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Registrazione dell’11 gennaio 2019
Personaggi:
L’Albero, Alessandro, Panchina Ingenua e Panchina Petulante.
Panchina Petulante : « Buon giorno, anzi Buona sera Alessandro, ti sei di nuovo degnato di venirci a trovare ? Così all’imbrunire ? Scherzo… è tanto il piacere di vederti.»

PANCHINA PETULANTE
Alessandro : « Sono stato via… in Italia… a Genova a festeggiare il Natale con un po’ di parenti. »
Panchina Ingenua : « Ciao Alessandro… quanto sono contenta di vederti. Scaldo bene i legni così puoi venire a sederti qui. Sapessi quanto mi fa piacere sapere che fra poco sentirò la vibrazione delle tue chiappe… »
Alessandro : « Calma ragazze. Lasciatemi abbracciare il tronco de l’Albero… il nostro grande amico… sicuramente l’avete svegliato, ma penso che ci scuserà… e poi, svegliarsi ogni tanto non fa male. »

IL TRONCO DE L’ALBERO
L’Albero : « Certamente che sono sveglio. Ma è un piacere essere svegliato da te amico mio… che manchi da molto tempo. »
Alessandro : « Ti abbraccio… il tuo possente tronco manda piacevoli onde energetiche… Ecco, ora posso andare a sedermi su Ingenua.
Cara Ingenua, hai riscaldato proprio bene i tuoi legni… grazie. »
Ingenua : « Lo sai Alessandro che ti voglio bene. Mi piacerebbe poterti abbracciare come tu hai abbracciato il nostro amico dormiente. Ora che ha buttato tutte le sue foglie… non possiamo più parlare… o raramente come ora. »
Alessandro : « D’altra parte la natura la vuole così. »
L’Albero : « Ma tu, Alessandro sei sempre stato a Genova ? »

L’ALBERO ALL’IMBRUNIREi
Alessandro : « A Genova solo di passaggio… sono rimasto in Liguria nella Riviera di Ponente… era così bel tempo e temperature miti.
Ora vi faccio vedere una foto che ho fatto in Liguria. Cosa vi sembra ?»

LA CACCA DI CANE
L’Albero, Petulante e Ingenua… all’unisono : « Ma questa è cacca ! Ma cosa cavolo ci fai vedere ?»
Alessandro : « Giusto. L’altra mattina in Liguria, stavo tranquillamente rincasando, quando, guardando in basso dove stavo per mettere i piedi notai qualcosa di importantissimo ma… al posto sbagliato… sbagliatissimo.
Pensai di fotografarlo e, contemporaneamente mi sovvenne che, quando facevo il medico a modo un po’ mio, nel senso che non seguivo la Medicina Accademica, mi trovai ogni tanto a dover “aiutare” persone sofferenti di depressione… che parola terribile e inflazionata! »
Petulante : « Cosa facevi, o cosa dicevi ? »
Alessandro : « Non ufficialmente, ma con un pizzico di giusta ironia, mi trovai a prendere in considerazione che, la maggior parte delle persone che camminano a testa bassa, sono o con problemi alla colonna cervicale, o sono giù di corda (termine benevolo per non nominare la depressione) o non desiderano mettere i piedi sulle cacche dei cani. »
L’Albero : « Quindi, se tu non hai pestato quella cacca è grazie al fatto che camminavi a testa bassa ? »
Alessandro : « Esatto. Stiamo per mettere a fuoco l’argomento… sì, proprio quello… quello della cacca dei cani. La cacca dei cani, e anche quella degli Umani, è un argomento importantissimo; sì, perché è indispensabile che al momento giusto possa raggiungere l’esterno. »
L’Albero : « Quella dei cani è molto legata agli Umani… specialmente nelle vostre città… non deve essere abbandonata nel punto nel quale ha raggiunto l’esterno. Non deve essere come hai potuto fotografarla. »
Alessandro : « Non è che io abbia gioito nel renderla visibile agli occhi del mondo, come sta accadendo in questo momento… proprio no.
Mi son trovato obbligato a fare due semplici considerazioni.
Una considerazione può avere un addentellato col perché più importante del mio blog che vorrebbe combattere, o, per lo meno mettere a fuoco determinate “sofferenze gratuite” del mondo nel quale ci troviamo a vivere. »
Ingenua : « Ma quale sarebbe la sofferenza? Io già soffro se un cane viene a passeggiare su di me; spero sempre che non faccia sui miei legni quello che fa, alzando la zampa, sul tronco dei nostri amici alberi… ma loro ci sono abituati. »
Alessandro : « Ti rispondo che, oltre al fatto che la cacca è sempre sporca, sterilizzabile sì ma sempre sporca, e la sporcizia non va bene, raramente chi cammina controlla per benino dove mette il piede, per cui il calpestare la cacca del cane porta sofferenza… anche perché chi calpesta o striscia può strisciare a tal punto per cui quello strisciare scivoloso e terribile lo può portare ad appoggiare più o meno delicatamente le proprie chiappe proprio in quel punto dove pochi istanti prima il tacco della scarpa dopo lo striscio… scivolò.
È chiaro come la sofferenza ha varie gradazioni… finché è l’occhio a soffrire non è grave, ma, quando a soffrire è il deretano… anche a causa della contusione sul selciato… non solo la puzza, ma anche il dolore fisico e spirituale permettono di raggiungere la gradazione massima di sofferenza… e lascio a voi e alla vostra esperienza, se ne avete, quale potrebbe essere la reazione vocale. »
L’Albero: «Non te la devi prendere coll’animale… lui fa semplicemente quello che gli dice la sua fisiologica necessità. Te la devi prendere con gli Umani. »
Alessandro : « Sì, sì, proprio quelli. È l’altra considerazione che obbligatoriamente devo fare e che mi porta, non tanto al quadrupede che ha abbandonato sul selciato quanto l’organismo ha pensato bene di espellere, quanto a quell’animale che considerato dai più ragionevole, se aveva il quadrupede al guinzaglio, s’è guardato bene dal “soppesare” con la propria mente la necessità di ripulire quell’angolino di terreno comunale… di tutti. Se non aveva il quadrupede al guinzaglio è doppiamente da commiserare. »
Petulante : « Ma quelli, proprio quelli non conoscono l’intervento della parola rispetto o educazione… come quelle persone, Umani naturalmente, che passano qui vicino in macchina con la musica « a manetta », i finestrini aperti e inondano tutta la zona di quel rumore che chiamano musica. Se le auto sono in coda, il frastuono dura di più e dà più fastidio. »
L’Albero : « Quella bella cacca che tu hai fotografato, è rimasta così, o, stando alla tua descrizione ha subito lo striscio di qualche Umano ? »
Alessandro: «Esattamente il giorno dopo mi è stato possibile andare a verificare cos’era accaduto di quelle feci… che, tra l’altro, non hanno alcuna utilità. Ho potuto notare che sono state solo calpestate… non strisciate. Quell’Umano disattento s’è limitato ad un lieve calpestio.

