Ancora una volta il mio nipotino mi ha portato a scrivere.
Oggi era a pranzo dai nonni assieme al fratellino. Siamo, noi nonni, andati a prenderli all’asilo e ce li siamo portati a casa.
Mentre la nonna prepara da mangiare, il nonno si ritrova occupato a intrattenere quegli ospiti così importanti.
Questi nipotini hanno grandi aspettative.
Per loro andare dai nonni è una grande gioia.
Mi trovo a chieder loro cosa hanno fatto di bello all’asilo.. Il piccolo ci ha mostrato due disegni; il grande dice di aver disegnato un autobus. In particolare dice di aver disegnato lo scomparto inferiore adibito a raccogliere i bagagli.
È a questo punto che sento scattare in me un ricordo interessante preceduto da questa domanda:“Come si viaggia oggi sugli autobus?”
La risposta è:”Più che bene”..
Se dovete andare vicino o lontano, i sedili sono comodi e confortevoli. Se poi dovete andare lontano, non solo i sedili sono confortevolissimi, ma avete l’aria condizionata e una toilette che vi mette al riparo da necessità impellenti.
Mi sono ricordato di quando si andava, in Val d’Aosta, nella Valle di Gressoney.

GRESSONEY SAINT JEAN
Innanzitutto si arrivava con la”vaporiera” a Pont Saint Martin da Torino su un treno assolutamente non confortevole e, per giunta, coi finestrini aperti che permettevano di arrivare “affumicati”. Ma nessuno ci faceva caso. Era così, ed era ancora bello che ci si potesse andare e che ci fossero i binari.
Si andava col treno dato che i tempi in cui in ogni famiglia ci sarebbe stata un’automobile erano ancora lontani.
Da Pont Saint Martin ci aspettavano 27 chilometri in salita con la “corriera”.. In salita dato che si andava a 1300 metri sul livello del mare; in salita dato che, quel breve percorso era lento e con soste interminabili.
Ho trovato questa foto.

UNA CORRIERA D'ALTRI TEMPI
Come potete vedere, la parte posteriore ha una scaletta ripiegata su se stessa che serviva per mettere i bagagli sul tetto. Nell’interno i posti erano stretti e non c’era posto per la valigie. Non bisogna dimenticare che, oltre alle valigie, sul tetto trovavano posto anche biciclette e altri bagagli voluminosi.
Il carico dei bagagli era estenuantemente lungo.
Quando finalmente si partiva (l’orario era piuttosto utopico), non solo l’interno della corriera era pieno, ma alcuni viaggiatori erano costretti a trovar posto sul tetto assieme a ogni sorta di bagaglio.
L’interessante di questa corriera era che, oltre a partire con “comodità” quando si fermava nei vari paesi, prima di ripartire passavano moltissimi minuti. Dovevano scaricare dal tetto passeggeri e bagagli e finalmente si ripartiva.
Queste belle corriere venivano utilizzate anche per allegri matrimoni.

MATRIMONIO ANNI 50
Che ne sarà di questa bella coppia. Chissà se qualche figlio o qualche nipotino leggerà questo articolo?
Perchè questo scritto. Perchè oggi ci troviamo a vivere bene o, per lo meno, meglio, molto meglio. Oggi, di fronte ai mezzi pubblici siamo sempre più scontenti e abbiamo perso il gusto e il desiderio di “guadagnarci” certi momenti sereni.
Ho sempre parlato di sofferenze “gratuite”. Eravamo usciti da sofferenze terribili e assolutamente “gratuite” volute o gestite da un folle che sperava di governare l’Europa. Ci si sapeva accontentare. Si stava peggio?
Chi lo sa! Potrà essere un importante argomento per tanti giovani e meno giovani sempre pronti al “mugugno” e alla protesta…
NON STO DICENDO CHE BISOGNA RIESUMARE LE CORRIERE. SE PERÒ SI CONTINUA A ESSERE FURBI SI RISCHIA DI PERDERE I BENEFICI DELLA NOSTRA COSIDDETTA CIVILTÀ.
CERCHIAMO DI ESSERE FURBI A BENEFICIO DELLA COLLETTIVITÀ
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