Sembrerebbe che la colonna vertebrale nei nostri governanti ci sia solo per crearsi benessere.
Ho trovato questo:
…e parla chiaro.
I nostri militari facevano il loro dovere e per giunta lontano da casa!
…e noi andiamo in casa loro a farli divertire col rombo delle FERRARI?
Dov’è la COLONNA VERTEBRALE della nostra diplomazia?
PERMETTERE CHE, DUE ITALIANI CHE SU TERRITORIO NAZIONALE FACEVANO IL LORO DOVERE, SIANO PRIVATI DELLA LORO LIBERTÀ DA UNA NAZIONE STRANIERA È UN GRAVE LUTTO PER L’ITALIA.
Scusa, non ho capito bene: dov’è che stai cercando la colonna vertebrale? E sì che sei un medico!!! 😯
Cara Diemme,
Mi dispiace. È un po’ forse un mio modo di dire. Quando qualcuno è incapace o debole è senza colonna vertebrale (o spina dorsale) che serve a sorreggere il corpo e gli permette di stare dritto.
La nostra diplomazia è senza spina dorsale… e allora si affloscia.
Ciao.
Ma guarda che avevo capito, la mia era una battuta. Anche qui una persona debole si definisce “senza spina dorsale” .
Buona domenica! 🙂
Cara Diemme,
Il non aver capito che avevi capito mi ha fatto fare la figura dello svizzero ritardato!!!!!!!!!!!!!!!!!… o arteriosclerotico.
Ho letto il post di Pino ma mi sono astenuta dal commentare. La vicenda è complessa e per nulla chiara. Le responsabilità sono ancora da accertare e, nel caso in cui i marò siano realmente colpevoli di un duplice omicidio, anche se per errore, dovranno risponderne. Il problema grosso è che, mentre le nostre autorità sostengono che i due si trovassero in acque internazionali, gli indiani non la pensano esattamente così e ritengono corretto che i due vengano processati nel loro Paese.
Io ritengo che i nostri abbiano fatto tutto quel che potevano. Quello che mi sconvolge, in particolare, è l’ipotesi che i due possano essere scambiati con un numero tot di prigionieri indiani reclusi in Italia. Diplomazia a parte, credo che bisognerebbe prima di tutto appurare la verità e poi agire di conseguenza.
E, scusami, ma proprio non capisco il nesso tra questa vicenda e lo svolgimento di un gran premio di F1. Sarebbe come chiedersi come facciano a disputare un campionato di calcio in Africa (la coppa d’Africa, appunto) quando la stragrande maggioranza della popolazione in quel continente muore di fame.
Marisa, anche qui non so se sono d’accordo, e la differenza la fa come stanno i fatti, che mi pare non si riesca a sapere. Chiaro che se i marò, sia pure non intenzionalmente, hanno ucciso due indiani in acque indiane, è l’India che li deve processare e la Formula 1 non c’entra un piffero.
Diverso è se le acque erano internazionali, e qui non so cosa preveda il diritto, se non si stanno rispettando delle regole per il processo, se insomma c’è una violazione del diritto internazionale e soprattutto si stanno commettendo abusi in campo di diritti umani, allora l’Italia non può e non deve riconoscere, partecipando a una manifestazione ufficiale, uno stato che si macchia di questi crimini.
Io non difendo i marò a prescindere perché sono italiana, anzi, ho cassato da fb una che scassava i maroni con questa storia buttandola sul nazionalismo, ma vorrei che fosse verificato che non si stanno violando diritti giuridici, giudiziari ed umani.
Sull’ipotesi di scambio di prigionieri poi non ho parole, sono sconvolta quanto te.
Come ho detto, la faccenda è tutt’altro che chiara. Prima bisogna chiarirla e poi semmai parlare di diritti calpestati, di giustizia ingiusta ecc ecc.
La stagione automobilistica della F1 ha dei costi notevoli e molti interessi sono in gioco. Qualora la verità fosse accertata, troverei disdicevole anch’io la partecipazione della Ferrari alla gara. Ma, stando così le cose, non vedo in che modo la mancata partecipazione della casa di Maranello al prossimo GP possa cambiarle.
E poi, scusa, ma ci sono organismi internazionali deputati a sorvegliare la violazione dei diritti umani. Facciano qualcosa … ma se non si muovono, forse è perché i nostri soldati non sono proprio vittime innocenti della malagiustizia indiana.
@Diemme e Marisa,
Condivido ma penso che 8 mesi potrebbero essere sufficienti per sbrogliare la matassa.
Ci vuole un po’ di energia.
Purtroppo anche in Italia la giustizia ha tempi scelleratamente lunghi.
Buona domenica a tutti.
