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Archive for gennaio 2023

Posta & Affini DUE

Mi piace andare molto indietro nel tempo per poter analizzare come funzionava la posta prima della Seconda Guerra Mondiale nonché durante la Guerra.

1938 – Cartolina spedita da Zurigo a Genova Pegli

L’interesse di questa cartolina (Il SIGNORA è l’inizio dell’indirizzo) è nella nitidezza del timbro svizzero, nei tempi di recapito e nel francobollo. Correva l’anno 1938, avevo 2 anni e la mia mamma riceve dopo meno di 24 ore dal momento della timbratura una cartolina tutta scritta. Il timbro di Zurigo, abbastanza nitido, è intorno alle 19-20. Probabilmente la corrispondenza per l’Italia fu caricata direttamente sul treno diretto della notte cha partiva da Zurigo attorno alla Mezzanotte. La targhetta reclamizza l’Esposizione svizzera dell’anno dopo. Il timbro di Genova Pegli non è nitido ma sufficientemente leggibile; ci dice che la cartolina è stata recapitata il giorno dopo.

Francobollo del 1936

L’interesse di questo francobollo non è solo nel fatto che uscì nello stesso anno in cui nacqui io, ma nell’illustrazione. Si vedono praticamente solo dei binari… ma a livelli diversi. Sono i binari della linea del San Gottardo che salgono fino ad Airolo per penetrare nella montagna e raggiungere la Svizzera tedesca. I binari sono appunto a livelli diversi; il livello più basso entra nella montagna e grazie ad una galleria elicoidale sale più in alto e raggiunge il livello medio (a sinistra nel francobollo) per entrare nuovamente in galleria, fare un altro giro e raggiungere il livello più alto. I lavori della galleria del Gottardo iniziarono nel 1872 e terminarono nel 1882 coll’inaugurazione della galleria. Al portale nord della galleria c’è il paese di Göschenen; fino a qualche decennio fa… quando ero giovincello, tutti i treni fermavano in quella località… fermavano per 3 minuti. Chi voleva, poteva scendere dal treno ed andare a gustarsi del brodo caldo pronto sul marciapiede della stazione. Era una consuetudine ormai dimenticata… ma utile per chi aveva freddo a quell’altezza… specialmente d’inverno.

La discesa del treno verso Zurigo incontra nuovamente gallerie e giri in galleria. È significativa questa cartina.

“Giri” ferroviari attorno a Wassen.

La componente turistica più interessante è che, chi scende sul treno ed è seduto sul lato destro, dopo il primo giro di galleria vedrà sulla destra in basso la chiesetta di Wassen, dopo il secondo giro vedrà alla stessa altezza del treno la stessa chiesetta, poi, dopo il terzo giro rivedrà la chiesetta più in alto dall’altra parte.

Questa ferrovia, fino all’inaugurazione del tunnel stradale, e cioè fino al settembre 1980, era l’unica possibilità per passare “agevolmente” nel periodo invernale dal Cantone Ticino al Cantone di Uri patria di Guglielmo Tell.

Più volte viaggiai in macchina sul treno. Era così che c’era quasi sempre pronto un treno piuttosto lungo con dei vagoni perfettamente collegati che venivano attraversati dalle macchine fino alla macchina precedente. Naturalmente si pagava un biglietto prima di salire e, durante tutta la traversata della galleria si rimaneva in macchina.

Con l’inaugurazione del tunnel autostradale, anche le poste svizzere non vollero essere assenti e distribuirono un francobollo da 80 centesimi.

Francobollo svizzero del 1980

Oggi è ancora meglio. Se si vuole andare da Lugano a Zurigo si passa sotto il massiccio del Gottardo in una galleria lunga 57 chilometri. Circa 20 minuti ai 200 all’ora… in galleria. La vecchia ferrovia viene usata per collegare le località montane e per trasportare i turisti in vagoni panoramici.

È interessante come da un francobollo sia possibile arrivare a notizie particolari.

