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Archive for the ‘amore’ Category

Durate il mio « silenzio » nel mio blog, in Italia e nel Mondo vi sono stati molti accadimenti che avrebbero continuato a dimostrarmi che il Genere Umano è guasto ; non è escluso quello italico che annaspa per poter arrivare chissà dove… o dove possono interessare i soldi e le poltrone.

È fantastico come le « CIME » dei nostri Governanti siano riusciti a risolvere l’annoso problema dell’ILVA e l’altrettanto annoso dell’ALITALIA. Per quanto riguarda la Compagnia di bandiera, i contribuenti d’Italia continuano a vedersi depauperare.

Intanto un altro ponte autostradale è saltato…l’Amazzonia continua a bruciare e Trump gioca coi dazi come se fosse il « Gioco dell’oca ».

Ora però arrivano le tanto agognate FESTE.

Quello che un tempo veniva chiamato Santo Natale sta arrivando davvero.

Oggi lo chiamiamo semplicemente Natale… ha perso la santa connotazione ed è diventato una festa volta ad un consumismo piuttosto sfrenato… anche per chi ne ha pochi… di soldi. Non se ne può fare a meno. A Natale bisogna fare dei regali e bisogna mangiar bene.

Già alla fine di novembre son cominciate le « luminarie »… per ricordarci che bisognerà fare dei regali… e magari riceverne qualcuno.

Quand’ero bambino credevo che a Natale fossero tutti buoni e tutti contenti. Ora che sono un po’ cresciuto, mi accorgo che non era e non è così. Pazienza !

Voglio però illudermi che così possa essere e che una maggior percentuale di « Genere Umano » riesca ed essere più… « Umano ».

 

Voglio augurarvi Buon Natale dapprima con una serie del Vaticano del 1964.

Serie natalizia del 1964

È una Natività « giapponese ». Un dipinto della pittrice Teresa Kimiko Koseki. Non è la solita Natività di un pittore italiano.

 

Oggi, a certi livelli, il Natale deve anche essere stilizzato e non di tipo religioso… chissà perché !..

 

Sembrerebbe, ripeto sembrerebbe, che in uno dei tanti Cantoni svizzeri, per certe categorie politiche, sia sconsigliato parlare di Festa del Natale, meglio Festa dell’Inverno… per non « disturbare » quegli stranieri che, vivendo in Svizzera,  non hanno niente a che fare con le nostre tradizioni.

 

BUON NATALE con francobollo svizzero recentissimo e « modernissimo ».

 

 

Francobollo della serie natalizia svizzera del 2019

Penso che, a questo punto sia necessario anche un francobollo natalizio italiano. Ho trovato questo del 1978 ; è una Natività del Giorgione. Il timbro calza a pennello per mettere a fuoco il terribile dilettantismo col quale certi personaggi riescono a non governare la nostra penisola.

Non hanno ancora capito che il benessere di un’economia dipende dal buon funzionamento delle infrastrutture e dei servizi.

Francobollo italiano del 1978

Nel centro della quartina di questo francobollo c’è un timbro speciale di Ventimiglia in provincia di Imperia.

Lo metto bene in evidenza.

Obliterazione del 29 settembre 1979

Si può osservare un ponte. È un ponte ferroviario ricostruito della linea Ventimiglia Cuneo, un tempo la linea era tutta in territorio italiano, oggi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, parzialmente in territorio francese.

Orbene, i Nazisti in ritirata, fecero saltare i ponti della ferrovia. Nel 1979, dopo la ricostruzione, fu riattivata la linea.

È una bella linea… è panoramica e suggestiva… potrebbe essere sfruttata turisticamente… ma fu dismessa. Oggi, stando all’orario TRENITALIA, viaggiano su quella linea solo 4 treni al giorno… 2 verso Cuneo e 2 verso Ventimiglia.

È questa l’ennesima dimostrazione che non si vuole sfruttare le risorse che sono a disposizione… o non se ne ha la capacità.

 

Credo che « Loro » non ne abbiano la capacità… e che il loro QI non riesca a raggiungere il livello minimo indispensabile.

