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Registrazione del 2 novembre 2018
Personaggi:
L’Albero, Alessandro, Panchina Ingenua e Panchina Petulante.
L’Albero: “Caro Alessandro, che piacere vederti. Cosa hai fatto in tutto questo tempo?”
Alessandro: “Niente di speciale. Ho avuto molte cose a cui pensare… anche al fatto che mi sto accorgendo di essere un po’ vecchio davvero… sì, sì, proprio così. E tu, vedo che cinci a perdere il tuo bel verde… cominci a prepararti per l’Inverno.”
L’Albero: “Per te importante è lo spirito. Sì, mi sto preparando al sonno invernale.”
Panchina Ingenua: “Sì, lo sento anch’io dalle tue chiappe che il tuo spirito è buono. Ti vieni a sedere? Ti abbraccerei… ma non posso; però i miei legni sono per te diventati quasi morbidi… solo per te.”
Alessandro: “Cara Petulante, non cambierai mai. Devo dire che si sta bene. Brava.”
L’Albero: “Abbiamo sentito che in Italia ci sono stati dei disastri terribili… anche e particolarmente nella tua Liguria. Tu hai ancora dei parenti a Genova?”
Panchina Petulante: “Buongiorno Alessandro… sì, abbiamo sentito; è stato terribile.”
L’Albero: “Anche qui il vento non ha mica scherzato. Mi ha portato via un po’ di foglie e rami… la Primavera prossima provvederò a rimpiazzare tutto. Ora caro Alessandro raccontaci un po’ cosa sai della tua Liguria.”
Alessandro: “Come siete gentili… quasi affettuosi. Sì, ho ancora dei parenti a Genova e vicino a Genova. Loro non hanno avuto danni, salvo la caduta di olive da alberi in un terreno non lontano dalla città. Un altro mio parente che possiede un centinaio di alberi di olive pronte per il frantoio, ha dovuto soffrire vedendole in buona parte strappate via dalla furia del vento… e pensare che si trova in provincia di Imperia dove l’olio d’oliva è sopraffino.”
L’Albero: “Mi dispiace moltissimo per quel tuo parente. Noi alberi “lavoriamo” anche molto per voi Umani… e so per certo che i miei colleghi ulivi godono immensamente quando possono offrirvi degli ottimi frutti. Tutto potrà riprendersi; l’importante è che voi Umani dovreste rispettare un po’ di più la natura che vi circonda. Sì, perché voi Umani siete un po’ birichini e, se un albero vi arriva in testa, potrebbe darsi che sia malato perché gli avete avvelenato l’aria.”
Alessandro: “ Lo so, lo so. Basta prendere in considerazione l’uso sconsiderato della plastica.”
L’Albero: “L’uso sconsiderato della plastica è un esempio che dimostra per l’ennesima volta che il Genere Umano è difettoso. Anche l’immensa considerazione del PIL è una dimostrazione dell’esistenza di voi difettati.”
Petulante: “Ma cosa dici caro nostro Albero? Il PIL dimostra le condizioni di benessere o meno di una popolazione… o di una Nazione; dove sarebbe il difetto di cui tu vorresti parlare?
L’Albero: “Le recenti tempeste che hanno messo in ginocchio alcune parti d’Italia potrebbero essere una dimostrazione di quello che vi sto dicendo. Cercate ora di seguire il mio ragionamento.
Il PIL è sempre sotto osservazione. Ogni Nazione, almeno dalle nostre parti, vuole che cresca. Se, per esempio, tanti automobilisti si mettono in marcia, ci sarà un maggior consumo di carburante… e allora il PIL crescerà; se tutti gli automobilisti se ne stanno un po’ di tempo in coda e viaggiano molto lentamente, consumeranno una quantità maggiore di carburante e il PIL crescerà ulteriormente… quindi dipende dai consumi. Se, facendo un altro esempio, in una determinata località tutti avessero un orticello e non dovessero andare lontano per raggiungere il posto di lavoro e, utilizzassero tutti i mezzi pubblici, il PIL crescerebbe poco… e crescerebbe ancor meno se tutti o quasi tutti, oltre ad avere l’orticello avessero anche qualche gallina e, in cooperativa qualche mucca e qualche maiale.
Quindi, se si consuma in modo “ufficiale” il PIL va su, in caso contrario, il PIL non sale o, addirittura scende. Quando scende, nel nostro caso, la popolazione vive più serenamente.
