici in crescendo, con la “garanzia” che non cesseranno se non verrà garantito il transito intestinale, almeno, ai gas.
La diagnosi è chiara, la terapia è del “chissà?” e dello “speriamo”, altrimenti? Altrimenti entra in azione “la legge del taglio”, in questo caso “taglione come grosso taglio”.

Il ritorno a casa dopo due giorni di digiuno assoluto senza aver dovuto assaggiare il “coltellaccio”(1) del chirurgo, ti fa sentire colmo di gioia.
Prima del ritorno puoi rimetterti quei vestiti “normali” che avevano lasciato il posto a una oscena (2)camiciola.
È la legge dell’ospedale nel quale alla divisa candida degli addetti ai lavori si contrappone la camiciola, forse con fiorellini, del sofferente (soprannominato paziente) subordinato.
Mentre indossi con lentezza da spogliarellista i tuoi vestiti normali guardi con tristezza empatica chi rimane sofferente nel letto accanto. In quel momento ti senti un privilegiato e, al tempo stesso, con un piccolo appena appena accennato senso di colpa. “Tu purtroppo devi rimanere qui; io me ne vado; vorrei mi dispiacesse lasciarti; sono felice di potermene andare”. Lui rimane lì. Saluta mesto nella sua camiciola senza protezione.
Mentre lo saluto e gli auguro con vera partecipazione salute e benessere, dentro di me la gioia non ha limiti.

SALTO DI GIOIA

Avrei voglia di urlare la mia gioia traboccante. Appena superata la porta della stanza del “subordinato”, nell’affrontare il corridoio che porta agli ascensori, avrei una desiderio sfrenato di correre a più non posso. Non lo faccio anche perchè le mie gambe, dopo due giorni di digiuno, sono ancora malferme.

Nel pigiare il pulsante dell’ascensore, saluto con un sorriso “infinito” l’infermiera un po’ stupita nel vedermi coi miei vestiti normali. Ora potrei essere un visitatore; uno di quelli che deve sottostare solo a determinati orari.
Mentre l’ascensore scende, un piano dopo l’altro la gioia cresce ulteriormente per cui ti senti così leggero che hai paura di picchiare la testa contro il soffitto.
Che bello! Fra poco sono di nuovo libero!
Sì perchè mentre sei in quella camiciola che ti lascia libera la schiena… e il fondoschiena, ti senti terribilmente alla mercè di volontà “superiori”(3). Riesci ancora un poco a difenderti; ma poco… in certi momenti pochissimo o niente.
Se si avvicina a te un’infermiera con una siringa in mano, molto difficilmente riesci a sindacare la qualità e la quantità di veleno che ti vuole inoculare.
Appena mi trovo all’aria aperta nell’attesa che arrivi la macchina guidata affettuosamente da mia moglie, anche se non splendesse il sole, il tempo sarebbe splendido.
E pensare che oggi splende il sole, ma la temperatura è freddina. La mia felicità è tale per cui non sento il freddo.
Sono passati meno di due giorni e mi sembra tutto più bello. Anche se mi sento ancora dolorante, ogni mia cellula ride e vorrebbe che tutti ridessero con me. Non è così. Tutti in macchina impettiti, seri, serissimi, cogli occhi fissi in avanti solo preoccupati di fare o…rimanere attaccati al telefonino.
Non bisogna perdere un attimo. Avanti, avanti. Avanti senza tregua… per il PIL?
E pensare che, in un attimo, quando meno ve l’aspettate, potreste trovarvi con quella camiciola standard senza difesa con davanti a voi una siringa minacciosa in mano a una fanciulla sorridente vestita di bianco.

Quanto ho scritto è uscito dal mio cuore felice, già sofferente. Ha una morale. Cercatela… la troverete. Dovete però fermarvi un attimo ed evitare di essere furbi o “dritti”; in poche parole è necessario che siate onesti.
E se arrivereta a trovare una risposta che potrà stimolarvi, potrà essere positivo per il vostro futuro.

1 – Coltellaccio è sinonimo di bisturi e onomatopeico nel riprodurre la goduria similorgasmica dell’operatore ardentemente teso verso la conoscenza dell’ignoto.

Bisturi - Sinonimo di coltellaccio del chirurgo

2 – Oscena perchè lascia libero accesso a tutto ciò che sta dietro… e dietro c’è quel “sedere” che dovremmo proteggere a tutti i costi.

3 – Le volontà superiori vengono dagli “Addetti ai lavori” e sono praticamente insindacabili.

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