L’ha detto ieri la Senatrice (è una senatrice?) Licia Ronzullo. Sì, proprio questa… sembrava proprio questa della fotografia:
Sì, sì… io sarei un parassita perché non voglio il vaccino approntato contro il Covid 19… quello che sembra, dico sembra, stiano sperimentando sugli Umani. L’ha detto il Signor Freccero… Ha detto che la sperimentazione finirà nel 2023… e allora anche lui si farà vaccinare.
Trovo, almeno sembra a me, che una Senatrice della Repubblica non dovrebbe essere così violenta verso tutte quelle persone che si trovano a pensare… ovvero che agiscono dopo aver pensato e non hanno dato il loro cervello all’ammasso come quei molti, non tutti per fortuna, che hanno presentato il loro deltoide all’ago caricato di Pfizer.
Più di una volta ho scritto che non sono assolutamente contro i vaccini. I vaccini sono una grande e meravigliosa invenzione… ma devono essere dei veri vaccini, non dei surrogati che, non solo possono produrre danni irreparabili ma anche solo dei grossi disturbi.
Che s’informi la signora Ronzulli e tutte quelle persone che pretendono di poter offendere chi “pensa” e s’”informa”.
Per chi non lo sapesse, io parassita, ho fatto il medico, anche in ospedale, anche con stipendi da fame… di giorno e di notte… 24 ore su 24… 31 giorni al mese.
Ora sono diventato vecchio e mi difendo utilizzando le mie conoscenze… anche quelle che non piacciono agli osannati “scienziati” coi paraocchi.
Ultimamente, certi fatti accaduti a Roma hanno condannato la violenza… si sono dimenticati certi comportamenti violenti della parola… come quelli della Signora Ronzulli.
Alessandro abbraccia il tronco de “l’Albero”: “Buongiorno caro amico. Mentre ti abbraccio, mandami un po’ della tua magnifica energia”.
L’Albero: “Ma certo… puoi averne quanta vuoi. Qual buon vento?”
Panchina Ingenua: “Che bello vederti caro Alessandro. Vieni a sederti sui miei legni?”
Alessandro: “Vengo subito a sedermi su di te”.
L’Albero: “Ho già capito cosa stai pensando caro amico. Desidereresti conoscere il nostro pensiero dopo quello che sta succedendo in Italia… specialmente ieri a Roma. È così?”
Alessandro: “Tu mi leggi nel pensiero. Voi “vegetali” avete delle antenne fantastiche”.
L’Albero: “Puoi dirlo. Sono sicuro che anche il mio collega Tasso ha tanta voglia di dire la sua… Sento che si sta sintonizzando con noi”.
Alessandro: “Non dirmi!”
L’Albero: “Ma certamente. Quello che hanno combinato ieri gli Umani di Roma, era da prevedere. È da mesi che il Governo italiano viaggia a decreti e si comporta in modo piuttosto autoritario e, perché no… arrogante… l’esasperazione può portare alla violenza.
Albero Tasso: “Eccomi… come state? Obbligare, anche se indirettamente, ad essere vaccinato chi ha un lavoro e una famiglia mi sembra piuttosto… malsano.”
Panchina Petulante: “Buongiorno a tutti. Finora sono stata zitta. Ho sentito quello che ha detto Tasso, e, credo di non aver capito bene. Hai detto caro Tasso che gli Umani d’Italia non possono andare al lavoro se non hanno aderito alla campagna vaccinale?… cioè se hanno rifiutato di vaccinarsi contro il Covid19? Ma è assurdo. Qualche giorno fa ho visto scritto nel giornale di un uomo che s’è seduto sui miei legni che esistono in Italia degli Umani Medici che curano in modo positivo chi s’ammala di Covid19.”
Tasso: “Hai capito benissimo. Gli Umani del Governo italiano hanno sempre fatto finta di niente… anzi, sono riusciti a convincere le alte cariche degli Ordini professionali che bisognava radiare dall’Ordine quei Medici non obbedienti ai “Diktat” governativi.
Alessandro: “Buongiorno caro Tasso… dici giusto. Sono convinto che, se fossi ancora sulla breccia, mi avrebbero già radiato. Considerando i fatti di ieri, penso che la violenza non va mai bene”.
Tasso: “Hai ragione; quella di ieri, più che violenza potrebbe essere interpretata come legittima difesa. Caro Alessandro, tu sei troppo buono. Conosci il detto: “Ne uccide più la lingua che la spada”. Ebbene, quando viene sbandierato a più non posso che contro il Covid19 esiste solo il vaccino, si intimorisce in modo violento il popolo con una bugia piuttosto grossolana, ma sufficiente per attirare l’ira dei benpensanti e di coloro come certi medici che sanno che esistono altri modi per curare… che poi, e tu Alessandro potresti insegnarcelo, il compito del medico è quello di curare con scienza e coscienza senza “subire” le pressioni che vengono dall’Alto”.
L’Albero: “Caro collega Tasso, hai proprio ragione. Anche qui in Svizzera esistono delle forti “pressioni” per far vaccinare la gente… ma non così violente come in Italia. Piuttosto, caro Alessandro, so che, prima di venire a farci visita, scrivevi dell’importanza del sangue e delle trasfusioni e di come, ai tempi, c’era disinteresse universitario e politico per rispettare certe norme… possiamo chiamarle salvavita? Dicesti che furono stampati 2 francobolli nel 1977. Ne hai tirato fuori uno; potresti farci vedere anche l’altro?
Alessandro: “Da quando in qua ti piacciono i francobolli? Eccolo:
Francobollo del 1977 in quartina…doniamo sangue
Donare il sangue è molto importante… ma è ancora più importante non sprecarlo e, se necessario trasfonderlo, farlo con tutti i “test” necessari. Non basta il gruppo sanguigno… anche se è indispensabile.
Spero tanto che oggi in Italia ci sia un po’ più di rispetto… non come ai miei tempi.
Ingenua: “Come sono contenta di sentirti! Percepisco che stai per andartene… e mi dispiace tantissimo.”
Alessandro: “È vero. Ora devo tornare a casa. Vi saluto e vi abbraccio… a presto.
L’Albero, Tasso, Petulante e Ingenua all’unisono: “Sta bene e… saluti a tua moglie.
Per chi non ha voglia di aprire GenovaQuotidiana, questa è la situazione di un treno che da Ventimiglia ha viaggiato fino a Genova.
Da “GenovaQuotidiana”
Se le vostre teorie, caro Draghi, sono giuste, fra qualche giorno ci saranno tanti di quei contagi in Liguria per cui la regione dovrà diventare arancione o rossa. Se non succederà nulla, vorrà dire che dovreste smetterla di assillare la popolazione.
Per fortuna abito in Svizzera, altrimenti dovrei avere il terrore che in piena notte possa arrivare in casa mia un vostro sicario a prelevarmi e portarmi dove si fanno le vostre « dosi ».