PER FAVORE NON SCRIVERE MI PIACE SE NON L’HAI LETTO TUTTO.
Registrazione del 25 aprile 2017
Personaggi:
Panchina Ingenua. Passante Alessandro. L’Albero, Panchina Petulante, Albero Tasso.
Panchina Ingenua: “Ciao Alessandro, ti siedi un po’?”
Alessandro: “Non posso, i tuoi legni sono bagnati e un po’ sporchetti.”
Ingenua: “Speriamo che qualcuno li pulisca… quando avrà smesso di piovere. Come stai?”
Alessandro: “Oggi sono un po’ triste.”
Ingenua: “Perché sei triste? Peccato che sono bagnata… ti coccolerei volentieri.”
L’Albero: “Hai visto che bel vestito ho messo su? Non bisogna essere tristi. Oggi in Italia fanno festa… È la festa della Liberazione dal fascismo e la ritirata dell’esercito tedesco.”
Alessandro: “Stavo appunto per dire a Ingenua che la mia tristezza, in una giornata come questa, scaturisce dalla conoscenza che, mentre l’Italia esultava perché la terribile guerra era finita, nell’Italia orientale stava per cominciare un dramma terribile che portò molti italiani, anche “veri” antifascisti, a sofferenze inenarrabili e inconcepibili.
Panchina Petulante: “Ma tu Alessandro c’eri già? Nel senso, te lo ricordi?”
Alessandro: “Sì, c’ero già; ero un bimbo abituato alla guerra; sì, perché non sapevo cosa fosse la pace: la possibilità di muoversi come si vuole, la possibilità di dire quello che si pensa e la possibilità di aver da mangiare senza dover ricorrere alla borsa nera.”
Ingenua: “Cos’è la borsa nera?”
Alessandro: “In tempo di guerra non era come ora che, se avevi bisogno di un pollo o di un chilo di pasta andavi semplicemente al Supermercato e ti compravi il pollo e la pasta che preferivi. Non era così, e se non ne trovavi nei normali negozi e avevi fame, dovevi andare a cercare nei meandri clandestini. Potevi trovare qualcosa, non proprio quello che volevi, ma, a prezzi maggiorati o anche molto maggiorati; infatti quello che cercavi e non trovavi al prezzo giusto era razionato dal regime imperante.”
Ingenua: “Io immaginavo una borsa per la spesa tutta nera.”
L’Albero: “Quindi è semplicemente ciò che non si dovrebbe fare ma si fa in situazioni di regimi “particolari.”
Petulante: “Quindi se tu c’eri, ti ricordi qualcosa?”
Alessandro: “Avevo quasi 9 anni. Ricordo alcuni momenti “pericolosi” quando l’esercito del Reich, nell’imminenza della disfatta voleva bombardare su Pegli e, con grande respiro degli adulti, l’esercito incolonnato che si muoveva verso nord. Ricordo anche l’euforia di certi strati della popolazione genovese che cantava ad ogni pié sospinto “Bandiera Rossa” e certi miei coetanei che, senza conoscerne assolutamente il significato, modificavano in “Bandiera Rossa la s’innalzerà nei cessi pubblici della città”. Ricordo anche i giochi pericolosi dei giovincelli che si dilettavano con esplosivi abbandonati. Li chiamavano “balestite”… lo ricordo benissimo. Era un periodo piuttosto caotico, ma noi quasi ragazzi non ce ne rendevamo conto.”
L’Albero: “Hai paura quando pensi a quel periodo.”
Alessandro: “Io no. Oggi so che i miei Genitori avevano paura. Mio papà non era mai stato fascista e neppure comunista. Anche da quelle parti ci furono “rese dei conti”… ma non come a Trieste.”
Petulante: “Perché parli di Trieste?”
Alessandro: “Perché, da qualche anno, dopo essermi ben documentato, ogni volta che arriva il 25 aprile, non posso fare a meno di pensare alle inaudite sofferenze che hanno dovuto sopportare gli italiani di quelle zone. Ho menzionato Trieste perché, a partire dal 1° maggio 1945, per 40 giorni, i triestini, non solo hanno sofferto, ma, pare che almeno 2000 triestini siano spariti… quasi nel nulla.”
Ingenua: “Cosa vuol dire: spariti quasi nel nulla?”
Alessandro: “Vuol dire che sono stati eliminati… per sempre.”
Petulante: “Chi fece questo?”
Alessandro: “I seguaci di Josip Broz Tito, quello che diventò il dittatore comunista della Jugoslavia. Molti di quegli italiani venivano prelevati di notte in casa, portati via… e basta; nel senso che da quel momento i familiari non ne seppero più nulla.”