Ho la fortuna di possedere una cartolina postale svizzera scritta e spedita in Italia durante l’Ultima Guerra. È del 1942.

Cartolina postale svizzera del 1942

Parte da una località più lontana di Zurigo… da Romanshorn sul lago di Costanza l’11 marzo 1942 e arriva a Genova Pegli 2 giorni dopo.

Una normalissima cartolina postale da 10 centesimi a cui sono stati aggiunti altri 10 centesimi di affrancatura per l’estero. Il francobollo aggiunto, con sovraprezzo di 5 centesimi, è un classico della serie PRO JUVENTUTE che dal 1912 fino ai giorni nostri, annualmente prima dell’Inverno, viene emessa in favore della gioventù.

Per farla breve, nel 1942, mentre infuriava la guerra, una semplice cartolina postale, con semplice e minima affrancatura, impiega 2 giorni per attraversare il confine e arrivare a destinazione; oggi, cioè nel 2022, una semplice lettera come questa inviata Fermo Posta, col timbro d’arrivo, in una località del luganese ha impiegato ben 14 giorni.

Lettera con normale affrancatura pari a € 1.25.

Probabilmente nel 1938, una lettera dall’Italia alla Svizzera costava 1.25 lire pari a € 0.00064); oggi costa € 1.25… quasi come a quei tempi… è solo cambiata la valuta!!! 

Anche in Svizzera esiste la posta ordinaria denominata Posta B… che normalmente arriva entro 3, massimo 4 giorni lavorativi. La Posta Prioritaria costa solo 20 centesimi in più, non € 1.60 in più per l’interno e € 2.25 in più per l’estero Zona1.

Sempre nel 2022, una lettera può avere la stessa località di partenza e arrivare in 2 giorni con la tariffa Prioritaria di € 3.50. Anche in questo caso l’invio è stato fatto Fermo Posta per poter avere il timbro d’arrivo.

Lettera con affrancatura Prioritaria pari a € 3.50.

Se, ad un prezzo così alto è possibile far arrivare una lettera oltre confine in due giorni come durante una guerra, con quale fantasia o disonestà è possibile recapitare una lettera in 14 giorni?

È fantastico dover considerare che un tempo, credo fosse così, le poste erano intenzionate a svolgere bene la loro “missione”… perché no dato che si tratta di un importante servizio pubblico? Oggi è più importante il dio denaro e s’è dimenticato il rispetto.

(Probabilmente continua)

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Posta & Affini

Mi sono abbastanza stufato di scrivere degli articoli seri relativi a quanto succede attorno a noi. Pochi commenti e solo “MI PIACE”. D’ora in avanti, salvo eccezioni particolari, mi divertirò a scrivere su argomenti postali. Lo farò per me, e… per tutti coloro che potranno essere interessati a leggere. L’immenso materiale (francobolli, timbri, buche delle lettere) mi permetterà di divertirmi… quasi seriamente… anche se l’interesse sarà minimo.

Da un po’ di anni sono poche le persone che scrivono lettere, le affrancano e le imbucano.

Se riceviamo una lettera raramente è con un francobollo… e se c’è un francobollo… è quasi sempre lo stesso. Raramente c’è un timbro… quello che un tempo garantiva la data dell’impostazione. Infatti se si riceveva una “ circolare  non datata”, era facile leggere : « Data del timbro postale ». Le poste si prendevano la loro responsabilità… sempre a livello corrispondenza.

Qui in Svizzera dove il servizio postale è ancora abbastanza onesto, la posta arriva in modo piuttosto regolare… anche se non si sa mai esattamente quando parte dato che è possibile trovare sulla busta qualcosa di stampigliato come questo :

dove P.P. sta per porto pagato. 

Quando c’era un francobollo, parlo di qualche anno fa, e la missiva arrivava dal Canton Ticino, era molto facile trovarsi di fronte a questo francobollo e questa timbratura :

Anche se la missiva veniva… e viene imbucata a pochi metri dall’indirizzo del destinatario, veniva e viene portata lontano, vicino a Bellinzona, obliterata e riportata dal portalettere al destinatario. Non esiste più la fantasia della targhetta postale che, più o meno pubblicitaria, ci raccontava qualcosa.

