Un paio di settimane prima della data delle elezioni, Leandro riceve per posta, al proprio domicilio una grossa busta; il mittente era il Consolato Generale d’Italia dal quale Leandro dipendeva.
Il plico è abbastanza consistente e comunica in modo perfettamente comprensibile come si vota e come si può rispedire gratuitamente le schede dopo aver esercitato il “diritto” di voto.

COME SI VOTA ALL’ESTERO
Appunto! Il diritto di voto! A volte si dice che è un dovere; È probabile. È un fantastico diritto! Potersi esprimere liberamente!
Che bello poter votare senza doversi recare nell’ultimo comune di residenza in Italia! Ora si può votare grazie all’efficienza dei nostri Consolati.
Gli viene automatico ricordare come il Consolato seppe essere efficiente in passato. Fu nel lontano 1966 quando, già in terra elvetica, Leandro stava per sposare Sandra. A quei tempi, chi sposava un cittadino italiano acquisiva automaticamente la cittadinanza italiana.
Leandro avrebbe sposato Sandra dapprima in Municipio e il giorno dopo in chiesa. Prima ancora del matrimonio in Municipio, Leandro procurò al Consolato tutti gli estremi burocratici di Sandra assieme a una fotografia. Poche ore dopo il matrimonio in Municipio, Leandro e Sandra si recarono in Consolato col certificato che dimostrava essere Sandra la moglie di Leandro. Fu loro consegnato un passaporto nuovo di zecca; era già pronto! Da quel momento nella Repubblica Italiana c’era una cittadina in più!
Ancora oggi Leandro ricorda la gioia della mogliettina fresca sposa e fresca italiana.
Torniamo alle elezioni parlamentari del 2013.
Nella busta ricevuta dal Consolato c’erano anche le 2 schede; una per esprimere il voto per la Camera dei Deputati e una per il Senato.
Leandro, assieme a Sandra, apre le schede e comincia ad analizzare la presenza sulle schede dei vari partiti in lizza.
Ora comincia il bello.
Finché la data delle elezioni è lontana, si fanno varie considerazioni, si seguono con interesse i notiziari televisivi e si capisce che al momento buono si deciderà a chi dare il voto. Si pensa che sarà difficile prendere una decisione ma, e questo è il lato apparentemente positivo, si può rimandare.
“Ma come votiamo?” chiede Sandra.
“Ora che vedo le schede” risponde Leandro “sono veramente molto confuso.”
“Per chi votiamo?” insiste Sandra.
“Ti ripeto che non lo so. Mi verrebbe voglia di buttar via tutto. Però non si può; non è serio. Abbiamo la fortuna di poter votare; pensa quanti popoli non conoscono neppure questa parola. E pensare che in Italia non è da molto tempo che le donne possono votare; per non parlare della Svizzera!”
“Cerchiamo allora di analizzare questa scheda. Li conosciamo quasi tutti ad eccezione di Giannino e Ingroia. Anche se votando per loro rischiamo di buttare il voto, vale ugualmente la pena di dare un’occhiata.”
Ecco cosa dice Wikipedia di Oscar Giannino:

OSCAR GIANNINO
Come giornalista si è occupato principalmente di politica ed economia. Candidato premier (formalmente Capo della forza politica) alle elezioni politiche italiane del 2013 per Fare per Fermare il Declino (FID), lista elettorale che esprime le idee del movimento d’opinione Fermare il Declino da lui fondato assieme ad economisti ed intellettuali nell’estate del 2012, si è dimesso dalla presidenza del movimento il 20 febbraio 2013, a tre giorni dalle elezioni politiche, a causa dello scandalo riguardante tre titoli accademici che si era attribuito senza averli conseguiti, ma rimane “candidato premier” a causa dell’impossibilità, data la legge elettorale, di ritirare la propria candidatura.
“Non mi sembra proprio di poterlo considerare serio. La stravaganza con la quale si veste potrebbe dare un po’ di brio al governo, ma la storia dei titoli accademici mi sembra sufficiente per metterlo da parte.” Pensa Leandro.
E Ingroia?
Wikipedia su Antonio Ingroia:

Antonio Ingroia
Si forma professionalmente a Palermo, sua città natale, a partire dal 1987, nel pool di Falcone e Borsellino. Quest’ultimo l’aveva espressamente voluto al proprio fianco alla procura di Marsala. Sostituto procuratore a Palermo dal 1992 con Gian Carlo Caselli, diviene pubblico ministero delle Procura antimafia, si occupa di noti casi legati alla malavita organizzata, come il caso Contrada, e conduce processi di una certa rilevanza sui rapporti tra la mafia e il mondo della politica e dell’economia. È uno dei tre magistrati, insieme a Giancarlo Caselli e Vittorio Aliquò, protagonisti del discusso interrogatorio che l’11 agosto 1998 si concluse con il suicidio del giudice Luigi Lombardini. Una delle indagini che fanno capo a lui riguarda l’attuale senatore del PdL Marcello Dell’Utri, che avrebbe fatto da ponte tra mafia del sud e mondo imprenditoriale del nord, attraverso mafiosi come Salvatore Riina e i fratelli Graviano.
“Probabilmente è un bravo magistrato;” pensa Leandro “Perché non continua a fare il magistrato? E poi, come politicante è saltato fuori dal nulla; e poi mi sembra troppo di sinistra; gli estremi non vanno mai bene; in ogni caso sarebbe un voto perso.”
“Ora” si dicono Sandra e Leandro “non ci resta che analizzare i quattro Grandi: Berlusconi, Bersani, Grillo e Monti.”
“Cominciamo, in ordine alfabetico con Berlusconi.” Dice Leandro.

SILCIO BERLUSCONI
“A quello il voto proprio non lo do.” risponde Sandra “Ci ha raccontato un mucchio di frottole quando era al Governo. Insieme poi a Tremonti?”
“Eppure” dice Leandro “ quando la racconta alla televisione, dice delle cose giuste. Peccato che non le ha fatte quando poteva. Avevi ragione Sandra quando ipotizzavi che sarebbe ritornato in ballo con la promessa di togliere l’IMU.”
“Lo so. Ora però con la promessa di restituzione a chi l’ha pagato, la sta facendo proprio sporca.”
“Quindi, il primo dei 4 è definitivamente bocciato.”
“Passiamo ora a Bersani” continua Leandro “il patetico.”

PIERLUIGI BERSANI
“Credo proprio che voterò per lui.” dice Sandra “In fondo ha anche lui la buona volontà. Anche lui vuol fare le cose bene.”
“Ma come si fa a considerarlo valido. Lui ha partecipato, come Ministro della Repubblica, a più di un governo; con Prodi e con D’Alema. Fu addirittura Ministro per lo Sviluppo Economico. Chissà se sa come si sviluppano le fotografie. C’era anche lui quando nel 2006 Prodi trovò il Tesoretto? Credo proprio di sì. E tu vuoi votare chi, fra l’altro, ha avallato la scarsa o insufficiente capacità dell’ultimo governo Monti?”
“Non riesco proprio a vedere altre possibilità. Non mi dà fiducia ma, chi altrimenti potrebbe darmela?”
“Non lo so proprio. C’è però un particolare molto interessante per noi italiani che abitiamo all’estero.”
“E cioè?” chiede Sandra.
“Leggendo bene le istruzioni ho scoperto che gli italiani all’estero, dipendentemente da dove abitano, possono dare una o due preferenze.”
“Invece gli italiani residenti in Italia?”
“Loro no. Siamo dei privilegiati.” Risponde ironicamente Leandro che preferirebbe abitare in Italia.
“Quindi, assodato che voterai per Bersani, vorrei ancora prendere in considerazione il grande Monti che, ad ogni piè sospinto si gloria di aver salvato l’Italia dal baratro.” continua Leandro “cosa ne pensi di lui?”