Quarc
Cara Marisa,
Se la vicenda non è chiara che si cerchi di chiarificarla con un po’ di energia.
La Ferrari è uno dei tanti lisciamenti verso comportamenti disonesti.
Ciao
Caro Quarc. Ho risposto direttamente sul sito allegato. E te lo dico subito che non sono d’accordo con quello scritto. Grazie.
Caro Valentino,
Non ho trovato nulla.
Ciao.
Neanch’io…. 😦
Ciao cara Diemme,
Come stai? Stavo per scriverti qualcosa di bello dell’Italia che funziona ma… il tempo tiranno mi ha disturbato. A più tardi… spero.
Quarc
Comse sto? Il medico mi ha prescritto riposo assoluto, ma il maggiordomo la mutua non lo passa! 🙄
Cara Diemme,
Se io fossi quel medico mi veramente arrabbierei… e molto.
Cerca ugualmente di rilassarti.
Ciao.
Quarc
Caro Quarc. Sul sito di P.S. che hai proposto come spunto dalla tua riflessione avevo risposto ieri intorno le ore 22. Ma – come spesso ho abituato i miei interlocutori (e DM lo sa benissimo) – io non sono uno che scrive soltanto per confermare quello letto. Tante volte, scrivo la mia opinione in disaccordo con ciò che leggo. Posso sembrare un “rompi palle” ma nello stesso tempo considero che le idee, le opinioni divergenti, sono il sale e pepe di un blog. Altrimenti, tutto diventa noioso e ripetitivo.
E se una opinione differente non è esposta nel blog personale, per me sarebbe come una benda alla bocca. O peggio, prendere a calci nel sedere e cacciare via dalla porta. A meno che…. la opinione non sia offensiva e insultante. E come vedo, al sig. P.S. non piace pubblicare idee contraddittori. Va bene. Da ricordarmi di non visitarlo mai più (suo blog). E che cos’avevo esposto io?
Prima di tutto ho messo in dubbio che le acque internazionali sono “territorio italiano”. E che se i due marò sono stati arrestati, mi sorge il dubbio che essi si trovavano nelle acque indiane. Altrimenti, prima di essere arrestati, avrebbe decorso una richiesta di estradizione.
Due. Si fa tanto caso nel considerare -non un crimine- ma “al massimo è stato un incidente”. Beh, vada a dire ai famigliari dei due pescatori di questa cosa. Ai loro figli…… madri………….. mogli. Scusate il sarcasmo, ma come dobbiamo considerarlo? Incidente maritimo? Oppure di lavoro. E che incidente è quello dove le vittime tornano nella barra con delle pallottole in testa?
Tre. Si chiede una giustizia onesta, ma nello stesso tempo si propone di far pressione su di essa con il boicottaggio delle Ferrari alla tappa indiana. Senza chiedersi quale sarebbero i seguiti? Non penso che l’opinione indiana avrebbe un esito positivo a riguardo. Anzi. Non possiamo avere dubbi sul processo del “incidente”, ma nello stesso tempo essere noi primi a scartare il “fair-play”, no?
Quattro. Si attacca apertamente la diplomazia italiana nel non aver fatto di più. Ma sopratutto si fa un cavallo di battaglia nel criticare la scelta di ricorrere al silenzio. Senza renderci conto che -nel caso di trovarsi davanti a delle prove schiaccianti- la migliore strategia è…. il silenzio. Ed il fatto di aver saputo che nel battaglione San Marco ai due marò gli sia stato sospeso lo stipendio mi fa pensare che “l’incidente” non è stato proprio “incidentale”.
P.S. Io non so se l’opinione pubblica ha ragione nel considerare un crimine. Ma ricordo che anche sul caso Calipari gli americani lo hanno considerato “un incidente”. Ciò che alla opinione italiana non gli è andata molto liscio. E che anche in Italia c’ è stato un processo, dove la colpevolezza è stata decisa -non dai giudici, ma- da una stampa virulente. Il caso si chiama Amanda Knox.
Grazie.
Valentino, può darsi che sia come dici e che il tuo commento sia stato censurato, ma io faccio agli altri sempre credito di buona fede. Può darsi che sia andato in moderazione e che lui ancora non l’abbia approvato (magari non vive sul blog!): tu lo vedi? Se sì, significa che è ancora in moderazione.
Può darsi che sia andato per qualche ignoto motivo in spam (anche questo capita, e il blogger è innocente): forse quando l’hai inviato è scomparso direttamente?
Oppure può darsi che tu sia stato censurato, ma prima di mettere la croce addosso al blogger io mi assicurerei di dover escludere le altre due ipotesi. Come? Per esempio scrivendo un secondo commento in cui chiedi che fine abbia fatto il primo.
Grazie, a Diemme e a Marisa, per il vostro oculato intervento.