Ingenua: “Queste cose le sappiamo… si chiama anche “Auspicata decrescita”… più o meno. Dov’è il nesso logico fra il difettato Genere Umano e i recenti terribili fatti avvenuti in Italia e, tanto per poter concentrare il discorso, in Liguria… terra del mio amico Alessandro… del quale sento con gioia le calde chiappe?
L’Albero: “Se tu avessi un pizzico di pazienza…
Appunto recentissimamente, una buona parte della costa ligure è stata disastrata; a Rapallo i marosi hanno fatto sgretolare la diga del porto; più o meno la stessa cosa è accaduta a Santa Margherita… molte imbarcazioni sono andate distrutte. Inoltre, la strada litoranea che da Santa Margherita Ligure portava a Portofino… non c’è, per buona parte, più.
Naturalmente, dopo i primi momenti in cui tutti si danno da fare e nessuno chiede niente, entra in azione la “ricostruzione”. Per quanto riguarda le barche si cerca di salvare il salvabile, ma, dopo questa prima fase nella quale verranno chiamate in causa anche le assicurazioni, ogni proprietario di barca cercherà di ripararla o di comprarne un’altra e, per quanto riguarda il porto turistico, verrà costruita un’altra diga… più robusta; e poi, non solo ci si darà da fare per ripristinare i collegamenti con Portofino, ma dovrà essere ricostruita la strada.
Ecco che, per fare tutte queste cose, dovranno lavorare, dapprima i cantieri navali, poi chi dovrà progettare le ricostruzioni di dighe e strade… e poi le maestranze per ricostruire… oltre ad attrezzature e materiali. Se poi si guardano un po’ le foto della strada martoriata che va a Portofino, si possono vedere molti cavi e tubi che, dovranno essere ripristinati o sostituiti da maestranze specializzate. In poche parole, solo quello che è accaduto nel Tigullio darà molto lavoro a tante persone, e allora, cosa succederà?
Ingenua: “ Ho capito… ora ho capito. Succederà che il PIL salirà… grazie al terribile fatto che tanta gente è stata male e ha sofferto.”
L’Albero: “Bravissima… vedo che sono riuscito a spiegarmi e tu hai anche compreso che il PIL salirà come conseguenza di una calamità naturale. Ora, io ho preso in considerazione una piccola porzione di territorio della Repubblica Italiana, ma, se si pensa che quasi dappertutto in Italia ci sono stati “disturbi e danni” causati da piogge e vento, è chiaro che in molte Regioni si dovrà lavorare e spendere soldi per rimettere in ordine la situazione. Se poi si aggiungono le incurie degli Umani che si sono dimenticati che si potrebbe prevenire… anziché curare, il PIL potrà crescere ancora di più.”
Petulante: “Scusate, ma, mi viene da ridere perché penso a quello che potrà succedere.”
L’Albero: “Sarebbe a dire?”
Petulante: “Potrà succedere che se il PIL, questo benedetto PIL, effettivamente salirà, anche di poco… anche più di quanto prevedono gli “Economisti”, gli Umani che sono o saranno al Governo, gongoleranno e penseranno di essere stati bravi.”
L’Albero: “Il tuo pensiero e il tuo sorridere sono molto validi… tanto più che hai menzionato gli Economisti… Questi Umani, io ancora non li ho capiti. Sono pagati per prevedere e non prevedono quasi mai qualcosa di intelligente. Ma tu Alessandro, non dici niente? Te ne stai lì zitto zitto.”
Alessandro: “Cosa vuoi che dica. Meglio star zitti. State dimostrando i limiti degli Umani e delle umane cose… e pensare che troppi Umani fanno la voce grossa e pensano di essere dei piccoli padreterni!”
L’Albero: “Ma noi non vogliamo parlar male di nessuno… anche se a noi alberi capita spesso di dover soffrire a causa della vostra incuria.”
Ingenua: “È vero caro nostro Albero. Qui noi ti proteggiamo quanto possiamo.”
L’Albero: “Grazie cara. Caro Alessandro, volevo chiederti se hai dei riscontri filatelici di Portofino… tu che ti sei sempre dilettato coi francobolli”
Alessandro: “Sì, un francobollo del 1974… uno dei primi francobolli delle Poste Italiane circa località “notevoli” d’Italia. Quel francobollo uscì assieme a quello di Gradara. Ve lo presento:
Non è speciale… però ci presenta una località veramente unica. Non solo l’insenatura naturale, ma le case del borgo… uniche. Vi presento anche il timbro che accompagnò questo francobollo.”