Petulante: “Ma cos’avevano fatto di male?”
Alessandro: “La colpa era quella di essere stato fascista o di essere stato un dipendente dell’Apparato burocratico del passato regime o, e questo è fonte di raccapriccio, molti altri avevano avuto solo il difetto di essere italiani o addirittura antifascisti. Era l’italiano che dava fastidio… dato che Tito, col sostegno di Stalin, pretendeva di integrare nella futura Jugoslavia anche la città di Trieste.”
Petulante: “Quello che dici è terribile. Non l’avevo mai sentito.”
Alessandro: “Ti capisco… tieni presente che neppure la maggior parte degli italiani lo sa o lo sapeva. Figuriamoci i giovani d’oggi. Vediamo se L’Albero riesce a contattare Tasso; lui è anziano e, probabilmente sa qualcosa di più”
L’Albero: “Eccolo. È ben felice di scambiare quattro chiacchiere con noi.”
Tasso: “Amici miei sono contento d’intrattenermi con voi, anche se il tempo è apparentemente brutto… per gli Umani. A me fa piacerissimo sentirmi scivolare sui rami le goccioline di pioggia.”
Alessandro: “L’acqua è importante anche per noi umani, però, appena scende una goccia d’acqua, subito diciamo che è brutto tempo.”
Tasso: “Parlavate di Trieste alla fine dell’ultima guerra? Ma sì, ha ragione Alessandro quando dice di rattristarsi. Quelli furono tempi terribili, e dimostrarono anche agli animali, che gli Umani non conoscono limiti alla malvagità. Non solo a Trieste ci furono delle scellerattezze del tutto impunite, ma anche in tutta la Venezia Giulia, a Fiume e in Dalmazia. La cosa peggiore è che, a quei tempi, nessun Umano ne poteva parlare. Era proibito… o più che proibito.”
L’Albero: “Perché era proibito?”
Tasso: “Verosimilmente, sempre col giusto dubbio, perché il Partito Comunista Italiano, allora molto potente, che riceveva ordini direttamente da Mosca, doveva far credere che il Comunismo del proletariato fosse molto simile al Paradiso, e quindi bisognava inneggiare al futuro della Federazione Jugoslava che lavorava per il popolo… ma con tecniche piuttosto dubbie. Ricordo di aver ricevuto molti messaggi dai miei colleghi in Istria… già nel 1943, quando ci fu il famigerato Armistizio dell’Umano Badoglio. Mi raccontavano di tanti Umani gettati nelle foibe in modo raccapricciante: li legavano a due a due con un po’ di fil di ferro, tiravano un colpo alla nuca ad uno dei due che precipitava nella voragine trascinandosi dietro quello vivo. Ricordo che mi raccontavano queste “gesta” e piangevano… quasi quasi speravano in una bora così forte da poter cadere sulla testa di quegli esaltati così malvagi per farli fermare.”
Ingenua: “Ma no caro Tasso, ti stai inventando tutto per farci star male. Non posso credere che la mente degli Umani possa arrivare a fare certe cose.”
Tasso: “Pensa, cara Ingenua, che questa è una piccolissima parte delle atrocità commesse in quegli anni dagli Umani, altrimenti non sarebbero scappati, abbandonando ogni cosa, ben 350.000 Umani d’Italia… la maggior parte da Pola.
Accadde anche una quasi assurdità, e cioè che, dopo l’Armistizio, queste atrocità ebbero un periodo di pausa perché arrivarono le truppe del Grande Reich. In poche parole, le truppe tedesche, che tutti sappiamo non scherzose e abbastanza crudeli, furono quasi acclamate come salvatrici; infatti la loro presenza agì come calmieratrice e gli slavi, non solo i partigiani, furono costretti a rallentare le loro malvagità.”
Alessandro: “Come curiosità, vi mostro un francobollo del Grande Reich del 1944. Mentre lavoravano a pieno ritmo i campi di sterminio, le poste vollero mostrarci un’”umanità” dolce e sconcertante. L’aiuto dello Stato alle mamme e ai bimbi.
Petulante: “Che francobollo! Ai miei legni vengono i brividi. Caro Tasso, devi proprio raccontarci tutto. La verità però… quella documentabile.”
L’Albero: “Sono d’accordo con Petulante.”
Tasso: “Ci vorrà molto tempo… proprio molto.
L’Albero: “Non importa; vogliamo sapere.”
