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Archive for agosto 2019

Quello che mi son trovato a vedere sembra una bella riunione di famiglia. Tutti contenti mentre si succhiano un gelatino

SI SUCCHIANO IL GELATINO

Probabilmente è una madre con due figliolette… e fanno bene a godersi il gelatino… ma… ma… ma, dico io, è proprio necessario « intasare » l’entrata del negozio ?… che sembra venda vini e non abbia nulla a vedere coi gelati.

A mio parere quella genitrice, non solo non dà un buon esempio alle figlie, ma, fa creder loro che si possa abusare sempre di quanto ci circonda con lo spirito del « chissenefrega ».

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Nell’interesse di tutti gli italiani.

 

Queste parole ho sentito uscire dalla bocca del Presidente del Consiglio incaricato.

 

Mi sovviene che Cicerone, che non era un cretino, iniziò una delle sue catilinarie in questo modo :

Marco Tullio Cicerone

 

Quousque tandem abutereCatilinapatientia nostra?

 

Che tradotto significa:

 

Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?

 

Oggi direi :

 

Fino a quando dunque, Politicanti italiani, abuserete della nostra pazienza? Smettetela di dire che agite per il bene del popolo italiano.

Fino a quando dunque, Politicanti italiani, abuserete del vostro popolo?

Ancora non avete finito di seviziarlo?

 

 

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LA RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO È VIETATA

 

Non bisogna parlar sempre male delle poste. Un tempo ci lamentavamo… ma le cose funzionavano abbastanza bene. Il postino arrivava regolarmente e, quasi sempre alla stessa ora… se non addirittura due volte al giorno.

Mi piace oggi ricordare alcuni piccoli particolari che riguardano le timbrature… che quasi mai venivano prese in considerazione… e che ho in parte accantonato.

Le poste mettevano nei loro timbri la località di partenza, la data e l’ora in cui veniva obliterato il francobollo… e un po’ di pubblicità… di qualunque tipo.

Ora non più… anche perché la corrispondenza è minima e l’affrancatura con un francobollo vero, ancora « più » minima.

In questo caso si chiedeva di scrivere le lettere su carta più leggera… sicuramente per ridurre i costi di trasporto.

Obliterazione del 1960

Evidentemente, se la corrispondenza da trasportare pesava meno, si consumava meno energia. Sembrerebbe che nel 1960 s’era più ecologici di adesso… che si parla sempre di ecologia.

Oggi, si timbra molto lontano, se si timbra… e si trasporta con « tranquillità ».

Timbro degli anni 50. Non si riesce purtroppo a leggere l’anno preciso.

In questo caso si desidera chiedere agli automobilisti una guida corretta. Di autostrade ce n’erano poche. Sulle strade normali era più facile abbagliare il conducente dell’auto che s’incrociava.

Ricordo, in chiave quasi anedottica, che negli abitati era obbligatorio, di notte naturalmente, usare le cosiddette « luci di città »… oggi, mi sembra si chiamino « di posizione ». Mio fratello, in un paesello della Val d’Aosta, fu multato dai Carabinieri perché aveva i fari anabbaglianti… e dovette pagarla.

E pensare che oggi si consigliano gli anabbaglianti anche di giorno… obbligatori sulle autostrade.

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Il treno del Sole e il treno dell’Etna arrivavano a Torino. A Torino c’era, e c’è tutt’ora ma snaturata (perché FIAT vuol dire Fabbrica Italiana Automobili Torino), la FIAT. E Torino diventa una « grande » città. C’era il Salone dell’Automobile e il Salone della Tecnica…

Qualcuno si ricorda com’era la FIAT 1800 ?

Era così… da Wikipedia

FIAT 1800 e 2300

Questo è un timbro svizzero… in italiano. Qui veniva propagandata la colletta di maggio in favore della Croce Rossa Svizzera.

Obliterazione del 1984

Non so se le poste si facevano pagare per propagandare la « colletta ». È bello poter pensare che offrissero i loro timbri in favore della Croce Rossa.

E poi ci sono tanti altri timbri che hanno tanto da raccontarci.

Sarà interessante prendere in considerazione quelli delle varie località.

Peccato che hanno smesso di farlo.

Sì, perché OGGI non c’è più alcuna personalizzazione… come in questo :

Francobollo svizzero del 2018

C’è almeno la bellezza del francobollo che commemora i 125 anni di quella ferrovia conosciuta in tutto il mondo che, porterà poi gli escursionisti fino a 3454 metri s.l.m. Siamo nelle Alpi Bernesi. Il bello di questo francobollo che, oltre alle montagne, ci mostra l’antica ferrovia a cremagliera con la vaporiera che spinge. Interessante il particolare della locomotiva che ha « il sedere » sollevato per permettere al tender, a causa delle rotaie in grande pendenza, di rimanere orizzontale.

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È proprio così ; bisogna sentirsi a proprio agio… in tutto e per tutto.

Se avete l’impressione che le vostre calze non vadano bene… e allora cambiatele :

UNO

Ma certamente… perché non farlo quando si è sul bus ?

