Mi piace andare molto indietro nel tempo per poter analizzare come funzionava la posta prima della Seconda Guerra Mondiale nonché durante la Guerra.

1938 – Cartolina spedita da Zurigo a Genova Pegli
L’interesse di questa cartolina (Il SIGNORA è l’inizio dell’indirizzo) è nella nitidezza del timbro svizzero, nei tempi di recapito e nel francobollo. Correva l’anno 1938, avevo 2 anni e la mia mamma riceve dopo meno di 24 ore dal momento della timbratura una cartolina tutta scritta. Il timbro di Zurigo, abbastanza nitido, è intorno alle 19-20. Probabilmente la corrispondenza per l’Italia fu caricata direttamente sul treno diretto della notte cha partiva da Zurigo attorno alla Mezzanotte. La targhetta reclamizza l’Esposizione svizzera dell’anno dopo. Il timbro di Genova Pegli non è nitido ma sufficientemente leggibile; ci dice che la cartolina è stata recapitata il giorno dopo.

Francobollo del 1936
L’interesse di questo francobollo non è solo nel fatto che uscì nello stesso anno in cui nacqui io, ma nell’illustrazione. Si vedono praticamente solo dei binari… ma a livelli diversi. Sono i binari della linea del San Gottardo che salgono fino ad Airolo per penetrare nella montagna e raggiungere la Svizzera tedesca. I binari sono appunto a livelli diversi; il livello più basso entra nella montagna e grazie ad una galleria elicoidale sale più in alto e raggiunge il livello medio (a sinistra nel francobollo) per entrare nuovamente in galleria, fare un altro giro e raggiungere il livello più alto. I lavori della galleria del Gottardo iniziarono nel 1872 e terminarono nel 1882 coll’inaugurazione della galleria. Al portale nord della galleria c’è il paese di Göschenen; fino a qualche decennio fa… quando ero giovincello, tutti i treni fermavano in quella località… fermavano per 3 minuti. Chi voleva, poteva scendere dal treno ed andare a gustarsi del brodo caldo pronto sul marciapiede della stazione. Era una consuetudine ormai dimenticata… ma utile per chi aveva freddo a quell’altezza… specialmente d’inverno.
La discesa del treno verso Zurigo incontra nuovamente gallerie e giri in galleria. È significativa questa cartina.

“Giri” ferroviari attorno a Wassen.
La componente turistica più interessante è che, chi scende sul treno ed è seduto sul lato destro, dopo il primo giro di galleria vedrà sulla destra in basso la chiesetta di Wassen, dopo il secondo giro vedrà alla stessa altezza del treno la stessa chiesetta, poi, dopo il terzo giro rivedrà la chiesetta più in alto dall’altra parte.
Questa ferrovia, fino all’inaugurazione del tunnel stradale, e cioè fino al settembre 1980, era l’unica possibilità per passare “agevolmente” nel periodo invernale dal Cantone Ticino al Cantone di Uri patria di Guglielmo Tell.
Più volte viaggiai in macchina sul treno. Era così che c’era quasi sempre pronto un treno piuttosto lungo con dei vagoni perfettamente collegati che venivano attraversati dalle macchine fino alla macchina precedente. Naturalmente si pagava un biglietto prima di salire e, durante tutta la traversata della galleria si rimaneva in macchina.
Con l’inaugurazione del tunnel autostradale, anche le poste svizzere non vollero essere assenti e distribuirono un francobollo da 80 centesimi.

Francobollo svizzero del 1980
Oggi è ancora meglio. Se si vuole andare da Lugano a Zurigo si passa sotto il massiccio del Gottardo in una galleria lunga 57 chilometri. Circa 20 minuti ai 200 all’ora… in galleria. La vecchia ferrovia viene usata per collegare le località montane e per trasportare i turisti in vagoni panoramici.
È interessante come da un francobollo sia possibile arrivare a notizie particolari.
Ho la fortuna di possedere una cartolina postale svizzera scritta e spedita in Italia durante l’Ultima Guerra. È del 1942.