Tasso: “La prossima volta… ci sarò. Ora vi saluto e, senza veleno, vi abbraccio tutti.”
Alessandro: “Ciao a tutti anche da parte mia.”
Ingenua: “Ciao Alessandro; spero, la prossima volta, di non essere bagnata… e di poterti coccolare.”
Infatti io non l’ho mai festeggiato,sia per le mie idee politiche sia che per le migliaia di morti innocenti e delle vittime degli abusi perpetrate dai comunisti e dagli alleati. Tra Foibe e “marocchinate” c’è ben poco da celebrare! Se ti interessa vai a leggere il mio post del 25 Aprile
Grazie Indiana,
Appunto… quanti morti e quante sofferenze!
Vado a leggere il tuo articolo.
Buona Giornata.
Quarc
P.S.: Lo leggerò con calma perché ha bisogno di tempo.
ho letto tutto e con tristezza, una pagina bellissima! Conosco bene l’argomento perchè pur non essendo di Trieste ci vivo ormai da tren’anni e so esattamente di cosa parli, per le molte testimonianze ascoltate e per le tante ferite che ancora si “percepiscono aperte”. Una vicenda talmente nefasta che fa rabbrividire solo a parlarne, ancora peggio della guerra. Infatti, sebbene ogni guerra sia una pagina assolutamente inutile e senza bisogno di essere scritta, possiede una sorta di codice, una qualche consapevolezza acquisita. Purtroppo in questo caso quella povera gente è stata strappata dalle proprie case e scaraventata in un fosso freddo e buio senza nessuna giustificazione. Parlando con un vecchio signore un giorno mi raccontò di quando sui muri a Trieste campeggiava una scritta “Trst je nas” che si significa Trieste è nostra, dipinta dai titini in quei drammatici 40 giorni, e di cosa significava per loro italiani vedere la loro città in mano a quei soldati! Il racconto, inevitabilmente, era colmo di lacrime e di sofferenza.
P.s. Ho scritto anche io sulle foibe, ti lascio il link se hai voglia di dargli un’occhiata https://rosariobocchino.wordpress.com/2017/02/09/foibe/
Caro Sarino,
Benvenuto nel mio blog. Quello che scrivi mi dimostra che non mi sbaglio, anche se per molto tempo non ci hanno detto niente; e non hanno voluto dirci niente. Da molto giovane mi avevano regalato i francobolli di “Tito a Trieste”, ma non sapevo che quei francobolli significavano inaudite sofferenze.
Leggerò con calma il tuo articolo. Grazie.
Buon pomeriggio.
Quarc
Non c’è limite, vero, alla crudeltà e alla stupidità umana. Comunque, ho anche sentito, spesso, dai vecchi alpini, che ora sono “andati avanti” , raccontare le atrocità che gli avanguardisti fascisti fecero in Jugoslavia e in Montenegro e le conseguenti vendette dei partigiani della zona che se la presero poi con gli alpini inviati come occupanti.
Le guerre non sono mai epiche, eroiche, sono solo stupide, assurde e rendono gli uomini simili a mostri senza coscienza.
Ciao Alessandro, saluta i tuoi amici da parte mia.
Cara Neda,
Dato che è da qualche anno che mi sto documentando, so anche di atrocità da parte di nostri connazionali, sia in Slovenia diventata provincia italiana, quanto in Venezia Giulia per italianizzare le popolazioni slave. Purtroppo le reazioni furono terribili, ma, non solo come tali, ma anche perché bisognava a tutti i costi far sì che quelle terre diventassero parte della Federazione Jugoslava.
Oggi ne scrivo, perché mi fa rabbia pensare che per molti anni non hanno voluto dirci niente o hanno voluto travisare la realtà.
Buon pomeriggio.
Quarc
Ti ho già raccontato l’altra volta di quel nostro parente fuggito dalla Dalmazia in quei frangenti e che dovette anche cambiare nome. Molti di noi hanno sempre saputo, di tutte le atrocità fatte da una parte e dall’altra. Erano le autorità che lo negavano, i giornali che non ne volevano parlare, eccetera, eccetera.
Pensa che nel 1981, mio fratello partì da Vienna in bicicletta e si recò ad Istanbul. In Romania, a Zimnicea, conobbe una famiglia romena con la quale strinse amicizia e nel 1990, costoro, vennero a trovarci e ci raccontarono tutto ciò che era successo negli ultimi 40 anni nel loro paese, cose che poi vedemmo anche nei vari documentari di quegli anni.
