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Archive for giugno 2013

TOCCANTE

Col permesso dell’autrice di questo blog
http://einfachtilda.wordpress.com/2013/06/26/klick-der-woche-24/

ho voluto estrapolare queste due fotografie. La prima

Da "Einfachtilda" foto 4

Da “Einfachtilda” foto 4

una semplicissima panchina un po’ rustica in un parco in Germania dove non manca il verde. Si intravvede un cartellino ben leggibile sulla seconda fotografia:

Da "Einfachtilda" foto 3

Da “Einfachtilda” foto 3

La foto di una donna con un sorriso appena abbozzato e questa scritta:

NON CONSIDERATEMI COME MORTA DATO CHE IO VIVO ANCORA CON COLORO CHE, DI CUORE, HO AMATO.

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Ho sentito ieri dal Telegiornale che al Colosseo hanno lasciato fuori per due ore i turisti che erano già in possesso del biglietto perché dovevano fare la riunione sindacale.

IL COLOSSEO

IL COLOSSEO

Come può essere vera una notizia del genere?

Ma non è neppure il primo giorno di aprile!

Ma allora non è vero che l’Italia langue se gli italiani sputano in faccia a chi ci vuol bene e viene da noi… o non si vuole amare la Patria?… e si cerca di affossarla?

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Per qualche mese molte persone soffriranno a causa del caldo e non si potrà incolpare i Governanti.
A me piace il caldo; lo preferisco, di gran lunga al freddo… anche se sono attirato dai paesi freddi del nord.

Se qualcuno desidera sorridere di fronte al fresco invernale quando il vero inverno avrebbe dovuto essere passato, potrà gioire… o pensare davanti a questa fotografia tutta ligure:

La Mimosa, I limoni... e la neve.

La Mimosa, I limoni… e la neve.

AVETE ANCORA CALDO?

Osservate questa meravigliosa gialla natura! La mimosa che inneggia alla femminilità e chiede rispetto per la donna e i limoni che ci portano al finale di un buon pasto: “Un limoncello?”.

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Fui in Liguria e lessi su Sanremo News del 29 aprile 2013 questo titolo:

Linea Cuneo-Ventimiglia non chiude ma il futuro è nero.

Per gli italiani che conoscono poco la Liguria e il Piemonte la linea ferroviaria in menzione è quella che da Ventimiglia, attraverso il Colle di Tenda va a Cuneo e prosegue per Torino. Sarebbe un collegamento della provincia di Imperia con Torino.

Probabilmente viene considerato il classico “ramo secco” e, anziché farlo rendere sembra più facile eliminarlo.

Ora ho capito.

Non funziona? Lo eliminiamo.

Ma siamo matti? Se qualcosa non funziona e potrebbe funzionare si fa in modo che funzioni; non si deve eliminare ciò che è utile alla popolazione e potrebbe, se fatto bene, attirare pure frotte di turisti.

Linea ferroviaria da Nizza e Ventimiglia per Cuneo

Linea ferroviaria da Nizza e Ventimiglia per Cuneo

Ma che politica è questa? Ho detto che ho capito. A Roma fanno così e poi la chiamano austerità.

Questa linea bellissima e panoramica fu inaugurata nel 1928.

Nel 1936 passava da questa linea il treno internazionale da Berna con destinazione San Remo e Nizza.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale le truppe tedesche in ritirata fecero saltare tutte le infrastrutture per cui, se si voleva ripristinare la linea, era necessario costruire anche alcuni ponti.

Dopo il 1945 c’erano linee più importanti da ricostruire. Si pensò anche alla Ventimiglia Cuneo che avrebbe potuto proseguire per Torino dato che i treni da Torino per Ventimiglia passavano da Savona.

Ponte ferroviario sulla linea del Colle di Tenda

Ponte ferroviario sulla linea del Colle di Tenda

Finalmente si arrivò al 1979 e la ricostruzione ultimata permise, con gioia di molti, l’inaugurazione della vecchia e amata linea.

Furono ricostruiti alcuni ponti fra cui questo, secondo me bello e slanciato.

È molto interessante notare e ricordare che questo avvenimento fu, a quei tempi, molto importante, non solo per l’estremo ponente della Liguria ma anche per Torino.

Obliterazione delle Poste Italiane

Obliterazione delle Poste Italiane

Con questa linea ferroviaria i torinesi potevano raggiungere più facilmente la Riviera dei Fiori.