MARIO MONTI
“Da come parla mi sembra che voglia, in futuro, lavorare per la crescita. Mi sembra però che abbia usato questa parola prima ancora delle elezioni, però non mi sembra che sia riuscito a combinare molto. L’impressione è che i fatti non abbiano seguito le parole.”
“Aveva anche detto che si sarebbe ritirato; invece ha imparato così bene che è rimasto. Probabilmente si è accorto che viaggiare a spese della Repubblica è bello.”
Sandra: “Però rispetto alle pagliacciate di Berlusconi è stato bravissimo ed è riuscito, all’estero, a salvare la faccia dell’Italia.”
Leandro: ”Avrà salvato la faccia dell’Italia ma si è dimenticato di dare agli italiani la possibilità di lavorare. Se si vuole che un’economia funzioni, non basta far pagare certe tasse, bisogna mettere il cittadino nelle condizioni di poter lavorare. Se i servizi non funzionano… Quando arrivò speravo facesse molto. Lui e i suoi Ministri, oltre a far pagare l’Imu, scontentare i pensionati e creare gli esodati cosa hanno fatto di buono? Sono d’accordo sul fatto che se si possiede un immobile si debba pagare una tassa; ma l’Imu non è una tassa, è un furto. Certe cifre per poche stanze abbastanza popolari!
Comunque vedremo.”

BEPPE GRILLO
“Dobbiamo ancora analizzare Beppe Grillo.” continua Leandro “Anche se è genovese come me, mi sembra che gridi un po’ troppo. E poi, è chiaro che non ha esperienza. La politica è anche un po’ ipocrisia; e lui non mi sembra ipocrita, e questo potrebbe essere un pregio.”
Risponde Sandra: “Io non voterò assolutamente per lui. Sotto tutti i punti di vista non mi piace.”
Leandro è molto perplesso. Dopo aver analizzato i 4 partiti si rende conto che l’elettore si trova davanti a una strada senza sbocco. Infatti se si volesse analizzare bene la situazione e si volesse mettere a punto una definizione dell’attuale situazione bisognerebbe dire che esiste forse qualche piccolo spiraglio di onestà. Mettere il cittadino di fronte a certe difficoltà è quasi delinquenziale.
Ci fu in passato un dramma simile; forse meno tragico per l’elettore. Fu quando Indro Montanelli scriveva sul “Giornale Nuovo”: TURATEVI IL NASO E VOTATE DC. Fu quando si volle evitare il famoso sorpasso del PCI di Berlinguer.
Ora è tramontato il PCI e l’U.R.S.S.; è rimasto però Napolitano… e Bersani.
A questo punto è necessario prendere una decisione. Leandro è ben contento di poter dare delle preferenze. La propaganda elettorale che utilizza il servizio postale arriva anche a Lugano. Decide di analizzare i candidati più che i partiti e, turandosi un po’ il naso, dopo aver escluso di spedire una scheda nulla, in accordo con Sandra decidono per quelli che sembrano i meno peggio: Bersani e Monti, anche se…
Anche se Leandro dà ancora un’occhiata ai candidati del Movimento 5 Stelle e decide: alla Camera M5S, al Senato Monti.
Dopo aver affidato il voto alle poste svizzere per il recapito al Consolato non resta che aspettare con curiosità i risultati.
L’attesa dura circa 10 giorni. In questi 10 giorni Leandro e Sandra possono vedere i vari canali televisivi che dovrebbero far decidere il popolo degli indecisi.
Fu in questo periodo che Leandro cominciò a sperare di aver fatto bene a dare un voto ai grillini. “Chissà se riusciranno a far stare a casa un certo numero di quei politicanti matusa e presuntuosi.” Pensa Leandro “Se i Grillini sapranno governare non lo so; certo non potranno far peggio di quell’anticaglia che siede da anni a Palazzo Madama e a Montecitorio.”
Quando cominciano ad arrivare i risultati, cominciano anche le sorprese.
È a quel punto che Leandro si ricorda della sua paziente Adina. Si era innamorata del suo aguzzino. Lei giovane inglese in terra giapponese subisce dapprima le irradiazioni della prima bomba atomica, poi, frutto di esperimenti e sevizie, si innamora dell’uomo che maggiormente la maltratta e la porta a morte. Si ricorda che in terra svedese si parlò della “Sindrome di Stoccolma”.
“Ma come è possibile” chiede Sandra “che un numero così alto di italiani abbia la memoria così corta? Ma di che cosa hanno bisogno per capire che certi personaggi vanno cacciati?”
“Hai perfettamente ragione.” termina Leandro “Verrà il giorno in cui gli italiani rinsaviranno? Forse verrà il giorno in cui le tasse saranno eque, i precariati saranno eccezioni, i servizi funzioneranno e i dipendenti dello Stato, fra cui i Governanti, si muoveranno veramente per il bene e la serenità dei cittadini.”
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