Devo premettere che amo l’Italia e la lingua italiana e non ho mai fatto apprezzamenti circa la bellezza della nostra lingua… almeno mi sembra.
Come i miei lettori sicuramente sanno, vivo in una regione linguisticamente un po’ discriminata ma sorretta linguisticamente dalla vicinanza dell’Italia. Qui nel Canton Ticino, che è anche Repubblica del Ticino, in tutto e per tutto facente parte della Confederazione Elvetica, la lingua ufficiale è l’italiano. Gli abitanti del Cantone sono (da Wikipedia) 336.888.
Quelli della Confederazione 7.870.100.
Dato che nel Cantone Grigioni ci sono tre zone dove la lingua ufficiale è l’italiano, in Svizzera l’italiano è parlato dal 6.5% della popolazione.
Nella provincia di Bolzano gli abitanti sono 511.750; di questi il 69,41% sono di lingua tedesca e il 4.53% di lingua ladina. Gli italiani di lingua italiana sono solo circa 1 su 4.
La popolazione della Repubblica Italiana di lingua italiana dovrebbe essere circa 60.301.576.
Questi sono i dati che ho ricavato dalle statistiche.
Viene da sé che tanto gli altoatesini quanto i ticinesi sono da considerare delle minoranze.
L’articolo 6 della Costituzione della Repubblica Italiana recita:
“La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche“.

CARTINA MINORANZE IN ITALIA
Da Wikipedia: “La Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e quelle parlanti francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo.
Nella realtà, non tutte le lingue riconosciute dalla legge nazionale godono della stessa considerazione: ad esempio, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione il modello 730 e le relative istruzioni solo in tedesco e in sloveno“.
Se l’Agenzia delle Entrate fornisce il modello 730 in tedesco e in sloveno potrebbe stare a significare che “certi cittadini della Repubblica” possono conoscere solo il tedesco o lo sloveno e non conoscere l’italiano. È questa una forma di rispetto verso certe minoranze?
Parlando apparentemente d’altro, pochi sanno che l’anno 2010 è stato dichiarato dall’ONU l’Anno internazionale della biodiversità e il decennio 2011-2020 è stato dichiarato Decennio della Biodiversità. Quindi la tutela della vita in tutte le sue forme.
La tutela delle varie culture e delle varie lingue non potrebbe essere assimilata alla Biodiversità? Sono vive solo le pere, le mele e le farfalle?
Le popolazioni che nascono e crescono in un determinato contesto dovrebbero essere considerate dal Governo Centrale e dai cittadini della nazione come un fiore all’occhiello; dovrebbero essere coccolate; non maltrattate come al tempo di Mussolini.
Insomma, vogliamo essere un poco empatici? Lo so, di questi tempi l’egoismo e l’ingordigia la fanno da padroni.
Ma se sono cresciuto in un determinato modo perché quando rimango a casa mia devono obbligarmi a parlare un’altra lingua? Possono consigliarmi per quando andrò in casa d’altri, ma finché rimarrò a casa mia…
Quando andai per la prima volta nella Valle di Gressoney era l’anno 1946.

Logo dei Walser di Gressoney
La guerra era da poco finita e non avevano ancora cancellato i danni e gli scempi di una dittatura fondata anche sull’identità italica stretta (in Germania bisognava essere ariani). All’ingresso del paese era rimasta la scritta GRESSONEI SAN GIOVANNI; ora sta scritto GRESSONEY SAINT JEAN. I locali parlano tutti un buon italiano, ma fra di loro parlano Walser. Sono però pochissimi i comuni in Italia, in Svizzera, in Austria e nel Liechtenstein dove è rimasto questo dialetto e i costumi collegati. Nel Sud Tirolo o Alto Adige i comuni sono molti e tutti hanno subíto il tentativo violento di italianizzazione da parte del regime fascista e molti hanno addirittura inneggiato a Hitler. Ora queste violenze fanno parte del passato, forse sono state digerite ma sicuramente è rimasto nella popolazione un pizzico di diffidenza specialmente quando si presenta qualcuno che “pretende” dove la Costituzione dovrebbe tutelare. Credo quindi che, in definitiva, non ci sia niente di male nel rispettare il “linguisticamente” minorato. Dovremmo essere fieri di avere entro i nostri confini quella “biodiversità” che, a pensarci bene, può far la differenza.
Avete visto quante lingue si possono parlare in Italia? Se andate da loro, non è bello se li fate sentire inferiori; non si deve trattarli come se fossero degli handicappati. Sono anche loro italiani, che sono riusciti a conservare delle tradizioni importanti, e sono ben contenti di esserci… in Italia. Amare la Patria non significa solo cantare l’inno nazionale quando un atleta italiano vince una medaglia alle olimpiadi!
Sarà mio dovere chiarire il mio pensiero circa questa frase… che nessuno ha commentato: “Il problema è che l’italiano, oltre ad essere disonesto, maleducato e poco rispettoso del prossimo è anche presuntuoso… naturalmente sto parlando dell’italiano che ha messo la nostra patria in ginocchio.”
Spero di poterlo fare in un prossimo articolo.
Mi piacerebbe molto conoscere il parere di chi abita nella provincia autonoma di Bolzano.
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