SE NON HAI TEMPO PER LEGGERE FINO IN FONDO… LASCIA PERDERE.
NON SCRIVERE “Mi piace” SE NON L’HAI LETTO TUTTO.
Nella vita ci sono dei momenti nei quali il cervello fa scattare qualche cosa. Il più delle volte rimane sopito in qualche circonvoluzione cerebrale, altre volte stimola in modo tale e con tale violenza per cui non si può tirarsi indietro; bisogna assolutamente fare qualcosa e passare al lato pratico.
Qualche giorno fa ero in casa di mia figlia. Ero salito in casa sua per semplicemente liberarle i cani affinché in giardino potessero disimpegnarsi di quanto ingombrava le loro viscere. Dato che, dopo una mezz’oretta avrei dovuto rimetterli in casa, cominciai a leggere un libro romanzato che parlava di Fiume (oggi Rijeka) ai tempi terribili della fine del Secondo Conflitto Mondiale.
Mi sovvenne che negli ultimi anni, quando cominciai veramente a diventare attempato, trovò in me sempre maggiore interesse il conoscere quello che avvenne da quelle parti quando da noi tutti gioivano perché la guerra era finita. Mi accorsi che sapevo ben poco relativamente a quegli avvenimenti e a quello che si trovarono a dover sopportare le popolazioni italiane di Trieste, Istria, Fiume e Dalmazia. Mi accorsi anche che, se io sapevo ben poco delle scelleratezze perpetrate in quegli anni, gli italiani oggi adulti e i giovani, uomini e donne, non si pongono neppure il problema relativo a certe sofferenze. Furono molti a morire e soffrire, ma, almeno secondo me, non è il numero quello che conta. Anche solo una persona, se soffre, ha diritto di essere presa in considerazione… e ricordata… per il futuro. Mi trovai anche a considerare che giovani e meno giovani nulla sanno di certi momenti di vita degli anni 70 folkloristicamente molto importanti come la grande diffusione dei miniassegni.
Non si possono mettere sullo stesso piano le atroci sofferenze degli istriani e l’assurdo arricchimento delle banche italiane grazie alla stampa dei “miniassegni”, è però, secondo me, giusto portare a conoscenza di certi avvenimenti ormai storici, non foss’altro che per il fatto che la storia si ripete: le atrocità possono essere dietro l’angolo e le banche continuano a impoverire la popolazione.
Si parla sempre dei campi di sterminio e delle atrocità dei nazisti, si dice che non bisogna dimenticare ma si dimentica che certe Famiglie di Pola o di Fiume hanno visto le loro esistenze annullate o distrutte non solo a causa di una guerra ingiusta o semplicemente stupida, ma soprattutto a causa delle malvagità di popolazioni perfide sobillate da un uomo, che di umano non aveva nulla, ma era protetto da un certo Stalin che, assieme agli Angloamericani s’era seduto al tavolo della pace dalla parte dei vincitori, cioè dalla parte di chi poteva dettar legge.
Credo sia giusto ricordare ai giovani che ci furono certi accadimenti; non per fomentare odio o risentimenti, ma perché sappiano che c’è ancora oggi qualcuno che piange. Oggi qualcuno piange o ha smesso volutamente e definitivamente di piangere a causa di certe politiche bancarie. È giusto ricordare, sempre per il futuro.
Spero di portare uno spiraglio di utilità… ricordando e facendo ricordare.
A scrivere mi hanno aiutato i francobolli… quei francobolli che hanno sempre meno estimatori, ma che ci raccontano anche un po’ di storia… e che purtroppo le nostre poste hanno abbastanza messo nel dimenticatoio.
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