Quel giorno ci trovammo a guardare dalla finestra e poi a correre nel rifugio antiaereo mentre i primi aerei si buttavano in picchiata per lasciar cadere su Voltri il loro carico di morte.
Sapevamo, mia mamma e i miei due fratelli, che nostro papà poteva, a quell’ora, essere proprio lì al ritorno dal lavoro.
Mentre le bombe cadevano molto vicino a noi… aspettavamo solo che finisse e di poter uscire dal rifugio.
Gli aerei se ne andarono e scese il silenzio… ma un denso fumo nero si levava dove effettivamente era mio papà… e dove in molti morirono.
I telefonini non esistevano ancora e i telefoni erano scarsi… dovevamo solo aspettare ; dovevamo aspettare per sapere se mio papà era ancora vivo.
Ricordo che abbiamo aspettato molto… il tempo non passava mai… bisognava solo aspettare… aspettare di vederlo arrivare… a piedi naturalmente… o avere notizie frammentarie da qualcuno vivo che passasse dalle nostre parti.
Arrivarono notizie frammentarie che ci fecero sperare… poi lui arrivò ; impolverato ma arrivò.
Era vivo. Seppe scendere dal tram al momento giusto… mentre le bombe già cadevano.
QUESTA È GUERRA.
… non QUESTA.
Diteglielo al Sig. CURCIO… che la smetta di terrorizzare la gente… lui e tutti gli altri. Offende i morti in guerra e chi ha sofferto per la guerra
Se è vero che è il capo della Protezione Civile… insegnategli il significato di « protezione ».
Non so se sgomento è la parola giusta. Un dizionario dice che vuol dire :
stato di forte turbamento psichico, provocato da fatti esterni; spavento.
Credo che sgomento vada proprio bene.
Perché ?
Perché, guardando un paio di programmi televisivi, ho recepito che si vorrebbe continuare a bloccare l’Italia fino al 30 aprile.
Ma come si fa ad essere così, dovrei dire ignoranti o criminali, e non sapere, o far finta di non sapere che ogni individuo ha un sistema immunitario ?… e non sapere che il sistema immunitario è collegato alla psiche ?… e non sapere che la povertà fa male anche alla psiche ?… e non sapere che la disoccupazione trascina verso la povertà ?… e non sapere che essere impediti nel lavoro produce depressione e povertà ?… e pretendere di non sapere che molti « positivi » sono causati da un sistema immunitario che non ce la fa più ?
Però « Loro » aspettano i miliardi dall’Europa !!!
Temo che dovranno aspettare ancora un po’… ma credo anche che non arriveranno dopo aver letto questo :
Potrebbe anche non essere vero; potrebbe essere una bufala; è però vero che di “RISTORI” alla gente ne sono arrivati pochi.
E allora?
Perché continuano a prendere in giro gli italiani?
Forse perché hanno paura di perdere la poltrona… ma se continuano così e l’”Italiano” con la I maiuscola potrebbe arrivare a perdere la pazienza… non solo perderanno la poltrona ma rischieranno il linciaggio.
Che poi, sono tutti contenti di avere un “DRAGHI” che comanda… ma “Quello” è un maestro a livello bancario; come si può pensare che riesca ad arrivare a capire come sta quel povero commerciante che si ritrova con lo stomaco vuoto e deve fare la fila infinita per racimolare un pasto caldo?… perché non lo lasciano lavorare.
Ancora una volta ho dovuto sentir dire alla televisione: “Siamo in guerra”. Questa volta è stata la Senatrice Ronzulli. È insopportabile dover sentire certa gente parlare a vanvera. Chi si permette di dire che siamo in guerra offende i milioni di morti in guerra e quelli che avrebbero potuto diventarlo. Questa non è “guerra”… questa è la dimostrazione che personaggi incapaci pretendono di gestire situazioni non facili.
Io la guerra l’ho vista in faccia, e, anche se ero bambino (7 anni), avrei potuto morire come tale. Nel libro che sto tentando di scrivere ho inserito quanto allego… è possibile, leggendo fino in fondo, comprendere con quale facilità si poteva morire.