Ora io mi domando, i giornalisti europei che erano accreditati in quella nazione, i vari ambasciatori, tutti i turisti che ci andavano, nessuno si era mai accorto di quanto stava succedendo in quel paese?
Ricordo che mio fratello, parlando di quel paese, mi disse che “c’era la carestia” infatti avevano pane e pomodori (era il mese della raccolta di questo frutto) e che i negozi erano sguarniti, privi di ogni cosa. Tanto è vero che mandammo loro dei pacchi che, purtroppo, non sempre arrivavano a destinazione. Per lui quell’impatto fu uno choc, non riusciva a credere che ci fosse un paese europeo così misero e povero. Nessun altro se ne era accorto? Forse non i turisti, ma i giornalisti e gli ambasciatori aveano le fette di salame sugli occhi?
Negli anni 70, lo Spiegel tedesco riportava i fatti che accadevano in India, alle donne indiane spose di islamici. Nel resto dell’ Europa non ho mai letto nulla di questi fatti di cronaca che hanno permesso l’espandersi dell’Islam in Pakistan, Nepal e in buona parte dell’India e nemmeno ora se ne parla.
C’è forse qualcuno che si sta preoccupando per il fatto che due megalomani, come Trump e il presidente della Corea del Nord, sembra che abbiano l’intenzione di mandare a puttane il pianeta? No, da noi si parla delle cavolate dell’Alitalia, in Europa si discute di quanto sia vecchia la moglie di Macron…..
Cara Neda,
Hai ragione quando dici che non ci dicevano nulla… o troppo poco. Nel 1970 fui in Polonia e in Cecoslovacchia; per fortuna ci arrivai in roulotte. Ricordo che in Polonia non si trovava quello che cercavamo, dico per mangiare. Ci aiutò un “locale” fuggito anni prima dalla Francia per andare nel paradiso comunista… non poteva più tornare indietro. Gli regalammo un paio di camicie di quelle che non si doveva stirare e delle calze da donna… era felice e ci procurò patate e pomodori. Quel giorno c’erano solo prugne.
Ugualmente non ci vollero dire cosa stava accadendo ai confini orientali dell’Italia!!!
Ho cominciato a documentarmi… ora ne so abbastanza da piangere ripensando a certa gente che in Italia, fra l’altro, comandava.
Penso che l’Albero Tasso potrà continuare a raccontarci qualcosa.
Buon pomeriggio.
Quarc
Grazie della lettura Quarc, buonanotte, alla prossima, 🙂
Prego cara Laura.
Buon pomeriggio.
Quarc
🙂
la storia di trieste e pola è tutta vera, è stato mio nonno a raccontarmela ed ero piccina.la storia delle foibe nonmi fece dormire per notti e notti. ma dopo aver detto questo devo ricordare i crimini del fascismo che nessuno che conosce la storia davvero può negare. violenza chiama violenza, crudeltà richiama crudeltà.. bel pezzo, buongiorno quarc…
Cara Viki,
Ti dò perfettamente ragione. Mi sono abbastanza documentato e posso dirti che, tanto i fascisti quanto l’Esercito Italiano d’occupazione non furono esenti da terribili atrocità. Devi sapere che la spinta verso una documentazione è partita dal fatto ignobile che, a quei tempi e anche molto tempo dopo, non hanno voluto dirci nulla… ed io che già esistevo non avrei mai immaginato che dopo il 25 aprile così tanta gente avesse dovuto soffrire così tanto mentre il resto dell’Italia esultava e faceva progetti per il futuro.
Buon pomeriggio.
Quarc
Quarc
sì quarc, lo so, ma vedi io, nata nel 77, ho avuto la fortuna di avere un nonno che al posto delle favole mi raccontava la storia… e lui la sapeva visto che la insegnava. Era imparziale- anche sui partigiani non era affatto generoso- solo con il Che aveva un moto di cuore e ho capito poi il perché, ce l’ho anche io…lo sapev o che il 25 aprile non contava nulla, l’ho sempre saputo e mai festeggiato. la prossima festa della repubblica poi, con gli aereoplanini, la considero una aberrazione, visti i colpi di stato che il buon napo ci ha propinato negli ultimi tempi…per carità noi consenzienti…nell’80% perché il 20% non era e non è d’accordo ma poco può fare. per ora….ciauuu
Cara Viki,
Trovo bellissimo aver avuto un nonno che poteva raccontare così bene essendo un “esperto” in materia.
