Ippocrate è considerato il padre della medicina moderna. Questo disse:
Anni fa mi trovai a scrivere un articolo su un argomento medico. Lo scrissi per la gente comune e lo scrissi con parole normali e comprensibili.
Volli che fosse stampato quello che Ippocrate disse e che è ben leggibile nel riquadro.
Ma chi era effettivamente Ippocrate?
Era un medico greco (460-375 avanti Cristo) e fu una delle figure più rappresentative della medicina antica, perché tentò di liberare questa scienza dalle componenti magiche e superstiziose.
Ai suoi allievi chiedeva di pronunciare davanti ad Apollo, dio della medicina, un giuramento con il quale si impegnavano ad esercitare la professione in un modo che si potrebbe definire semplicemente onesto.
Esiste tutt’ora, per i medici, il GIURAMENTO MODERNO DI IPPOCRATE:
Consapevole dell’ importanza e della solennità dell’ atto che compio e dell’ impegno che assumo, giuro: di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’ uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenermi alla mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione; di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale ed alle mie doti morali; di evitare, anche al di fuori dell’ esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione. Di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni; di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d’ urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità a disposizione dell’Autorità competente; di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto; di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’ esercizio della mia professione o in ragione del mio stato; di astenermi dall’ “accanimento” diagnostico e terapeutico.
Fin qui quello che accade o dovrebbe accadere in medicina.
Nella nostra vita di tutti i giorni ci stiamo confrontando col “comportamento” di alcuni TECNICI che sono stati chiamati al capezzale dell’inferma Italia. Prima di procedere, secondo i consigli di Ippocrate, avrebbero dovuto chiedere all’Italia, o ai sui rappresentanti, se desiderava eliminare le cause della malattia. Poi avrebbero dovuto o potuto procedere.
Chi sono i Rappresentanti dell’Italia? Credo i Parlamentari i quali, anziché il GIURAMENTO DI IPPOCRATE credo abbiano giurato fedeltà alla COSTITUZIONE.
Non sono né un Tecnico e neppure un parlamentare. Sono un normalissimo cittadino italiano che vive all’estero, che guarda la propria patria molto da vicino e che, grazie ai moderni mezzi di comunicazione, riesce, giorno dopo giorno, a farsi un’idea del comportamento dei MEDICI TECNICI nonché dei rappresentati, democraticamente eletti, della MALATA ITALIA.
Ippocrate visse molto più di 2000 anni fa e, con poche parole, mise a fuoco la cosa più importante e necessaria da prendere in considerazione prima di accingersi curare un ammalato.
I MEDICI TECNICI l’hanno fatto? Hanno chiesto ai rappresentanti del paziente se volevano eliminare le cause della malattia? E i rappresentanti del paziente, cioè GLI ONOREVOLI E I SENATORI, hanno accettato di eliminare le cause della malattia?
Siamo tutti portati a pensare che il desiderio di eliminare la cause della malattia faccia parte del desiderio di tutti noi e di TUTTI LORO. Ma è proprio così. Credo di no.
Credo proprio di no. Dopo molti mesi, se ci fosse determinazione, ci sarebbe anche qualche certezza. C’è la certezza che ho trovato in questa figura; c’è la certezza dei molti suicidi e l’incertezza, ancora oggi, dell’ammontare dell’IMU.
Si parla spesso di MALASANITÀ. Si è arrivati a parlare di “MALAPOLITICA”.
I medici e gli operatori sanitari che sbagliano devono fare i conti con la Magistratura, i tecnici e i politici che sbagliano e continuano a sbagliare, sono sempre in primo piano a predicare quello che si dovrebbe fare.
MAH!
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