Eravamo sfollati all’estrema periferia di Genova. Anche in quella località c’erano i tedeschi e alcuni soldati del regio esercito che, dopo l’armistizio, non avevano interesse ad essere integrati nella Repubblica Sociale Italiana e neppure di essere catturati dall’esercito tedesco. Secondo i nazisti erano dei traditori e, come abbiamo già visto, correvano il rischio di essere passati per le armi. Avevano bisogno di abiti borghesi, di rimanere nascosti e, ogni tanto, di poter mangiare.
A un paio di questi disperati, mio papà e mia mamma diedero abiti civili; ogni tanto venivano ospitati in casa nostra e rifocillati; credo di ricordare bene se dico che uno era siciliano e l’altro calabrese; avevano quindi difficoltà a raggiungere il sud.L’atmosfera era tale per cui, loro dovevano nascondersi perché ricercati dai tedeschi, noi, normali cittadini, non dovevamo aiutarli altrimenti passavamo anche noi dalla parte dei traditori e la nostra vita sarebbe stata in serio pericolo.
In una situazione di questo tipo, viene da sé che rifocillare in casa propria un traditore era sommamente pericoloso.Accadde che un giorno, mentre in casa nostra c’erano questi due ex soldati che stavano mangiando un piatto caldo, suonò il campanello. Era un paio di tedeschi che cercavano questi ex del regio esercito.
Risultato: panico… vero panico!
In questo frangente, due fattori giocarono un ruolo positivo e determinante. Il primo che, conoscendo mio papà perfettamente la lingua tedesca, poté parlare con loro tergiversando con la massima calma facendoli entrare in casa come se niente fosse. Il secondo fattore altamente positivo fu che l’abitazione nella quale eravamo sfollati aveva due entrate, per cui, mentre mio papà intratteneva i tedeschi, mia mamma faceva uscire frettolosamente di casa i due ex militari cancellando tutto quanto poteva far intendere che da quelle parti qualcuno s’era rifocillato.Non so se in questo periodo storico di Covid19 nel quale imbelli personaggi pretendono di dire che siamo in guerra, qualcuno riesce ad immedesimarsi nella situazione che ho tentato di mettere a fuoco: una famiglia di 5 persone che rischia di essere sterminata senza tanti complimenti se trovata con in casa i due ex del regio esercito. E pensare che questi erano solo due delle migliaia sparsi un po’ dappertutto in Italia e nelle zone d’occupazione.
Quella che stiamo vivendo non è guerra. Forse, dico forse, è che la natura sta cercando di difendersi dai soprusi che riceve ogni giorno dal Genere Umano.
Il Genere Umano è guasto, ma pretende di dominare la natura.
Quando finalmente finì la guerra, quella terribile guerra che lasciò sul terreno moltissimi morti, avevo quasi 9 anni. Io non vedevo i nonni da 4 anni e mia mamma non vedeva i suoi genitori… anche da 4 anni. Non solo non c’erano i telefonini con tanto di video, ma di telefoni, di quelli col cavo collegato, ce n’erano pochi.
Noi ne avevamo uno di quelli attaccati al muro… l’avevamo da pochissimo perché eravamo in una casa bellissima, per me era così, appena lasciata libera da alcuni componenti dell’esercito tedesco.
Proprio così. La casa di proprietà dei miei Genitori, da poco acquistata, era diventata una caserma della Wehrmacht… e bisognava star buoni perché comandavano loro… ma non per sempre perché un bel giorno dovettero sloggiare perché avevano perso la guerra.
Anche noi italiani abbiamo perso la guerra… anche se ci siamo illusi di essere diventati alleati degli Alleati… quando ormai ci eravamo resi conto che eravamo spacciati.
Ci fu possibile arrivare a rivedere i nonni… sul lago di Costanza.
Fu stupendo… ancora di più.
A parte il gusto di aver rivisto i nonni ed essere andati a trovare il parentado della nonna (una sorella della nonna aveva avuto 13 figli !), quello che mi colpì in modo particolare fu l’aver visto con una certa frequenza la scritta VERBOTEN… cioè PROIBITO.
Molte cose erano proibite. Eppure noi venivamo da una guerra terribile appena finita… eravamo approdati in una nazione democratica e neutrale… e c’erano molti « verboten ». Vuol dire che il benessere, sì perché chi pensa alla Svizzera pensa al benessere, deve essere costellato da proibizioni.
Proprio così ! Più ci sono proibizioni più c’è benessere.
Come oggi in Italia coi vari colori regionali e i vari VERBOTEN.