In fondo è un sevizio pubblico… e ognuno di noi fa parte del pubblico.

 

Ecco… ora che ho cambiato le calze sto meglio.

Magari alla prossima fermata scenderà e andrà alla ricerca di un angolino un po’ più riservato per cambiare le mutande.

Ma che dico ?

Se andiamo avanti di questo passo… non si sa mai. L’importante sarà non guardare… troppo.

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Rido o sorrido?… in ogni caso non per gioia ma perché mi sembra di dover compatire certi dirigenti di TRENITALIA.

Recentissimamente i viaggiatori di un InterCity che da Livorno avrebbero dovuto raggiungere Milano, hanno vissuto non pochi disagi a causa, così pare, di un guasto al locomotore.

Sempre recentissimamente, mi sembra il 16 agosto, Trenitalia avrebbe soppresso in Liguria almeno 9 treni regionali… per mancanza di personale.

Treni regionali in Liguria

Queste due semplici premesse.

 

1 – Leggendo qua e là, ho avuto l’impressione di potermi rendere conto che i locomotori di Trenitalia hanno, spesso e volentieri, guasti… e i treni si fermano… e i viaggiatori si arrabbiano.

“Ma non è probabile” mi chiedo… e chiedo “che ci sia scarsa manutenzione?… o ci siano pochi locomotori?”

Se così fosse: “Perché non si comprano i locomotori?… e non si fa la giusta manutenzione?”

Treno regionale altoatesino

2 – Se è vero che Trenitalia sopprime i treni regionali, vuol dire che Trenitalia fa parte di quella categoria di “personaggi” (i dirigenti naturalmente) che dovrebbero essere subito ammanettati e messi in gattabuia.

“Non si può” penso io “interrompere in Liguria un servizio pubblico così importante, in un giorno così importante, quando dicono tutti (e lo scrivono pure) che la disoccupazione giovanile è alle stelle. La disorganizzazione di un servizio pubblico di questo genere può produrre disagi, sofferenze e guai non indifferenti… quindi certi personaggi incapaci di organizzare scivolano col loro comportamento nel delinquenziale.

Se poi, tutto dipende dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti… beh, in questo caso… mandiamolo a scuola… poi in galera.

 

Il punto 1 e il punto 2 mettono Trenitalia allo stesso livello delle Poste che “non recapitano la corrispondenza per mancanza di personale”.

 

Mi chiedo se gli Alti Dirigenti di POSTE ITALIANE e di TRENITALIA si rendono conto del male, fisico e spirituale, che fanno ai tanti cittadini che hanno l’avventura di trovarsi entro i confini della Repubblica Italiana.

Il loro non è amministrare male, è incapacità di amministrare. Quello che loro gestiscono è un servizio sacrosanto con dei risvolti inimmaginabili.

 

Che poi… si osservi la loro “apparente” precisione:

MA COME SI FA!!!!!

Ma come si fa a salire sul treno senza oltrepassare la linea gialla?

 

E poi, proprio perché, malgrado la crisi il Ministro desidera essere ricordato come un Grande… ma alla rovescia, le sue recenti decisioni dovrebbero farci pensare che il futuro di noi viaggiatori e il futuro del trasporto delle merci potrà essere o col carretto a mano o con un qualche tipo di diligenza trainato da asinelli.

Questo, proprio ieri 22 agosto 2019, è emerso da GenovaQuotidiana:

 

 

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È garantito che i pedoni devono arrangiarsi.

Ben posteggiata ?

 

È risaputo che la stragrande maggioranza degli automobilisti non « vedono » quelle strisce bianche che dovrebbero dar la precedenza ai pedoni.

 

Allora ?

 

Allora quest’auto è parcheggiata in modo impeccabile… cosa rompi.

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UMANI E… MALEDUCAZIONE?

Prendo atto che certa gioventù, anche sul Bus cittadino ha bisogno di sentirsi a proprio agio.

 

SUL BUA… 1

SUL BUS… 2

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Non bevo molta birra.

Qui in Ticino, o anche in Italia, solo d’Estate quando fa bel caldo.

Chissà perché, quando vado oltre Gottardo, cioè o nella Svizzera tedesca o nella Svizzera Romanda… al ristorante ordino quasi sempre birra… anche d’Inverno.

 

Da qui è facile andare in Italia… e ci vado spesso… col trenino.

Perché non fare anche un po’ di spesa ?… fra cui qualche bottiglietta di birra ?… come questa ?

Birra di Sardegna

Ecco, proprio questa m’è piaciuta…

E poi, m’ha ricordato la bellezza e la simpatia della Sardegna.

Questa non vuole assolutamente essere una pubblicità… però, devo dire, che, fra tante birre ho voluto rendere un omaggio particolare alla Sardegna.

 

Fui una sola volta (purtroppo) in Sardegna… nel nord dell’isola… e poi a Palau con bimbi, a quei tempi due, e roulotte.