Fu una buona occasione per ricordare l’avvenimento anche a livello filatelico. Ci fu, infatti, a data 29 settembre 1979 un timbro commemorativo che riproduceva in modo stilizzato proprio quel ponte.

Da allora la linea non elettrificata funzionò sempre meno. Non si fecero, mi consta, sforzi per utilizzare materiale rotabile di moderna fattura e neppure ci si sforzò di stimolare la linea per attirare i numerosi turisti che visitano annualmente la nostra penisola.

Questa linea di montagna non può reggere il confronto col GLACIER EXPRESS svizzero, assolutamente no, ma se sulla linea svizzera circolano ogni giorno, nelle due direzioni, ben quattro treni solo turistici, con visitatori da ogni continente, perché non si può fare su questa linea, anche se a livello minore, qualcosa del genere? Ho menzionato questa ferrovia svizzera in questo articolo:

https://quarchedundepegi.wordpress.com/2011/09/24/il-francobollo-insegna-8-e-fa-pensare/

Non credo ci sia speranza. Penso però che, anche se l’italiano è fondamentalmente in gamba, se ha qualche lacuna, può fare un salto in Svizzera per imparare. Vi posso garantire che gli svizzeri hanno imparato bene a fare certe cose e a valorizzare quello che hanno… quasi come noi!

Molti italiani conoscono poco la Liguria. È lunga e stretta e… baciata dal mare. Ve la presento con questo francobollo del 2004:

LIGURIA - Francobollo emesso nel 2004

LIGURIA – Francobollo emesso nel 2004

Per percorrere la Liguria da un estremo all’altro bisogna viaggiare per più di 270 chilometri. A Genova si arriva male e chissà quando si arriverà bene. Ne scrissi in proposito:

https://quarchedundepegi.wordpress.com/2012/01/09/il-terzo-valico/

La cosa però più interessante è che TRENITALIA continua a far pubblicità. Ce l’ha con le FRECCE:

LA ROSSA:

FRECCIA ROSSA

FRECCIA ROSSA

Guardate che bello: Sembra che in Italia esista solo un asse per viaggiare bene e veloci. Non bisogna demoralizzarsi. Esistono altre due FRECCE. Volete vederle. Eccole. LA FRECCIA ARGENTO:

FRECCIA ARGENTO

FRECCIA ARGENTO

Anche con queste frecce sembra che esista solo Roma; in compenso si possono raggiungere le punte estreme del sud e l’estremo nord come Bolzano, Verona e Venezia.

Finalmente c’è anche la FRECCIA BIANCA:

FRECCIA BIANCA

FRECCIA BIANCA

Guardate che bella cartina e che belle destinazioni. Guardate bene: È menzionata anche Genova. E la Riviera di Ponente? Quella tratta ferroviara che va in Francia? Non c’è. Neppure la Sardegna e la Sicilia si potrebbe obiettare. Per andare in Sardegna e in Sicilia bisogna superare il mare e le FRECCE non sanno navigare ma per andare a Sanremo e Nizza… non c’è il mare… ma l’apatia dei liguri.

Le Freccia Bianca deve però essere un trenino rispetto alla Freccia Rossa. Guardate un po’, come è veloce la Rossa; in 43 minuti va da Milano a Torino; la Bianca ci mette quasi un’ora in più. Quindi l’unica Freccia che passa da Genova più che una freccia è un freccino. Ma non vi viene da ridere?

POSSIBILE CHE I LIGURI SIANO COSÌ ADDORMENTATI O COSÌ APATICI?

GENOVESI E LIGURI DATEVI UNA MOSSA!

POSSIBILE CHE RIUSCIATE A SOPPORTARE IL FATTO CHE FRA GENOVA E VENTIMIGLIA CI SIANO ANCORA DEI TRATTI A BINARIO UNICO?

LIGURIA SEI STUPENDA! NON HAI ANCORA CAPITO CHE SE VUOI ACCOGLIERE TURISTI TUTTO L’ANNO HAI BISOGNO DI INFRASTRUTTURE VALIDE? NON TI BASTA IL FESTIVAL DI SANREMO!

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Questo francobollo del 2002 ci dici tanta cose.

Dolce & Gabbana

Dolce & Gabbana

1° – Che l’Italia inneggiava al lavoro degli italiani.

2° – Che le donne hanno il seno.

