LA RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO È VIETATA
Quinto Capitolo
Ritorno a casa
Claudio, come s’è detto, non è la prima volta che va a Merano con Livia. S’è anche detto che Claudio può essere considerato piuttosto vecchio essendo nato nel 1936, lo stesso anno in cui a Merano lanciarono la Lotteria Ippica collegata alla corsa dei cavalli. In quell’occasione Claudio aveva sì e no quattro mesi di vita.
Merano però, almeno dopo la Seconda Guerra Mondiale quando Claudio cominciava a “capire” ciò che lo circondava, era famosa in Italia grazie alla lotteria, così come Monza, Agnano e Viareggio che facevano vincere tanta moneta sonante a pochissimi fortunati.
Merano nel Südtirol, diventò parte del Regno d’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale. Prima faceva parte dell’Impero Austro-ungarico e “si parlava tedesco”. Coll’avvento di Mussolini che pretese di italianizzare “tutto a tutti i costi”, così come accadde in Val D’Aosta dove si parlava francese e in Istria per chi parlava slavo, anche Meran divenne Merano e guai se qualcuno non si esprimeva in italiano.
Negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, dopo la costituzione dell’Operationszone Alpenvorland che accomunò all’Alto Adige le provincie di Trento e Belluno, non solo si parlava tedesco, ma era a Merano come essere nel Reich della Grande Germania, per cui la lingua tedesca ritornò ad essere la lingua ufficiale. Nello stesso periodo fu costituita dai nazisti anche l’ Operationszone Adriatisches Küstenland confinante con la provincia di Belluno comprendente anche la neo provincia di Lubiana. In queste due zone che furono sottratte alla giurisdizione della Repubblica di Salò, gli abitanti potevano parlare la loro lingua, e cioè il tedesco, l’italiano e lo slavo.
Finita quella terribile guerra, la provincia di Bolzano tornò all’Italia e ci furono alcuni “problemini” d’intolleranza verso la madrepatria.
Attualmente ci si può accorgere come il bilinguismo sia accettato serenamente da tutti gli abitanti del posto; meno dagli altri italiani della penisola.
Claudio, che vive in Svizzera dove si parlano ben 4 lingue, è dell’idea che, per una nazione come l’Italia sarebbe molto bello, se non addirittura auspicabile, che in alcune zone, gli abitanti potessero parlare la loro lingua senza dover subire una specie d’ostracismo. L’italiano di Bologna o di Ancona parte dal punto di vista che se un territorio si trova entro i confini della repubblica, in quel territorio bisogna parlare italiano… e non si discute. Se quell’italiano, in Alto Adige, si rivolge a qualcuno in italiano, s’arrabbia se non è capito.
Il cittadino di Bolzano o Merano ha già subito abbastanza “sevizie” per il fatto di essere nato dove si parla abitualmente una lingua diversa dall’italiano; perché non tutelarlo affinché possa mantenere in tutto e per tutto la propria identità? E non potrebbe essere un argomento assimilabile alla tanto sbandierata “biodiversità” degli ultimi decenni? Tanto più che la tutela linguistica di certe zone fa parte di una legge del 1999?
Durante il soggiorno a Merano, Claudio, che ha lavorato alcuni anni nella Svizzera tedesca e parla un po’ il tedesco, ogni volta che entra in un negozio o in un bar, si rivolge ai gestori nella loro lingua… e si sente rispondere in italiano. Quelle persone capiscono perfettamente che Claudio non è uno di lingua tedesca e, per educazione, rispondono in italiano.
“L’italiano d’Italia” soffre molto, addirittura si offende quando si accorge che nel Südtirol (o Alto Adige) l’indigeno fa finta di non conoscere la lingua italiana. L’indigeno ha una dignità, e non gli va se viene calpestata. Secondo Claudio, nello stesso modo come i Baroni della Medicina dovrebbero abbandonare i paraocchi tutte le volte che sentono parlare di omeopatia o di cromoterapia, così i Governanti dovrebbero vezzeggiare il cittadino italiano che parla un’altra lingua, ma è contento di far parte della Repubblica Italiana.
