Questo francobollo decisamente brutto ha molto da insegnare.
Mi è capitato per caso tra le mani e, considerato il periodo di crisi che stiamo attraversando, ho pensato bene di dilettarmi a raccontarlo. Non credo servirà a qualcosa ma, se qualche giovane arriverà a leggermi, forse, dico forse potrà essere utile.
Sicuramente è utile a me anche perché mi fa ricordare mia Nonna. Infatti la cartolina postale sul quale fu applicato questo francobollo, fu spedito dalla cittadina dove abitava mia nonna. Dal timbro è possibile vedere che siamo nel bel mezzo del 1942 anno in cui la guerra era già iniziata e stava per scaricare sulla popolazione mondiale tutte le miserie possibili e immaginabili.
La Svizzera, come sicuramente molti giovani non sanno, era una Nazione neutrale che non parteggiava ufficialmente per nessuno dei contendenti, ma aveva un pizzico di paura. Sicuramente sarebbe piaciuto a Hitler invaderla come fece con altre nazioni vicine. Può darsi che non ci provò dato che un paese neutrale faceva comodo o perché sapeva essere la Svizzera pronta a difendersi dove le montagne diventavano particolarmente inespugnabili.
Molti, anzi moltissimi italiani sono convinti che la Svizzera sia in buone condizioni economiche grazie ai soldi che dall’estero sono finiti nei suoi forzieri… o meglio nei forzieri delle sue banche.
Grazie a NOVI e i BACI PERUGINA molti italiani sanno che oggi non è necessario andare fino in Svizzera per gustare un buon cioccolato.
Molti italiani non sanno che in Svizzera si parlano 3 lingue e che nel Cantone Grigioni oltre al tedesco e all’italiano ci sono delle zone in cui si parla Romancio e Ladino.
Questa cartina è molto significativa. Oltre ai confini linguistici mostra i confini dei vari Cantoni.
Malgrado tutte queste lingue gli svizzeri riescono ad andare d’accordo e a prosperare.
Moltissime altre cose non so e non sa la maggior parte degli italiani. Una cosa però è certa; la Svizzera non deve la propria prosperità agli evasori fiscali dei Paesi confinanti e neppure agli “esportatori” di valuta. Deve la prosperità a una Politica seria, lungimirante, non solo egoistica (quindi anche altruistica) e a industrie e prodotti di qualità che riescono ad esportare anche in periodi di crisi.
Nella politica “lungimirante” ci fu il francobollo all’inizio dell’articolo. Fu stampato anche in tedesco e in francese e… mi sembra.. fu piuttosto chiaro.
Mi è sembrato piuttosto attuale. L’Italia vuole resistere ma molti italiani non riescono a rinunciare a nulla… e se sono obbligati a fare delle rinunce, non ricordano i periodi d’oro dell’abbondanza.