A quei tempi mi sarebbe piaciuto molto poter visitare Berlino… anche se sarebbe stato necessario attraversare i “corridoi” della Germania Orientale. Sì, perché andare a Berlino non era come ora. In auto c’erano i tragitti obbligati ed era proibito sgarrare, in treno c’erano alcune assi ferroviarie… e basta. C’erano maggiori collegamenti con i Paesi dell’Est che erano sotto l’influsso sovietico.

Le 4 zone di Berlino
Berlino era divisa in 4 settori, che, come si può ben vedere nella figura e dalle bandiere, corrispondevano alla Francia, alla Gran Bretagna, agli Stati Uniti e all’Unione Sovietica. Nei settori detti occidentali si poteva circolare liberamente, per il settore sovietico il discorso era talmente diverso per cui, a un certo punto fu costruito il famoso MURO che impediva anche di vedersi.
Tornando all’uso dei francobolli, che contrariamente a quello che pensano le nostre Poste Italiane sono quei pezzettini di carta che si pagano in anticipo e servono per dimostrare di aver pagato la tassa per il trasporto… a destinazione in tempi decenti, a quei tempi, in quel di Berlino, la parte sovietica era ormai fagocitata dal totalitarismo e si arrivò alla DDR, mentre la parte Ovest aveva propri francobolli.

Francobollo per Berlino
Ci fu però un piccolo periodo, dal 3 settembre 1948 fino alla fine di marzo del 1949, in cui tutta Berlino dovette usare i francobolli precedenti con la sovrastampa BERLIN come quello che si trova qui a lato.
Dalla fine di marzo, solo Berlino Ovest ebbe propri francobolli perché l’altra Berlino cominciò a utilizzare quelli che venivano emessi dalla Deutsche Demokratische Republik che diventerà DDR.
I francobolli per Berlino ebbero, fino al 1954 la scritta DEUTSCHE POST BERLIN come questi della serie “Uomini della Storia di Berlino.

Personaggi Celebri
Questi francobolli sono del 1952 e 1953. Questi quattro signori sono stati sicuramente importanti per l’Umanità. Due sono noti a molti e sono Max Planck e Rudolf Virchow… il primo in particolare fu l’ideatore della “fisica quantistica” e fu considerato, assieme ad Albert Einstein, uno dei pilastri della fisica moderna. Ebbe pure il riconoscimento del Premio Nobel nel lontano 1918. Rudolf Virchow fu un medico patologo e scienziato particolarmente “moderno”. Pur essendo morto nel 1902, seppe anticipare attuali realtà della medicina.
È interessante come partendo da un semplice francobollo si possa arrivare ad imparare molte cose. Certo che oggi, grazie ad internet è molto più facile. Peccato che le nostre Poste Italiane cerchino di portare al “disuso” il francobollo e per chi usa un francobollo ordinario, anziché mettergli a disposizione qualcosa di bello che dia lustro all’arte dell’italiano, gli dà, da far viaggiare dei francobolli brutti come questo:

€ 1.00 – viaggiato ma non timbrato.
I trattini elettronici dimostrano che è stato usato per posta, ma non è stato obliterato come sarebbe necessario. Quindi dimostra, e accade sovente, l’incapacità dei dipendenti delle poste di eseguire il lavoro a cui sono preposti.
Per tornare alla Germania, anni fa ho scoperto questo bel “veicolo” in dotazione al postino di Friedrichshafen.

Sul Lago di Costanza… a Friedrichshafen.
Fu in occasione di quel giorno bellissimo in cui mi trovai a volare su uno Zeppelin come questo… che qualcuno già conosce:

Dopo il 1954, e fino alla caduta del famoso Muro, i francobolli di Berlino presero la scritto DEUTSCHE BUNDESPOST BERLIN a dimostrazione del collegamento con la Germania Occidentale che aveva la capitale a Bonn. Naturalmente, nella serie ordinaria non poteva mancare la Porta di Brandeburgo simbolo della città.

coppia da 10 pfennige
Scartabellando fra i francobolli accantonati, ho trovato questo che mi ha permesso di conoscere qualcosa di più dell’arte dei tempi passati e di come un regime totalitario possa distruggere la creatività.

Max Liebermann – Francobollo del 1972
Ho imparato che questo pittore ricordato dalle poste tedesche di Berlino, fu un pittore molto conosciuto e particolarmente attratto dal realismo di Gustave Courbet. In Italia è molto conosciuto il dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo:

Quarto Stato
Al Max Liebermann di famiglia ebrea, Hitler vietò nel 1933 di dipingere e quindi di vivere. Grazie a Internet, mi hanno colpito particolarmente questi due quadri:

Die Raserbleiche
e cioè le donne che stendono sull’erba i panni affinché al sole diventino di un colore più vivo e più bianco, e:

Flachsscheuer in Laren
Sono le tessitrici di lino in un fienile nella località olandese di Laren. Oltre al duro lavoro delle donne, si possono vedere i giovincelli, che girano la ruota. Oggi si parlerebbe di lavoro minorile.
Come si fa a scrivere un articolo stimolato da buche delle lettere senza pubblicare una buca delle lettere? Non sarebbe corretto.
Questa, l’ho trovata grazie a internet… e, per caso. È una vecchia buca della Germania Est:

Buca della DDR – Sembra nuova
FINE SETTIMA PARTE
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