Il soggiorno a Merano finisce. Si torna a casa. Livia non sta proprio male, ma, malgrado la visita in alcune farmacie, non è riuscita a capire se è o no ipertesa. Purtroppo, Livia e Claudio non hanno potuto godersi appieno l’ospitalità degli altoatesini. Ne conserveranno un buon ricordo. Si torna a casa passando dall’Austria attraverso la Val Venosta e il Passo di Resia.
Il Passo di Resia offre la “specialità” del lago artificiale dal quale spunta il campanile romanico del secolo XIV “residuo” del villaggio Curon Venosta distrutto e sommerso nel 1950 per produrre energia elettrica. La vista di quel campanile che fuoriesce dall’acqua ha un non so che di surreale e lascia veramente perplessi con una specie di vuoto nello stomaco misto a desolazione. Deprime dover pensare che, per un po’ di energia elettrica, molte persone abbiano dovuto soffrire e molte coltivazioni abbiano dovuto essere distrutte. Claudio sapeva del lago e credeva che quella popolazione fosse stata giustamente indennizzata. Da quello che ha trovato scritto in loco, ben il 70% della popolazione fu costretta a emigrare e ben 181 costruzioni furono distrutte prima dell’allagamento.
Pare che il progetto iniziò negli anni in cui la faceva da padrone il fascismo, per cui è comprensibile pensare che la popolazione di lingua tedesca, non ancora sufficientemente italianizzata, non ricevesse dal Governo di Roma il dovuto rispetto.
Certo che quella popolazione, dal 1939 al 1950 deve aver sofferto molto; specialmente, si pensi al fatto che ben 181 costruzioni furono distrutte con la dinamite.
Prima di passare in Austria, Livia e Claudio si fermano un poco in quel punto, e, benché l’avvenimento del riempimento dell’infuso fosse vecchio di decenni, capirono quello che poté essere il dramma di quella popolazione.
Livia ha sempre un piccolo disagio, però, durante il viaggio dichiara di avere una “stretta al collo, al cuore e al mediastino”. Sembra quasi un peggioramento della patologia. L’unica cosa da fare è arrivare a casa e poter telefonare al Dr. Bardelli; nel frattempo Claudio mette nella bottiglietta d’acqua che Livia ogni tanto beve, 20 gocce coll’energia del cristallo Zoisite. Con queste gocce la situazione migliora, e i nostri viaggiatori possono proseguire tranquillamente, e dopo il passo dell’Arlberg, andarsi a cercare un ristorante per rifocillarsi. Il viaggio infatti è ancora lungo, ma vario: prima il Voralberg austriaco, poi il Principato del Liechtenstein e finalmente la Svizzera.
Con le gocce di Zoisite il disagio di Livia migliora ulteriormente, per cui potrà affrontare la galleria del San Bernardino e raggiungere il Canton Ticino.
Arrivano bene a casa. Ha guidato sempre Claudio. Certo che un piccolo cambio di guida sarebbe stato utile! Ma Livia ora non se la sente e preferisce non guidare.
Non passano più di ventiquattrore dal giorno in cui si trovano nuovamente a casa che, si potrebbe proprio dire, per Livia e Claudio sta cominciando un ballo più che particolare.
Anche se Claudio non credeva all’ipertensione sentenziata dal Dr. Bardelli, nel senso che era convinto che l’ipertensione registrata fosse una reazione dell’organismo alla bradicardia e allo stress, sentiva come veramente terribile il bigeminismo del polso di Livia ed era convinto che fosse necessario agire a quel livello.
Claudio, come medico, è convinto che in medicina si dovrebbe, nel limite del possibile, cercare di arrivare alla diagnosi del « perché ». Non si può pensare di avere un effetto senza una causa. Livia sta male, ha cominciato a star male a un certo punto, non a pallino ; ma ci sarà stata una ragione o, così… proprio così un bel giorno il suo cuore ha deciso di fare i capricci? No, non va bene così, se il cuore di qualcuno fa i capricci, si dovrà cercare di tamponare la situazione e, eventualmente anche agire con violenza, ma poi, con calma si deve, se possibile, andare alla radice. E questo è un argomento che non esiste quasi mai nella Medicina Ufficiale.
