SE NON HAI TEMPO PER LEGGERE FINO IN FONDO… LASCIA PERDERE.
NON SCRIVERE “Mi piace” SE NON L’HAI LETTO TUTTO.
Chiesero ad Alessandro Depegi di scrivere qualcosa su “IL DISPREZZO”.
Considerando il momento drammatico nel quale sembra si voglia pretendere di far precipitare l’Italia, anche se sarà inutile, mi piace esprimere agli italiani il pensiero di un italiano che è andato a vivere all’estero a causa dell’ignoranza (termine benevolo) di Burocrati e Legislatori.
Questo è quanto Alessandro Depegi riuscì a partorire:
La parola disprezzo sembra una parolaccia; quasi sinonimo di odio. Se si dice che non si dovrebbe mai odiare, perché l’odio mette in moto tossine difficilmente degradabili che danneggiano chi odia, analogamente non si dovrebbe mai disprezzare nulla e nessuno.
Leandro ha cercato di analizzare questo particolare problema, e si è reso conto che non è così.
Ha cercato sul dizionario il significato della parola, e ha trovato: Sentimento di chi, giustamente o ingiustamente, ritiene una persona o una cosa troppo inferiore a sé, o vile in sé stessa, o comunque indegna della propria stima e considerazione.
Leandro si è reso conto che, spesso e volentieri, si usa il termine disprezzo per sottolineare il suo opposto, come, per esempio: “Non disprezzerei l’idea di vincere alla lotteria” anche se, chi dice o pensa questo non compra mai il biglietto della lotteria.
Tornando al disprezzo vero e proprio, quello o quelli per cui Leandro sente un disprezzo quasi viscerale sono quegli individui che permettono o addirittura desiderano l’altrui sofferenza, definita “gratuita”.
Nella categoria di quelli che lo “permettono”, Leandro non può evitare di considerare certi vigliacchi politicanti da strapazzo che, pur di non perdere ciò che hanno acquisito, non prendono posizione e permettono appunto la sofferenza “gratuita”.
I campi nei quali agiscono questi ignobili personaggi sono un po’ dappertutto; per Leandro però, che ne ha vissuto una “buona fetta”, un campo che sta sotto gli occhi di tutti è quello della Sanità. Il riferimento non è verso quei clamorosi casi di malasanità fortunatamente isolati e frutto d’imperdonabili errori, ma sempre errori che non possono far parte della normalità, ma verso quell’osceno “andazzo” che permette di maltrattare chi soffre.
Non sono sofferenze volute, ma permesse quelle che “abbandonano” un malato su una barella in un rumoroso corridoio privo di servizi, quelle che “obbligano” a lunghe attese chi dovrebbe sottoporsi a importanti esami come colonscopie, TAC, Risonanze magnetiche o anche urgenti interventi chirurgici e quelle che consentono lunghe code per semplicemente ottenere un appuntamento presso un sanitario.
La dignità di chi già si trova a soffrire non può e non deve essere calpestata solo perché è necessario risparmiare.
Leandro non concepisce il trincerarsi dietro al: “Mancano i fondi.” I soldi ci sono, solo che vengono usati nel modo sbagliato o finiscono in tasche molto profonde.
Inoltre, sempre parlando di Sanità, non dovrebbe essere neppure concepibile una lunga sala d’attesa per chi si presenta al Pronto Soccorso; diventa concepibile solo di fronte a imprevedibili catastrofi.
Sempre con cognizione di causa, essendo il disprezzo un non apprezzamento, Leandro non può apprezzare quelle organizzazioni sindacali che producono scioperi più o meno generali solo ed esclusivamente per ragioni politiche. Secondo Leandro, queste organizzazioni vorrebbero sostituirsi ai governanti, quando la loro funzione dovrebbe essere quella di tutelare il mondo del lavoro aiutando il lavoratore a comprendere che ha sì dei diritti ma anche dei doveri.
I Governanti, almeno in Italia, sono eletti democraticamente e dovrebbero muoversi per il bene del popolo.

Da Adnkronos
Sanno i sindacalisti che, con uno sciopero generale, provocano infinite sofferenze “gratuite”? È quello che vogliono? Credono in quel modo violento di salvaguardare la dignità dei lavoratori che rappresentano?
Se è quello che vogliono, pur di ottenere dei miglioramenti per il mondo del lavoro, non siamo più nel campo di chi permette sofferenze, ma di chi vuole produrre sofferenze quanto mai “gratuite”.
Secondo Leandro, che si trovò più volte a soffrire a causa di astensioni dal lavoro, il diritto di sciopero e la minaccia di sciopero dovrebbero essere presi in considerazione solo in situazioni estreme; in caso contrario non si dovrebbe poter neppure pensare all’esistenza di un contesto civile. Viene da sé che lo stesso ragionamento di inciviltà si applica anche ai Governanti incapaci di essere tali per il bene del Paese.
Il massimo del disprezzo va poi a chi vuole a tutti i costi l’altrui sofferenza, a chi priva della libertà e della vita anche un solo uomo o una sola donna, a chi appellandosi alla ragion di stato, a odio popolare o a pretese religiose, priva popolazioni intere della patria, di ogni avere o anche della vita.
Non è necessario andare indietro ai tempi del genocidio degli Armeni o ai tempi di Hitler. Oggi, o se si preferisce nei giorni che stiamo vivendo, alcune popolazioni vengono private di terre, libertà e vita.

Palazzo Ephrussi a Vienna
Leandro rimane inorridito di fronte a quelle violenze accadute in passato tipo quella del banchiere Viktor Ephrussi che, da un giorno all’altro, a causa del famoso Anschluss voluto da Hitler, si trova in quel di Vienna, con tutta la famiglia ad essere privato di tutto.
Read Full Post »