3° – Che le poste, per spedirci male una lettera, in dieci anni hanno quasi raddoppiato la tariffa.

Già in passato le poste italiane, più volte, inneggiarono al lavoro degli italiani. Questa coppia di francobolli ne è un esempio:

Le Imprese Italiana in Egitto

Le Imprese Italiane in Egitto

Oggi? Oggi bisognerebbe poter lavorare in Italia.

Che le donne hanno un seno lo sapevamo già da un paio di francobolli, sempre delle poste italiane, dell’anno 2000. Ve li presento:

Francobollo del 2000 da 800 lire

Francobollo del 2000 da 800 lire

Questo è da 800 lire, ma anche da € 0,41

Fu emesso dalle poste Italiane in occasione di un Simposio Congresso Multidisciplinare per studiare le malattie del seno.

La raffigurazione di questo francobollo è stata presa sicuramente da un quadro.

800 lire, corrispondenti a € 0,41 rappresentava l’affrancatura per un lettera per l’interno.

L’altro francobollo, secondo me molto più bello, fu preso probabilmente da una fotografia.

Era di 1000 lire pari a € 0,52, ma non era per un’affrancatura particolare.

Francobollo del 2000 da 1000 lire

Francobollo del 2000 da 1000 lire

È molto interessante notare che, a quei tempi nessuno fece particolare caso a questi francobolli. Se però qualcuno affrancava con questi francobolli la corrispondenza indirizzata ai paesi arabi, frequentemente il francobollo veniva deturpato, per cui non lo si poteva più vedere, o veniva strappato via o la corrispondenza veniva restituita al mittente.

Certamente fra una donna col burka e le immagini più o meno aggraziate di questi due francobolli c’è una certa differenza.

Comunque ora è chiaro. Le Poste Italiane ci hanno detto che le donne hanno il seno.

Come ultima cosa dobbiamo rammentare che dal 2002 ad oggi spedire una lettera costa quasi il doppio.

Oggi ci vogliono 70 centesimi di Euro!

Anche le Poste devono vivere!

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Non sanno più come fare a “prendere” i soldi alla gente.

Sto parlando delle ferrovie svizzere e di quelle italiane.

Parliamo prima di quelle svizzere SBB CFF FFS.

Un tempo se si doveva partire e si voleva andare in treno, si andava alla stazione, ci si metteva in coda e si comperava il biglietto.

Se il biglietto era internazionale per l’Italia vi davano un biglietto (uno solo), anche andata e ritorno e valevole due mesi. Credo di non sbagliarmi ma la tariffa per l’estero includeva il cosiddetto SUPPLEMENTO RAPIDO.

Oggi? Oggi è un po’ più complicatissimo e più dispendioso.

Per la componente italiana ve lo dico dopo. Ora esaurisco la componente svizzera facendovi vedere questo biglietto, se biglietto si può chiamare:

TASSA

TASSA

Questo non è un biglietto. È la ricevuta di 10 franchi svizzeri carpiti all’utente per il semplice fatto di aver chiesto, e regolarmente pagato, dei biglietti per l’Italia. Potete vedere: È scritto chiaro e si vede che la somma è stata carpita (o rubata?) dalla biglietteria della stazione di Lugano.

Semplicissimo: Vuoi un biglietto per l’Italia? Non mi basta se mi paghi il biglietto, devi pagarmi il fatto che io ti faccio il biglietto.

Ora vediamo in che modo TRENITALIA riesce a prender soldi all’ignaro cliente.

Se un tempo dovevo andare, per esempio , a Ventimiglia, col mio biglietto salivo sul treno, mi sceglievo un posto comodo e… arrivavo a destinazione. Se volevo fermarmi a Pavia o a Genova o a Savona potevo tranquillamente farlo e potevo, sempre tranquillamente, prendere un treno dopo. Il biglietto era valido 2 mesi. Potevo tornare quando volevo; l’importante non perdere il biglietto.

OGGI: Vuoi andare a Ventimiglia e fermarti un paio d’ore, o anche 4, a Genova per fare quattro chiacchiere con un parente? Puoi farlo; tutto si può fare; basta pagare. Ora infatti, con la scusa di darti il posto prenotato, ti obbligano a prenotare il posto e, contemporaneamente, già che ci sono, ti fanno pagare il supplemento che un tempo si chiamava rapido. Devi quindi prendere proprio quel treno; devi prendere quel posto lì vicino alle persone che, a loro volta, sono state obbligate a sedersi lì. Se fai una sosta a Genova e vuoi proseguire il viaggio potrai prendere un treno, ma proprio quello che avrai deciso prima, e solo quello. E per tornare? Anche in questo caso la zuppa è la stessa.