Più ci sono VERBOTEN, più cresce il benessere ?
Certamente… ci proibiscono tutto o quasi tutto… lo fanno per il nostro bene… vogliono salvarci la pelle… o vogliono salvarsi le palle ?
La saggezza di quell’uomo sarebbe molto utile anche oggi.
Camminando con serena tranquillità, il mio occhio è stato catturato da un componente vegetale di grande bellezza che avevo fotografato in passato.
L’ho soprannominato l’”Albero con le palle”
Chissà se è un albero che sa il fatto suo? Quanti di noi sono come una banderuola e seguono pedestremente la corrente, quante donne le hanno… le palle!… e sono anche molto brave… e m’inchino di fronte a certe loro capacità…
Se dovessimo parlare di ciò che oggi ci circonda dal punto di vista logistico…
In Italia poi i colori che cambiano continuamente… di Regione in Regione sembra di giocare col caleidoscopio… anche l’intensità è importante… del colore.
Non importa… “Loro” sì che fanno le cose giuste… non bisogna criticarli… lo fanno SEMPRE per il bene dell’Italia e degli italiani… SEMPRE e solo… proprio SEMPRE.
Poi ho potuto fotografare una bottiglia galleggiante nel lago… sicuramente è una bottiglia speciale… è una bottiglia artistica.
Bottiglia artistica
Che strano quello che mi è capitato facendo questa fotografia! Ho fotografato un comune italiano. Guardando bene la foto in alto a sinistra, si può vedere molto sbiadito per la foschia l’abitato di Campione d’Italia.
Ne scrissi nel 2017 se qualcuno avesse voglia di “divertirsi”.
Quello che oggi dovrebbe destare il nostro interesse è che questo comune italiano completamente circondato da territorio svizzero, fino al 2018 aveva un casinò perfettamente funzionante… brutto architettonicamente, ma funzionante. Era uno dei 4 casinò italiani.
Accadde che nel 2018 gli fu permesso di fallire per cui, in un certo senso, partecipò a questo fallimento tutta la popolazione. Tutto ruotava attorno alla Casa da Gioco e tutto cominciò ad essere depresso. Sembra che il Governo centrale di Roma si sia dimenticato che c’era un problema importante da risolvere. D’altra parte non può essere grave se dall’oggi al domani un certo numero di famiglie di un piccolo comune si ritrova di colpo senza sostegno economico!!!
Continuando il nostro giro, incontro dei colori meravigliosi spuntati da un terreno piuttosto sassoso.
CROCUS
Non sono belli?
Com’è fantastica la natura che riesce anche a stupirci… sì a stupirci con questi meravigliosi colori che saltano fuori dal terreno quando gli alberi sono ancora spogli per il “letargo” invernale.
La natura però dovrebbe anche stupirci in altre occasioni come quella che, da un anno a questa parte, sta sconvolgendo il pianeta.
Siamo arrivati sconvolti ai primi mesi del 2021 dopo aver colorato l’Italia a pezzettini e dopo un anno di errori e pretese di padreternismo tanto da parte dei politici quando da parte dei tecnici… ivi compresi i medici.
Sono arrivato a questa conclusione dopo aver potuto fotografare in un angolo del Parco Ciani anche questa statua del 1850…
L’autore è Vincenzo Vela morto nel 1891… LA DESOLAZIONE.
LA DESOLAZIONE di Vincenzo Vela
Ecco com’è ora l’Italia… e anche un po’ la Svizzera… e anche un po’ l’Europa e il Mondo. Sono riusciti i Grandi dell’Italia e i Grandi della Terra a portare la “desolazione” ad ogni pié sospinto con la presunzione di combattere la natura.
La desolazione è scesa nei nostri cervelli… ci hanno ottenebrato e annebbiato il cervello a suon di tamponi, vaccini, chiusure, divieti, mascherine, distanze, ecc. e ci hanno fatto credere che i sacrifici tradotti in terrore, disoccupazione e povertà ci salveranno la pelle.
Ogni tanto i padreterni del Globo, da un giorno all’altro, cambiano radicalmente idea e tutto quanto prima era potabile diventa di colpo letale… e viceversa.
CHE DESOLAZIONE sono riusciti a produrre…
Un tempo si diceva: “NON FATE L’ONDA”.
Oggi si dice: “Non fate l’ONDATA”… una dopo l’altra arriverà.