L’Albero: “Ma tu Alessandro sei già stato da quelle parti?”
Alessandro: “Certamente. Più di una volta. Ai tempi, quando ero veramente giovane, il Tigullio era una méta domenicale dei genovesi. Ora vi mostro un pezzo della strada completamente distrutta:
Si vede la strada… che non c’è più, però si vede anche uno scoglio con un pino… un tuo collega caro Albero.
Te lo faccio vedere anche in una foto ripresa dal mare dal mare:
Ebbene questo alberello che, chissà per quale ragione è riuscito a crescere su quello scoglio, ha resistito a onde alte più di 10 metri; ha resistito a quelle onde che hanno spazzato via la strada. È diventato un simbolo per i liguri del posto.”
L’Albero: “Fantastico il mio collega. Chissà com’è stato male! Piango però per tutti i colleghi miei distrutti dalle intemperie in Veneto e nel Trentino.”
Alessandro: “Sì, veramente difficile da credere quanti alberi abbiano perso la vita.”
Petulante e Ingenua: “Molti continueranno a vivere… come noi… veniamo da alberi… e siamo vive e contente di poter essere utili alle chiappe di voi Umani… anche se qualche volta…”
L’Albero: “…anche se qualche volta…”
Petulante e Ingenua: “Sì, qualche volta abbiamo a che fare con degli Umani così maleducati…”
Alessandro: “Ora devo andarmene… ma tornerò presto. Vi abbraccio.”
L’Albero, Petulante e Ingenua: “Ciao… e, salutaci tua moglie.”
Allora, ricordo le parole di un politico che si vantava ammettendo che il non fare prevenzione paga di più che farla, perché la prevenzione non si “vede”, mentre la ricostruzione si vede, quindi dimostra quanto è bravo chi è al governo (scritto volutamente minuscolo) nel momento del disastro.
Il francobollo di Portofino mi ha ricordato la raccolta che ho di quella serie. Andrò a riguardarmela. All’epoca facevano dei francobolli molto belli.
Ciao Alessandro, un saluto a te e ai tuoi amici.
Cara Neda,
Sarebbe importante conoscere il nome di quel politico. È terribile pensare che certa gente legifera per noi.
Il francobollo di Portofino è il primo di una lunghissima serie… che arriva ai giorni nostri con molte località italiane.
Ti ringrazio per la tua presenza.
Buon pomeriggio.
Quarc
Non lo ricordo il nome, l’avevo sentito in un dibattito in tv subito dopo un disastro avvenuto qualche anno fa e che si sarebbe potuto prevenire.
Ora, da molti mesi, mi rifiuto di ascoltare i telegiornali, cerco di prevenire sbalzi della mia pressione sanguigna.
Mi scuso per il ritardo.
Credo proprio che tu faccia bene. Per il momento mi piace documentarmi, però ci sono dei momenti in cui ha il sopravvento la nausea.
Ciao Neda.
Quarc
Leggo un quotidiano provinciale e altri quotidiani esteri in internet. In tv, l’informazione è troppo di parte, cioè pilotata dai vari conduttori che tutto sono tranne che giornalisti, quantomeno per ciò che io intendo per giornalismo.
Ci sono troppi dibattiti, fine a se stessi, perché gestiti in modo tale da risultare tutt’altro che informativi.
Ci sono notizie internazionali che non vengono mai date in tv.
È vero… verissimo.
Qualche volta guardo il telegiornale svizzero che racconta anche quello che succede nel mondo… e non solo quello che dicono, come da noi, Di Maio, Salvini e Mattarella.
I dibattiti? Dimostrano la maleducazione della gente… di tanta gente.
Buona serata Neda.
Quarc
é allucinante quello che è successo in Italia da nord a sud……comincio a credere alle scie chimiche anche perchè ne ho viste nel cielo di casa mia negli ultimi giorni di caldo di ottobre, un caldo anomalo. Di scie non ne vedevo da un bel pò forse un anno e poi all’improvviso il reticolo sulla mia testa alla fine di ottobre. Un giorno forse sapremo la verità. Ciao un saluto
Sì cara Skay,
È veramente allucinante quello che è successo.
Vedremo… se c’è un perché come pensi tu.
Buona notte… e grazie.
Quarc
Sono senza parole! Dolce notte Alessandro
Ora, anche se è un’altra notte, dico a te… SOGNI D’ORO.
Quarc