Succede però che, con tutte queste inutili e costose garanzie, la tratta Milano Ventimiglia con una sosta a Genova ti costerà 8 franchi in più della tratta Ventimiglia Milano senza sosta.

C’è un però. Oltre ad avere il posto assicurato, il treno è quasi di lusso, è sempre puntualissimo con delle Toilette “a prova di bomba” come questa fotografata durante questo costosissimo viaggio:

Sull'IC di TRENITALIA

Sull’IC di TRENITALIA

Ma i Dirigenti delle Ferrovie non si vergognano? Fanno pagare balzelli assurdi e non hanno nessun rispetto per il viaggiatore.

E L’EDUCAZIONE? FATE VOI!

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GLI ESPERTI

Quando ho visto questa vignetta… non ho resistito… ho dovuto pensare ai 10 Saggi e ai 35 Esperti.
CHISSÀ PERCHÉ!!!

Da "La Settimana Enigmistica"

Da “La Settimana Enigmistica”

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PERDERE IL MAUS… E SORRIDERE

Se la sbadataggine vi porta a perdere il maus, questa potrebbe essere la soluzione “animale”:

da "LA SETTIMANA ENIGMISTICA"

da “LA SETTIMANA ENIGMISTICA”

e questa la soluzione “tecnologica”:

Da "La Settimana Enigmistica"

Da “La Settimana Enigmistica”

L’IMPORTANTE È AVERE UN BUON PIFFERO!

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Spett.

Direzione

POSTE ITALIANE

00100 ROMA

Spett. Direzione

Poste Svizzere

3000 BERNA

Ho trovato uno stupendo documento che desidero sottoporvi. Per ragioni di privacy vi sottopongo solo un particolare di una cartolina postale spedita dalla Svizzera all’Italia.

Particolare cartolina postale

Particolare cartolina postale

Come si può vedere chiaramente la cartolina postale è di produzione svizzera. Fu spedita, o per lo meno, timbrata il giorno undici del mese di marzo del millenovecentoquarantadue in quel di Romanshorn. 

Romanshorn si trova nel Cantone di Turgovia e precisamente sul lago di Costanza. Per arrivare a Pegli,  che è alla periferia di Genova, ha impiegato (lo dice il timbro di arrivo) meno di un giorno e mezzo. Infatti è stata timbrata, in partenza, alle 15 ed è arrivata il giorno dopo.

Stupendo il fatto che a quei tempi l’onestà degli uffici postali e delle Direzioni delle Poste mettevano un timbro d’arrivo.

La tariffa, per l’interno era 10 centesimi, per l’estero, stando a quello che vedo, era il doppio.

Nel 1942 infuriava la Seconda Guerra Mondiale e questa era la situazione europea all’inizio del 1942:

EUROPA all'inizio del 1942

EUROPA all’inizio del 1942

La Svizzera era neutrale. L’Italia “collegata” alla Germania di Hitler. L’elettronica non era stata ancora inventata; non esisteva la rete aeropostale notturna e i treni ad alta velocità non facevano ancora parte dei pensieri dei Ferroviari del tempo. Non era neppure stata inventata la posta prioritaria.

Vi chiedo: Come mai oggi 2013 se io spedisco una lettera da Romanshorn a Genova Pegli mi dicono che devo calcolare da tre a cinque giorni lavorativi prima che la missiva giunga a destinazione, senza contare che se imbuco al venerdì il sabato e la domenica non contano per cui diventano normali sette giorni?

Perché, grazie alla tecnologia, siete riusciti ad essere così poco gentili verso i vostri utenti?

È perché i soldi sono diventati molto importanti e si dimentica l’educazione e il rispetto?

Non credo mi rispondiate anche se la presente dovesse arrivarvi. Vi invio ugualmente i migliori saluti.

Quarchedundepegi

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…come si fa a essere così scortesi?…o incompetenti? E l’educazione?

Ho letto questa accorata e simpatica lettera:

http://mizaar.wordpress.com/2013/06/05/cara-lafeltrinelli-ti-scrivo-la-disoccupazione-ingegna/#comment-21840

Sarà bene che la leggiate anche voi… se ne avete voglia.

Chissà!

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