Buona Domenica.
Quarc
P.S.: Forse la grammatica e la sintassi non sono perfette! Cosa ne dice Marisa? Però mi piace così!
Caro Valentino,
Il tuo “copioso” commento, come potrai notare, è ancora qui.
Io non voglio entrare in merito più di quel tanto. Penso però che i due italiani abbiano bisogno di sapere alla svelta come andrà a finire. Non erano andati in crociera e hanno diritto di decisioni un po’ veloci; e il nostro governo, secondo me, è troppo “diplomatico”.
Ciao
Intervengo per dire che fondamentalmente sono d’accordo con Valentino. I dubbi sull’innocenza dei due marò sono legittimi così come la questione delle acque internazionali. Comunque sia, in Italia la giustizia ha tempi lunghissimi, perché mai dovremmo aspettarci qualcosa di diverso dall’India, Paese che, a torto, consideriamo da terzo mondo?
Sulla serietà di Pino Scaccia, che conosco da tempo e tutti conoscono per essere stato uno dei più grandi e seri giornalisti della Rai, metto la mano sul fuoco. Semplicemente, se leggete il suo ultimo post, avvisa di alcuni impegni di questi giorni, in giro per l’Italia. Anche se è in pensione, un buon giornalista non si ferma mai e, soprattutto, non smette di essere chiamato a partecipare ad eventi vari.
In ogni caso, se il commento di Valentino è ancora in moderazione lui lo vede. Provi, prima di accusare qualcuno. Da quando seguo Pino, non ha mai censurato nessuno, nemmeno quelli che in modo molto evidente erano dei troll.
Infatti…. il mio commento non compare più. E nel frattempo, oggi sono comparsi altri commenti. Quindi cosa dovrei pensare?
Caro Valentino,
Prova a riscrivere il tuo commento. Se sparisce di nuovo sai che non è un caso e allora sai cosa pensare.
Ciao.
Dovrebbe ricordare se è scomparso subito. A volte WP mette in spam i commenti più innocenti (se ci sono dei link poi è quasi sicuro).
CHILLOSSÀ!
Carissimo Quarc. Un minuto fa, ho mandato questo commento:
“Ci provo a riscrivere la mia opinione per la seconda volta (visto che la prima non è comparsa) su questo sito.
Prima di tutto ho letto qui le opinioni come che “acque internazionali, dunque su “territorio” italiano”. A dir la verità, non credo che le acque internazionali sono “territorio” di qualcuno. E se i due marò, sono stati arrestati, ho il forte dubbio che si trovavano nel “territorio italiano” (leggersi acque internazionali).
Poi vorrei dire che mi sembra un nonsenso fare appello alla onesta della giustizia indiana, ma nel frattempo fare delle pressioni su di essa con il boicottare delle Ferrari. Se vogliamo il “fair-play”, dobbiamo essere primi noi a farlo.
Terzo. La diplomazia italiana è la prima a stendere il silenzio, ciò che mi sorge il fortissimo dubbio come che si trovano davanti a delle prove non molto positive sui due marò. Ed in questo caso, credo che la miglior strategia….. sarebbe il silenzio.
Quinto. Mi pare che qui si parla di un “incidente”. Non si ammette minimamente di catalogare l’accaduto come un crimine. Ma se ci fosse cosi? Potete ammetterlo? Siete capaci di farlo? Qual tipo di incidente possiamo catalogare questo qua? Morti per “incidente maritimo”? O magari “di lavoro”? Ci avreste coraggio a dirlo ai famigliari dei deceduti? Provate a mettere un specchio davanti e di farlo. Ci riuscirete? E stato un errore dirette. Errore? Con due pallottole in testa?
Come si può cancellare ad uno l’accusa del crimine, sostituendo con quella del “errore” o “incidente” quando toglie una vita, mi dite?
Vi ricordate di Calipari? Anche esso è morto per “un incidente”. Scommetto che avete fortemente chiesto la punizione dei marines colpevoli. Ed anche la…. erano in “territorio americano”. Dio, quanto si ripete la storia.
Vi ricordate Amanda Knox? Anch’essa è stata liberata seguito ad una opinione pubblica americana che non si fidava della giustizia italiana. E con delle pressioni “mass mediatiche”. Vi sembra giusto?
Si, mi dirette, sono stati altri fattori. Non centra. L’idea di rendere impunibile una persona che “ha ucciso” per sbaglio, mi da dei brividi. Chi ha sbagliato…. DEVE PAGARE.”
Vediamo il seguito.
Caro Valentino,
Ti chiedi se è giusto o no. Hai ragione.
È proprio vero che la giustizia non è di questo mondo!
In troppe situazioni non si saprà mai come effettivamente sono andate le cose.
Ciao.