Se l’oggetto di corrispondenza viene imbucato in “quella” parte della Svizzera tedesca, la timbratura sarà eseguita a Zurigo… e avrà la stessa monotona dicitura.

2017%20-%20Bollo%20Luzern%20con%20timbro%20MülligenIn poche parole, la corrispondenza viaggia inutilmente e non rispetta l’ecologia ; infatti, per poco che sia, il trasporto consuma 

Stesso francobollo e stessa targhetta… da Zurigo

energia e molto probabilmente produce parte di quel CO2 tanto deprecato negli ultimi anni come causa del surriscaldamento globale.

Ritornerò sull’argomento Svizzera. 

In Italia come vanno le cose? Anche in Italia la corrispondenza fa inutili chilometri, perché anche nella Penisola esistono alcuni Centri che timbrano la corrispondenza. Ne conosco pochi; sicuramente nel nord c’è PADOVA, MILANO ROSERIO e TORINO. Al posto della targhetta pubblicitaria ci sono le righe ondulate.

Timbratura di Torino

Questa obliterazione di Torino potrebbe essere di una missiva imbucata in Liguria. Quando cominciarono ad inventarsi il “timbratore centralizzato”, la corrispondenza ligure veniva timbrata a Genova…  e questo può essere un ricordo di quei tempi. 

Un timbro di Genova con un bel francobollo che ci ricorda l’orto botanico di Trieste.

Ancora prima però, se si riceveva della corrispondenza, il timbro poteva dirci da dove veniva… oggi no. Quando ricevo una lettera da Genova o dalla Riviera Ligure di Ponente, il più delle volte il francobollo non è timbrato. In considerazione del fatto che, se la busta è decente, mi piace il francobollo timbrato su busta, stacco il francobollo non timbrato dalla busta, lo appiccico su una busta a me indirizzata, FERMO POSTA in Svizzera. L’imbuco in Italia, pochi metri oltre il confine in provincia di Varese a Lavena Ponte Tresa. Arriverà dopo circa 15 giorni e ci sarà, il più delle volte sul retro della busta, il timbro d’arrivo. Il francobollo sarà appunto timbrato a MILANO ROSERIO… non nell’ufficio postale della provincia di Varese… come in questo caso:

Francobollo del 2020

Questo francobollo ha un storia un po’ particolare, e cioè quella di aver “trasportato” una corrispondenza dall’Italia alla Svizzera… ben tre volte.

La prima volta, non timbrato, ha trasportato una lettera di un mio amico da Genova; dopo averlo staccato e incollato su un’altra busta, ho consegnato la stessa ad un parente di passaggio che tornava a casa in Italia pregandolo di imbucarmela. Per la seconda volta ricevo dalla Liguria la lettera col francobollo ancora intonso. Questa volta, dopo averlo di nuovo staccato e riattaccato su una busta lo faccio imbucare in Lombardia… in Provincia di Como. La busta viene imbucata esattamente il 13 settembre 2022 e, da quel momento la considero “smarrita”. Ritrovo recentemente la busta con degli “aloni particolari” di umido. Probabilmente è rimasta in ammollo un po’ di tempo finché un qualche addetto alle poste decide di inviarla a Milano e il 5 dicembre subisce una timbratura. Il viaggio da Milano dura “solo” 9 giorni (normalmente una quindicina).

Timbrato a Torino

Qualche volta, trattasi di una cartolina, dall’estremo ponente ligure l’oggetto arriva timbrato… però in modo osceno… ovvero irrispettoso.

Questa volta la cartolina, per essere recapitata, ha impiegato quasi un mese.

Sembra questo essere un inizio… parlare di francobolli e timbri può, dico può essere interessante… almeno per me… spero anche per altri.

(Probabilmente continua)

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