Quell’anno avevo deciso che sarebbe stato meraviglioso andare ancora una volta a galleggiare nei cieli tedeschi del Lago di Costanza con uno Zeppelin. C’ero già andato qualche anno fa; da Friedrichshafen fino a Bregenz; questa volta l’idea era di andare dall’altra parte, cioè verso Costanza.
Prenoto il volo sullo Zeppelin e programmo il viaggio con destinazione Friedrichshafen; naturalmente coi mezzi pubblici.

Il moderno Zeppelin NT
Potrei arrivare direttamente col treno e col traghetto, oppure fare un po’ di turismo passando dal Principato del Liechtenstein raggiungendo dapprima Lindau.
Opto per Lindau.
Quando ci si comporta in un determinato modo, c’è sempre, conscia o inconscia, una ragione.
A me piace viaggiare coi mezzi pubblici e, in quell periodo, avevo da poco nella mente il tarlo delle buche delle lettere delle varie nazioni.
Viaggiai quindi con vari mezzi. Dapprima col treno da Lugano a Bellinzona; da Bellinzona usai l’autopostale fino a Coira (Chur). Poi nuovamente il treno fino a Sargans; poi nuovamente il bus fino a Vaduz capitale del Principato del Liechtenstein. Qui ebbi la possibilità di fotografare la buca della locale posta e rifocillarmi, prima di riprendere il viaggio alla volta dell’Austria; col bus fino a Feldkirch (Austria) e col treno fino a Bregenz sul Lago di Costanza. Da qui, sempre col treno raggiunsi la mia meta: Lindau.
Tutto questo fu possible grazie alla buona organizzazione delle 4 Nazioni nelle quali viaggiai, nonché la puntualità dei mezzi pubblici. La puntualità, che io considero “rispetto” dell’orario e del viaggiatore, sono essenziali se si desidera conoscere turisticamente un paese.
Nella tratta da Lugano a Bellinzona i treni sono frequentissimi, quasi sempre in orario e senza difficoltà particolari. Il treno passa nella galleria del Monte Ceneri. Sul Monte erano ubicate le famose antenne di radio Monteceneri che trasmise in italiano durante l’ultimo conflitto mondiale. Le trasmissioni in onde medie terminarono nel 1979.

Museo della Radio
Nei locali della radio è ora il Museo della Radio. In Italia, era proibito ascoltare Radio Monte Ceneri, perché, nel dare i notiziari diceva la verità e non era soggetta ad alcun regime autoritario. Come ben si sa, la Svizzera era neutrale.
Dopo aver passato la galleria del Monte Ceneri, in discesa verso Bellinzona, se il tempo è bello, si può vedere in lontananza la parte svizzera del Lago Maggiore, che ha come città principale Locarno.
Da Bellinzona, capitale del Cantone e Repubblica del Ticino, ebbi la coincidenza coll’Autopostale diretto per Coira attraverso il Passo del San Bernardino.

Particolare del Municipio di Bellinzona.
A Bellinzona, cittadina di 50000 abitanti (col distretto), ci sono tre bellissimi castelli , oggi patrimonio mondiale dell’UNESCO. Lambisce Bellinzona il fiume Ticino che va diretto nel lago Maggiore per uscirne, sempre come Ticino di nazionalità italiana a Sesto Calende.

Francobollo del 1976 delle poste svizzere con un castello di Bellinzona.
Poco dopo la partenza da Bellinzona si entra nel Canton Grigioni nel quale, dal punto di vista linguistico, si parlano ufficialmente, a seconda delle zone, tre lingue diverse: l’italiano, il tedesco e il romancio.
Molti cittadini grigionesi, nati e cresciuti nella zona italiana, non parlano per niente la lingua tedesca… e non la vogliono parlare, e nessun grigionese di lingua tedesca si offende se, andando nella zona italofona del cantone, il locale cittadino grigionese non si esprime in tedesco. Non succede come nell’Alto Adige (Sud Tirolo) dove un cittadino di lingua italiana, per esempio un romano, quando va in Alto Adige pretende “la lingua italiana” da parte di tutti perché dice: “Siamo in Italia!”.
L’Autopostale raggiunge la città di Coira (Chur) attraverso il tunnel autostradale esente da pedaggio del San Bernardino.
La galleria, inaugurata nel 1967, collega la Mesolcina con la Valle del Reno. Il tunnel è lungo 6.6 km e dispone di un’unica corsia di marcia per direzione.

Francobollo del 1967.
Questa galleria, la prima tutta in territorio svizzero, permette di evitare il passo a 2065 metri sul livello del mare e unisce, in tutte le stagioni le popolazioni dello stesso cantone. Fu ricordato da un francobollo.
L’arrivo a Coira mi permise di sgranchirmi le gambe e raggiungere il treno che mi porterà fino a Sargans.
In questa cittadina sorge un bellissimo castello che, anni fa, visitai con mia moglie. Oggi sono solo e devo cercarmi il collegamento col Principato del Liechtenstein.

Castello di Sargans nel francobollo del 1977.
Intanto vedo il castello che, fra l’altro fu filatelicamente immortalato nel 1977.
Sargans è stata sede dei conti di Werdenberg il cui castello serviva egregiamente anche come difesa essendo situato in un punto piuttosto strategico.
Oggi Sargans fa parte del Canton San Gallo.
Proprio da Sargans mi fu possibile trasferirmi nel Liechtenstein con un autobus del Principato.
Fui a Vaduz, capitale del piccolo stato, quando, ancora studente ebbi da mio padre la possibilità di girare la Svizzera e visitare i parenti. Già allora mi piacevano i francobolli e, trovai molto interessante potermi comperare qualche francobollo… proprio lì.

1960 – Francobolli del Liechtenstein
Acquistai proprio questi. Fu un sacrificio. Infatti a quei tempi 5 franchi svizzeri (nel Liechtenstein la moneta corrente è il franco svizzero) erano soldi. Li conservo ancora, anche se il loro valore è relativo. D’altronde, il collezionista… non colleziona per soldi ma per passione.
Arrivai a Vaduz con questo bus, che fotografai dato che lo trovai simpatico; e poi, era la prima volta che venivo trasportato da un mezzo pubblico del Principato.

Bus del Liechtenstein
Da notare che il piccolo stato è attraversato dalla ferrovia a scartamento normale che dalla Svizzera va in Austria. I treni diretti non fermano nel principato. Il servizio doganale, nel Liechtenstein, è gestito dalle dogane svizzere.
Arrivo a Vaduz verso mezzogiorno. Faccio un giretto e mi rifocillo in una trattoria del centro.
Il Principato, grazie all’insediamento nel territorio di imprese finanziarie, commerciali e industriali, è diventato uno stato ricco e un poco discusso. Se vi trovate a passeggiare in uno dei paeselli che circondano Vaduz, vi sembra di essere semplicemente in campagna… ordinata e pulita.
Trovo una buca delle lettere:

Buca a Vaduz
È simile alle buche della vicina Svizzera ma ha i colori rosso e blu, colori nazionali.
E un’altra con distributore di francobolli:

…con distributore di francobolli.
Dopo aver dato un’occhiata al Castello, prendo il bus e vado verso l’Austria… quella porzione che tocca il lago di Costanza.

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