Nel quasi lontano 2008, il viaggio “navale” ci portò a Klaipeda in Lituania, quella delle repubbliche baltiche situata più a sud.
La Lituania subì nel 1941 l’invasione delle unità della Wehrmacht che, secondo la filosofia nazista, perseguì gli ebrei lituani. Trovo interessante, nel senso che desta interesse, quello che i nazisti (Wikipedia) scrissero sui muri delle abitazioni di Vilnius: “Agli ebrei è vietato l’uso del telefono. Agli ebrei è proibito servirsi del treno. Agli ebrei è vietato l’accesso ai locali pubblici. Agli ebrei è fatto obbligo di consegnare i loro apparecchi radio. Gli ebrei sono banditi dall’università.
Dopo il giogo tedesco, anche la Lituania riuscì a scrollarsi di dosso il giogo sovietico nel settembre 1991.
Quando nel 2008 sbarcammo a Klaipeda, dopo aver scritto un paio di cartoline, trovammo un piccolo ufficio postale per l’acquisto dei francobolli. Purtroppo non ci fu possibile averli dato che non avevamo valuta locale. Rinunciammo ma, in compenso, fui attirato da questa buca:

Buca delle lettere a Klaipeda
La fotografai e, in quel momento si fece ancor più spazio in me il “tarlo” delle buche. Continuando nel nostro giro in questa città portuale, incontrammo un mercato all’aperto con bancarelle dove vendevano ambra per tutti i gusti e un negozio che vendeva tessuti di lino di particolare qualità. Non vollero accettare l’Euro, per cui fummo costretti a cercare una banca e cambiare una piccola cifra in valuta locale. Gli spiccioli rimasti non andavano bene neppure per un caffè, per cui, prima di tornare sulla nave li regalammo a un passante.
Poco tempo fa tornammo anche in Lituania. Questa volta non ci sono problemi di valuta dato che, proprio da quest’anno 2015 anche la Lituania ha adottato l’Euro. Noi, o perlomeno, una parte di noi non ne vuol più sapere della moneta unica, mentre questo Stato lo adotta con piacere. Forse per sentirsi più facilmente parte dell’Europa democratica?
Ma perché tanti dicono che bisogna uscire dall’Euro? L’Euro ci avrebbe ridotto in quasi miseria? Ma qualcuno si sarà ben arricchito! E allora? Non potrebbe essere il caso di fare un piccolo esame di coscienza e rendersi conto che qualcuno è stato “troppo” furbo?… o succube della propria ingordigia?
È un fatto però che questa volta abbiamo potuto ritrovare quel negozio Casa del lino (Lino Namai), e abbiamo potuto pagare tranquillamente in Euro.

Klaipeda – Casa del Lino
Un simpatico ufficio turistico era rifornito di semplici pieghevoli della città… addirittura in italiano.

Il pieghevole in italiano
Ho fatto fatica a crederci dato che la lingua italiana è facilmente dimenticata.
Si trova sempre l’inglese, quasi sempre il tedesco, abbastanza frequentemente il francese e lo spagnolo; l’italiano… non è abbastanza importante. Neppure in Svizzera dove l'”italiano” è una lingua nazionale, c’è il dovuto rispetto verso questo idioma. Ad esempio, se viaggiate in treno, eccetto che sulla linea del Gottardo che unisce il Canton Ticino al resto della Svizzera, gli annunci saranno in tedesco, francese e inglese (che non è per niente una lingua nazionale), ma non in italiano.
In questo pieghevole ho potuto trovare delle indicazioni molto simpatiche relative alla città.
Noi non avevamo molto tempo a disposizione dato che la nave, di solito, nel pomeriggio o prima di sera riparte per la nuova destinazione.
Ci fu quindi possibile andare a cercare alcuni punti interessanti della città, oltre ad una buca delle lettere da me gioiosamente immortalata.

Buca 2015 Klaipeda
Andando verso il famoso Viale dei Tigli, abbiamo scovato sul tetto di una casa, lo “spazzacamino” portafortuna. È sul tetto di una casa.

Lo spazzacamino portafortuna
Secondo il dépliant, nella Via dei Tigli, che in passato cambiò spesso nome, come Via Adolf Hitler o Via Maksim Gorkij, avremmo potuto trovare il Palazzo della Vecchia Posta, tutt’ora la Posta Centrale di Klaipeda.

Palazzo della Vecchia Posta a Klaipeda
Qui possiamo finalmente comprare alcuni francobolli per le “promesse” cartoline.

Suggestivo interno del Palazzo
Come ebbi occasione di scrivere, la Lituania ha adottato da poco l’Euro.

Francobollo Lituania
Ricordo che per acquistare un paio di francobolli come questo diedi all’impiegata (una donna gentile) un biglietto da 10 Euro. Mi diede il resto in monete, quasi tutte nuovissime e lucenti, appunto lituane da poco nell’Eurozona. È interessante notare come sul francobollo in Euro ci sia anche il corrispettivo della moneta lituana da poco abbandonata. Noi abbandonammo la lira… e sono in molti a rimpiangerla… e ci sono anche molti che rimpiangono chi fece molto male all’Europa!
Credo sia giusto guardare avanti e sorridere un po’ di più. Il sorriso da solo non basta per migliorare la situazione, se però si sorride quando ci s’impegna a cercare un miglioramento, è probabile che questo arrivi davvero.
Finché ci lamentiamo solo… aiutiamo solo l’arrivo di un peggioramento.
Voglio farvi sorridere con quest’ultima “chicca”… dalla Lituania:

IL FANTASMA NERO
Questa è una delle statue più “strane” a livello mondiale.
ALLA PROSSIMA BUCA!
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