Anch’io sto cercando, quando posso, di raccontare qualcosa ai miei nipotini. Sono sempre più convinto che i nostri Governanti sono degli inetti… e lo erano anche, in buona parte, allora. Per quanto riguarda quello che è accaduto negli ultimi anni, si può solo dire che gli italiani hanno e avranno il Governo che si meritano: vedi le cosiddetta “primarie”… che mi hanno lasciato a bocca aperta.
Ciao Viki… buon pomeriggio.
Quarc
caro quarc, ma quo primarie…ha vinto GENNARO renzi…e non vado oltre, so che tu mi capirai…ehh…de -luc con la “mamma” che serbatoio di voti sono infatti è in loco che ..han fatto…boom i pidioti….
Certo cara Viki che ti ho capito.
Possiamo solo sperare nel futuro… anche se sarà difficile.
Quarc
difficile sì, ma non impossibile, abbraccio quarc
È proprio così. Ho sempre detto che tutto ciò che è difficile non è impossibile.
Buona notte.
Quarc
buondì amico mio
Ben svegliata?
Buon Giorno anche a te… che sia carico di gioiosi riscontri.
Quarc
grazie!
Quello che più mi sconcerta è che questi episodi vengano in qualche modo sempre e solo “legate” a questioni politiche e in quel senso utilizzate.
Credo che il senso del 25 aprile sia importante, credo nell’antifascismo, nella resistenza e in tutto quello che ha rappresentato. Dico questo senza mettere da parte quello che è stato dopo, senza dimenticare che da ogni parte ci sono state atrocità e bisogna condannarle a livello umano non utilizzarle per “screditare ” ideali che invece sono, secondo me, importanti.
Quello che hai raccontato è fondamentale che si sappia, perché è il frutto del voler portare certe idee tra la gente, a tutti i costi e credo che il modo sia importante nel considerare le idee ( si capisce?)
Un abbraccio
Cara Tatì,
Abbiamo ragione tutt’e due se ti dico che i politici di allora e quelli che oggi esultano di fronte al 25 aprile, hanno cercato per anni e anni di nascondere certe atrocità e certe verità. Il comportamento disumano non fu solo in loco, ma anche dopo, quando certi poveretti che fuggivano abbandonando tutto si trovarono ad essere accusati di ideologia fascista.
E ci sarebbe anche molto da dire sui politici di ieri… cioè di qualche anno fa.
Contraccambio l’abbraccio.
Quarc
Eh già la storia nasconde sempre delle zone oscure sperando che il tempo (galantuomo) prima o poi faccia luce su tante verità nascoste.
Cara Skay,
Le verità vengono a galla, ma gli assassini rimangono impuniti.
Buon pomeriggio.
Quarc
Quarc, sempre bello leggerti.
Purtroppo poi la storia non finisce li.
Prosegue con i profughi da quella parte d’Italia che mai tornerà ad essere tale.
Quei profughi così amorevolmente accolti da quell’Italia e da quel partito che oggi pretende accoglienza.
Anche di questo non si parla, di quelle città in Sardegna e altre regioni nate dall’esodo.
Purtroppo la violenza viene spesso classificata, il nemico fa stragi, l’amico fa battaglie o al massimo delle giustissime rivalse(vendette).
Che dire delle 13enni mandate a morte dopo torture perchè sospettati/e di essere collaborazionisti?
Il 25 aprile lo festeggerò quando la Storia sarà raccontata in maniera obbiettiva ricordando colpe e meriti di tutte le parti.
Forse quel giorno saremo una Nazione.
Caro Stefano,
Questa chiacchierata fra alberi e panchine dovrebbe essere una prima puntata specialmente per quei giovani (e i meno giovani) che non sanno e non hanno intenzione di documentarsi.
Se il tempo me lo permetterà, potrai leggermi a riguardo.
Non so nulla dei 13enni mandati a morte…
Grazie e buon pomeriggio.
Quarc
Quarc
ci sono sempre questioni taciute…
Certo cara Alessialia,
Il problema è che ad atrocità commesse, c’è l’atrocità politica di minimizzare.
Buon pomeriggio.
Quarc
Vero….
La storia è tristissima, per le atrocità e le morti da una parte e dall’altra, la guerra è orrenda sempre e comunque…… e purtroppo ci sono sempre popoli che continuano con questi scempi
Buon tutto amico Quarc
Cara Mi.
Purtroppo hai ragione. Il mio disappunto venne dal fatto che certe scelleratezze ci furono nascoste per ragioni politiche, non tanto da un partito, ma da tutta, o quasi tutta la classe politica di allora.
Oggi? Oggi è semplicemente terribile.
Buon pomeriggio e tanta serenità.
Quarc