PER FAVORE NON SCRIVERE MI PIACE SE NON L’HAI LETTO TUTTO.
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Registrazione del 15 novembre 2017
Personaggi:
L’Albero, Alessandro, Panchina Petulante, Panchina Ingenua.
L’Albero: “Caro Alessandro, che bello vederti! Ti piace il mio vestito autunnale?”
Alessandro: “Sì, sei bellissimo. Molti tuoi colleghi hanno già perso tutte le foglie e stanno già dormendo… tu no… fai le cose per bene. Ti ho fotografato con immenso piacere. Ti ho fatto un primo piano con pochi rami assieme a Petulante.”

PETULANTE E L’ALBERO
Panchina Petulante: “Grazie Alessandro. Questa volta starai un po’ seduto su di me. È tanto che non sento il calore delle tue chiappe.”
Alessandro: “Va bene carissima.”
Panchina Ingenua: “Capperi come sono gelosa; cara sorella, questa non me la dovevi fare. Sono proprio triste.”
Alessandro: “Non prendertela… poi vengo da te.”
L’Albero: “Ho sentito dire che il vostro Umano Gentiloni è arrabbiato perché da Bruxelles gli hanno detto che non deve contar balle agli italiani. Avrebbe detto che l’Italia non è il fanalino di coda dell’Europa.”
Alessandro: “Ci sarebbe da ridere perché, anche se l’Italia non è l’ultima, poco ci manca… e poi, la gente non è contenta e non si sente sicura… e poi, ce l’hanno sempre col PIL, come se il PIL fosse l’indice della serenità. Basta che si creino un po’ di code in autostrada, viene consumata un po’ più di benzina, si “intossica” l’aria che respiriamo… e il PIL sale… e allora sono tutti intossicati e contenti.”
L’Albero: “Hai ragione; sbandierano sempre il PIL come se fosse il massimo del benessere e della felicità. Ma voi Umani siete proprio tutti un po’ ritardati o semplicemente avete dei capi piuttosto… mi viene da dire ipocriti?”
Alessandro: “E anche arrabbiati… anche se sorridono sempre. Mi viene da pensare al gabbiano che ho visto sul lungolago… te lo faccio vedere.

GABBIANO ARRABBIATO
Mi sembrava arrabbiato… forse con un suo simile. Ho cercato di fargli capire che non era il caso, che la giornata era bella anche se eravamo all’imbrunire o quasi, ho cercato di consigliargli un buon rilassamento e di pensare a un bel pesce. Dato che sicuramente anche loro vanno a letto presto come le galline, ho pensato di augurargli una buona notte. Gli anche ho detto che era bello… ma non come i gabbiani di mare; e forse ho sbagliato.
L’Albero: “E lui come ha reagito?”
Alessandro: “S’è offeso e se n’è andato.”

IL GABBIANO SE NE VA
Ingenua: “È andata bene che non è venuto a beccarti. Anch’io sono offesa… dato che fa freddo, volevo farti dei massaggi alle chiappe.”
Alessandro: “Vengo da te, ma, non esagerare mentre parlo con l’Albero.”
L’Albero: “Stavo dicendo che gli Umani vostri Governanti mi sembrano un po’ ipocriti, o falsi o… piccoli delinquenti? Ricordo che un po’ di anni fa avevate un Umano che si chiamava Tremonti… o forse c’è ancora con lo stesso nome. Mi sembra che dicesse che in Italia va tutto bene e che le banche sono solide. Forse si sbagliò o non fu informato bene; è un fatto che ho sentito dire che molti clienti di un certo numero di banche piangono e hanno perso tutto… e ho anche sentito dire, forse mi sbaglio, che i Governanti hanno salvato le banche per evitare disoccupazione ma se ne sono fregati dei cittadini turlupinati. Non mi sembra molto bello. Già ebbi occasione di chiederti perché voi Umani dovete sempre combattervi e ammazzarvi, ora ti chiedo perché potete lasciare in libertà, cioè senza punizione, quei manigoldi che hanno permesso certi furti?
Alessandro: “Mi fai quasi vergognare di far parte della categoria degli Umani. Alla tua domanda non c’è risposta, ovvero se proprio un Umano fosse obbligato a rispondere, non potrebbe fare altro che dire: “E se ci fosse connivenza?”
L’Albero: “Ma ti rendi conto che depredare un Umano di ogni suo avere appellandosi alla congiuntura economica diventa l’equivalente di un omicidio? Come si fa a razziare in questo modo e rimanere, apparentemente però, con le mani pulite? Ma le mani di quegli Umani grondano sangue… e continuano a comparire in pubblico… e a dettar legge. Comunque fra non molto mi addormenterò fino a Primavera. Come puoi notare le mie foglie sono in parte ancora un po’ verdi, ma presto saranno di un giallo meraviglioso.”

L’ALBERO QUASI PRONTO PER ADDORMENTARSI.
Alessandro: “Sei molto bello… ma diventerai ancora più bello… lo so. E voi, care sorelle cosa ne pensate del vostro vicino?”
Petulante e Ingenua: “Gli vogliamo molto bene e avremo piacere di raccogliere su di noi buona parte delle sue foglie… però, ogni tanto lo sveglieremo perché parlare con lui è molto piacevole.”
Ingenua: “Come stai Alessandro? Stai ancora un attimo qui col mio calore. Volevo chiedere all’Albero se non gli sembra esagerata la parola “razziare”… poi ti lascio andare a casa.”
L’Albero: “No cara Ingenua; la parola razziare non è esagerata perché Quei Figuri che hanno portato la povertà nelle case di chi aveva risparmiato per una vita sono l’equivalente di chi porta morte in un villaggio e vi appicca il fuoco… anzi peggio perché, subdolamente avevano promesso e garantito benessere.”
Ingenua: “Sì, ti ho capito… che Umani! Ciao Alessandro, ti lascio andare da tua moglie, ma ti aspetto presto.”
Petulante: “Ciao Alessandro.”
L’Albero: “A presto… saluti cari ai tuoi lettori.”
Alessandro: “Arrivederci.”
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