Le feci calpestate… non strisciate.
Ingenua : « Da quello che hai appena detto credo di aver compreso che esistono delle cacche utili… è così ? »
Alessandro : « Hai compreso giusto. Un tempo, quando ancora gli equini trainavano carri in città… li ricordo a Genova, la strada rimaneva qua e là “seminata” di robusti agglomerati di cavalline feci che, qualche volta, producevano la gioia di certi coltivatori di genuini orti. C’è poi la cacca di certi uccelli, che non è più cacca ma diventa guano… che va per la maggiore. »
L’Albero : « Da qui, mi sembra che il numero dei cani circolante sia aumentato… molti cani piccoli. »
Alessandro : « Credo anch’io. Negli ultimi anni, s’è creata in me l’impressione che il numero di cani circolanti sia aumentato; sembra infatti che nei supermercati il reparto di mangerecci per animali domestici sia piuttosto abbondante. Molti Umani hanno fame, ma ai nostri animali non si fa mancar nulla. »
Petulante : « Ma tu ce l’hai coi cani ? »
Alessandro : « Non ce l’ho assolutamente coi cani e… neppure coi gatti. Ce l’ho con quei proprietari di animali quadrupedi abbaianti che, quando vanno a spasso, non portano il dovuto rispetto verso ciò che li circonda. Semplicemente dovrebbero tener presente che non ci sono solo loro e che, anche se a loro può sembrare strano, ci sono persone che hanno il terrore dei cani. »
Petulante : « Però, di Umani che odiano i cani, ce ne sono molti… o no ? »
Alessandro : « Non direi. Purtroppo ci sono anche gli eccessi, come quello che ho visto su GenovaQuotidiana… guardate un po’. »

Da “GenovaQuotidiana”
L’Albero: «Ma è terribile. »
Alessandro : « Sì, certe cose mi fanno indignare. »
L’Albero : « Ma, come fate voi Umani ad essere così malvagi ? In questo caso la malvagità è nei riguardi di un animale, ma, nella vita di tutti i giorni, sembra quasi che, dal momento del risveglio il vostro pensiero « macini » solo per far del male a qualcuno. Naturalmente non tu amico mio e… non tutti gli Umani… ma molti… troppi. »
Alessandro : « Purtroppo gli egoismi e la sete di potere… Non pensiamoci troppo. Speriamo di poter avere un bel 2019. Vi saluto… devo andare. Ciao Ingenua, grazie del tuo calore.»
L’Albero e Petulante : « Torna presto a trovarci. »
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