Cartolina postale svizzera del 1942
Parte da una località più lontana di Zurigo… da Romanshorn sul lago di Costanza l’11 marzo 1942 e arriva a Genova Pegli 2 giorni dopo.
Una normalissima cartolina postale da 10 centesimi a cui sono stati aggiunti altri 10 centesimi di affrancatura per l’estero. Il francobollo aggiunto, con sovraprezzo di 5 centesimi, è un classico della serie PRO JUVENTUTE che dal 1912 fino ai giorni nostri, annualmente prima dell’Inverno, viene emessa in favore della gioventù.
Per farla breve, nel 1942, mentre infuriava la guerra, una semplice cartolina postale, con semplice e minima affrancatura, impiega 2 giorni per attraversare il confine e arrivare a destinazione; oggi, cioè nel 2022, una semplice lettera come questa inviata Fermo Posta, col timbro d’arrivo, in una località del luganese ha impiegato ben 14 giorni.

Lettera con normale affrancatura pari a € 1.25.
Probabilmente nel 1938, una lettera dall’Italia alla Svizzera costava 1.25 lire pari a € 0.00064); oggi costa € 1.25… quasi come a quei tempi… è solo cambiata la valuta!!!
Anche in Svizzera esiste la posta ordinaria denominata Posta B… che normalmente arriva entro 3, massimo 4 giorni lavorativi. La Posta Prioritaria costa solo 20 centesimi in più, non € 1.60 in più per l’interno e € 2.25 in più per l’estero Zona1.
Sempre nel 2022, una lettera può avere la stessa località di partenza e arrivare in 2 giorni con la tariffa Prioritaria di € 3.50. Anche in questo caso l’invio è stato fatto Fermo Posta per poter avere il timbro d’arrivo.

Lettera con affrancatura Prioritaria pari a € 3.50.
Se, ad un prezzo così alto è possibile far arrivare una lettera oltre confine in due giorni come durante una guerra, con quale fantasia o disonestà è possibile recapitare una lettera in 14 giorni?
È fantastico dover considerare che un tempo, credo fosse così, le poste erano intenzionate a svolgere bene la loro “missione”… perché no dato che si tratta di un importante servizio pubblico? Oggi è più importante il dio denaro e s’è dimenticato il rispetto.
(Probabilmente continua)
[…] Posta & Affini DUE […]
Ringrazio per il commento… però non l’ho capito.
Quarc
Buona sera Quarc,
ritornano i francobolli con tutte le loro storie.
Ciao
Cara Meteora,
Non immagini quanto mi faccia piacere la tua presenza.
Certamente… ce n’è da raccontare finché si vuole… e lo si può fare nei ritagli di tempo… che sono pochissimi.
Buona Giornata.
Quarc
Ciao Quarc
ricambio il piacere di leggerti.
Non importa che ci siano pochi ritagli.
Usa tutti quelli che puoi
Ciao
Grazie Meteora… grazie di cuore.
Quarc
“Se, ad un prezzo così alto è possibile far arrivare una lettera oltre confine in due giorni come durante una guerra, con quale fantasia o disonestà è possibile recapitare una lettera in 14 giorni?”
Faccio riferimento a questa tua domanda. Il 13 dicembre ho spedito un plico raccomandato, busta cartonata formato A4, a una famiglia di Torre del Greco. Ho seguito il trakking e risultava consegnata il 19 dicembre alle ore 11,19. Ma gli amici al telefono asserivano di non aver ricevuto nulla e nemmeno un avviso di giacenza. Il trakking riportava che la raccomandata era stata inviata da Brescia a Verona, il giorno seguente da Verona a Napoli. In seguito da Napoli a Bari e poi ritornata a Napoli e il 19 a Torre del Greco, quindi consegnata. Ho fatto reclamo dettagliato alle Poste Italiane, un tantinello infuriata. Gli amici mi avvertivano che il 21 sera, un inquilino del palazzo trovava la mia raccomandata scaraventata nell’androne e quindi la consegnava gentilmente ai destinatari. Chissà perché la spedizione dell’altro ieri a mia figlia ho preferito farla tramite corriere, invece che tramite Poste…
Cara Neda,
Ho pensato, e forse scritto più volte, che POSTE ITALIANE mancano di onestà. Spero che il resto del mio scritto ti sia piaciuto.
Buon fine settimana.
Quarc
Post molto interessante! 🙂
Ti ringrazio.
Buona serata.
Quarc
Grazie a te per avermi risposto! Colgo l’occasione per segnalarti che ho appena sfornato un nuovo post… spero che ti piaccia! 🙂