Era il lontano 1975… e lo ricordo ancora con immenso piacere… sì, perché se si viaggia con la roulotte, si gode maggiormente il territorio.

 

Nell’apprezzare la Sardegna, non è possibile dimenticarsi che anche POSTE ITALIANE, hanno dedicato un francobollo alla Sardegna… un bel francobollo… che solo a guardarlo dimostra l’esistenza di misteri e stimola prepotentemente il desiderio di partire alla volta della genuinità di quell’isola.

Francobollo italiano del 2007.

Molti sono i ricordi del nostro soggiorno in Sardegna, e, in particolare a Palau ; mi piace ricordare la « Roccia dell’orso » che raggiunsi a piedi assieme al mio bimbo… allora di 8 anni.

Non ho foto di buche delle lettere di Sardegna. Chissà se un qualche mio lettore dalla Sardegna potrà arrivare a ricordarsi di me!

Sarebbe bello.

 

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IL FRANCOBOLLO INSEGNA 45… l’efficienza perduta.

 

Dopo che si legge che dappertutto manca il personale per recapitare lettere e raccomandate, penso che possa essere interessante ciò che poteva accadere nel non lontano 1986.

 

Si dice che la disoccupazione giovanile sia molto alta… e per POSTE ITALIANE manca il personale.

Mistero o ipocrisia ?

 

Ho trovato due buste affrancate a me spedite nel lontano 1986 apparentemente lontano. Erano affrancate con questo francobollo… un francobollo comunissimo da 550 lire quale era allora la tassa per la spedizione di una lettera in Italia.

Arrivata il 18 aprile.

L’interesse di queste buste con questo francobollo è doppio.

Il primo interesse è che mi ha fatto ricordare che quel francobollo fa parte della serie ordinaria « Castelli d’Italia »… che però non li ha poi valorizzati molto… i castelli… almeno graficamente.

 

Il secondo interesse viene dal fatto che, solo 33 anni fa, con una spesa di appena 550 lire, pari a € 0.28, POSTE ITALIANE consegnava una lettera il giorno feriale dopo l’impostazione, e, lo metteva « per iscritto »… cioè metteva il timbro d’arrivo sul retro dell’invio.

 

Ma non è un caso, perché per la seconda busta, qualche mese dopo, tutto funzionò nello stesso modo… semplicemente arrivò il giorno feriale successivo.

Il recapito non era nella stessa località.

Arrivata il 14 luglio, essendo il 13 Domenica.

Forse la serie dei castelli voleva valorizzare il patrimonio italiano. Oggi è più facile, grazie ad internet andare a cercare e trovare l’ubicazione di questo castello in provincia di Rieti.

Il Castello di ROCCA SINIBALDA (da Wikipedia)… ci andrei volentieri

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IL DITTATORE

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Dopo aver letto quanto scritto da Almerighi, che non conosco, riportato da Poetella, che ben conosco, ho dovuto pensarci due volte prima di mettere in onda questo articolo. Non mi piace essere frainteso. Volevo metterlo come commento… ma troppo lungo

 

https://poetella.wordpress.com/2019/08/11/signor-ministro/

 

 

Ho sempre cercato, nella mia vita, di essere oggettivo… e cerco di esserlo anche in questo caso. Si fa presto a parlare di Piazzale Loreto, nello stesso modo come si fa troppo presto a osannare qualcuno che si pensa possa salvare l’Italia.

 

Che l’Italia sia messa male è un fatto. Che i Servizi non funzionino o funzionino male è lapalissiano.

Per risollevare una Nazione ci vuole onestà e che i Servizi funzionino… ma che funzionino davvero…, non per modo di dire.

Se un treno arriva con dieci minuti di ritardo, non si deve dire : « Sono solo dieci minuti »… per esempio.

 

Dopo decenni di promesse e disservizi, una parte degli italiani ha cominciato a sperare che « Qualcuno » potesse fare qualcosa… e, dopo due fantasmi, ha sperato, o spera che Quello lì sia quello buono. Forse non lo è, però, non credo proprio che si debba essere così catastrofici.

 

Io, dopo aver vissuto il fascismo e aver potuto guardare in faccia le Brigate Nere ; dopo aver visto di persona, anche se marginalmente, il Paradiso Comunista,  non credo che « Quello lì » possa essere considerato così male… So che, nella mia oggettività, potrei sbagliarmi. Sono però convinto che, se l’italiano, tutti gli italiani… ma tutti… proprio tutti non si danno una regolata e non la smettono di essere furbi o furbetti, prima o dopo potranno cominciare a piangere davvero perché un castigamatti potrà arrivare quando meno se l’aspettano.

 

Io non lo vedrò perché sono abbastanza vecchio… mi dispiacerà per quei nipoti che se lo dovranno sorbire.

 

Comunque :

Non tutti i Dittatori finiscono appesi a testa in giù.

Non è accaduto a Franco così gradito dal nostro Benito.

Non è accaduto a Tito… così gradito dal nostro Palmiro.

 

È un fatto però, che ogni dittatura, in un modo o nell’altro… finisce.

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