Claudio e Livia sono appena tornati dalla settimana di vacanza a Merano. Sono contenti di essere di nuovo a casa ; erano partiti perché il Dr. Bardelli aveva detto loro che non c’era nulla di grave. Ora però ci si trova di fronte a una svolta : il Centro Cardiologico che aveva messo l’Holter, convoca telefonicamente Livia per una Risonanza Magnetica.
“Ma chi ha detto” chiede Claudio che riceve la telefonata “che mia moglie deve fare la Risonanza Magnetica?”
“Il Dr. Bardelli” risponde la signorina del Centro.
“Bene” è la risposta di Claudio “lo dirò a mia moglie e vi farò sapere”.
Livia prende tempo: “Adesso non ho alcuna intenzione di andare a fare la Risonanza Magnetica. Ma il Dr. Bardelli non aveva detto che non c’era nulla di grave? che non era il caso di preoccuparsi?”
“Aspetta un momento,” cerca di tranquillizzarla Claudio “a me non sembra che tu sia ipertesa e che sia necessario fare una RM. Domani passiamo in farmacia, qui vicino a casa, e facciamo misurare nuovamente la pressione.”
Perché non dovrebbe fare la risonanza magnetica? Non ho capito?!?!? Cioè ok che il medico ha assicurato che non Livia non avesse nulla di grave, ma se dopo X scrupolo ha pensato di fargliela fare… perché adesso non vuole sottoporsi?
Comunque una volta il medico diceva una cosa ed era sacrosanto ciò che dicevano! Oggi almeno ne vogliamo sentire tre di opinioni da medici diversi! Come mai secondo te? Ma spiegami prima il discorso di Livia. Buona domenica
Livia aveva capito che a curarla avrebbe dovuto essere un medico e non la macchina… dato che oggi sono sempre le macchine che pretendono di fare la diagnosi… quando una buona percentuale della diagnosi viene dal “saper ascoltare” empaticamente chi chiede aiuto.
Comunque posso anticiparti che la RM verrà fatta… e sarà molto interessante.
Grazie, grazie davvero per il tuo commento.
Buona Domenica di voto.
Quarc
Eh sapessi quarc, una puzza in quella scuola! Dire che mi son sentita come se fosse stata la prima volta a votare! Si che presidente e scrutatori, erano messi come me, 😂😂😂
Va beh dai! Speriamo bene per il popolo, per i giovani, per gli anziani, per le famiglie, ma anche X i single, che oggi restano tali non solo X una situazione di comodo, ma anche perché… chi gliela fa fare di creare una famiglia e garantirgli un futuro misero?!?!?
Cara Please…,
Mi complimento con te che hai saputo affrontare la difficile prova.
Oggi sappiamo che potrebbe cambiare qualcosa… potrebbe solo… si spera in meglio.
BUONGIORNO.
Quarc
Certo che il tuo ottimismo è proprio una brutta malattia eh! Sperare in meglio là dove comunque ci si girava il meglio non lo avremmo mai trovato sempre che sei proprio in una fase terminale dell’ottimismo 🤗
Capperi che bel giro di parole hai fatto!!!
Complimenti.
Buon tutto con tanto sereno ottimismo.
Quarc
Eh si alla fine mi sono intrippata anche io con le parole! 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂ciao quarc dolce notte
Grazie. E tu, hai dormito bene?
Non mi hai più scritto…
Quarc
Hai ragione! Devo rimediare! Lunedì cerco di scriverti, o magari domani se piove molto e saltano tutti i programmi 😊
Ti aspetto. Piove.
Quarc
Oggi sembra essere uscito uno spiraglio di sole in mezzo a delle nuvole che non fanno sperare bene!
Lascia entrare lo spiraglio anche nell’anima… che godrà tutta.
Buona notte con sogni sereni.
Quarc
Ieri ero indaffarata e mi sono addormentata molto tardi! La sveglia questa mattina si lagnava, non suonava, e si che gli ho anche messo una bella suoneria .. un suono melodico di chitarra, che mi fa svegliare sempre canticchiando! Dolce notte a te
Grazie.
La notte è sempre dolce… quando si dorme bene.
Ciao Please…
Quarc
😂😂😂 che simpatico che sei!
Grazie…
Quarc
🤗