In questo, come in molti altri casi non li si può considerare colpevoli, quanto colpevole potrebbe essere il popolo che li ha messi su quelle poltrone. Nel caso, da dimostrare, che manchi la volontà, allora dovrebbero essere considerati dei criminali… alla stessa stregua di chi uccide deliberatamente o guida senza patente o senza assicurazione.

 

Tutto questo non lo si dovrebbe pensare… dato che sta arrivando il Santo Natale.

 

Un mio GRAZIE particolare a chi mi ha dimostrato amicizia… quasi affetto.

 

BUON NATALE A TUTTI I MIEI LETTORI… INDISTINTAMENTE

 

 

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Fu così che un paio di giorni fa andai, come altre volte, col solito trenino in quel di Lavena Ponte Tresa in provincia di Varese.

 

IL TRENINO

Ci vanno molti dalla Svizzera… anche per fare la spesa. Io dovevo, fra l’altro, spedire un mio libro a un’amica. Dall’Italia, anche se raccomandata, costa sensibilmente meno.

“Perché raccomandata?” mi si potrebbe chiedere?

“Perché” risponderei “l’onestà dei dipendenti delle Poste Italiane è irreprensibile, e dispiace quando ci si rende conto che un libro arriva a risultare “smarrito”. Rimane la speranza che il ritrovatore del plico col libro abbia potuto apprezzarne la lettura”.

Tornando al “paio di giorni fa”, avvicinandomi al ponte che segna la “differenza” fra la Svizzera e l’Italia, essendo quel giorno piuttosto ventoso mi fece piacere vedere sventolare le bandiere… dato che ogni Nazione ne ha almeno una, perché non esibirla almeno in quel punto dove finisce il territorio?… o comincia se la direzione di marcia è opposta?

Il pensiero ha fatto presto a svanire. Ha preso il sopravvento la ragione per cui stavo attraversando il confine e andare in quella che è la mia Patria… la prima o la seconda? La risposta dice che si equivalgono… anche perché il sangue che scorre nelle mie vene è al 50 % svizzero… l’altro 50%, è ovvio, italiano.

 

Non rimasi molto in territorio italiano e, mentre m’incamminai verso la Confederazione, la vista delle bandiere che garrivano al vento, meglio dello sventolare, mi fece sentire patriottico… quasi dimenticando lo sfacelo nel quale sta scivolando lo Stivale… presi in mano la macchina fotografica, e…

LE BANDIERE DELL’ITALIA

Pochi metri ancora e…

LA BANDIERA SVIZZERA

Trovo interessante poter condividere il mio patriottismo… o amor patrio che di si voglia.

Ogni volta che attraverso il confine e torno in Svizzera, lascio con rammarico l’atmosfera italiana, ma, non posso fare a meno di non rattristarmi al pensiero di come, in Italia, vien portato avanti l’impegno di Governo. È sofferenza!

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È di Francesco Marchetti, che ringrazio, questa splendida fotografia.:

Da “Francesco Marchetti”

È la fotografia di una statua che mi piacerebbe andare a godere di persona… ma, almeno per il momento, non posso.

È a Rimini… è “LA SPOSA DEL MARINAIO”.

È bellissima, e, per associazione d’idee, non ho potuto non ricordare il gruppo scultoreo che vidi anni fa ad Halifax in Canada.

Prima però, per rimanere in tema, mi son ricordato di un Grande pittore “MASSIMO CAMPIGLI” che le Pose Italiane hanno voluto ricordare con un francobollo del 1995.

FRANCOBOLLO CON TIMBRO GENTILE

Ho voluto mettere in evidenza il timbro dell’ufficio postale di PENNABILLI in provincia di Pesaro e Urbino). Qui, dato che si usavano ancora i francobolli, è chiara la gentilezza dell’operatore che ha voluto l’ottima leggibilità del timbro.

Oltre che gentilezza, qui c’è anche una vera educazione e il rispetto verso l’apparente pedanteria del collezionista… che può avere desideri particolari.

Ricordo infatti che un tempo ormai abbastanza lontano fui in un ufficio postale nella città di Como e, in occasione della spedizione allo sportello di una Raccomandata, chiesi gentilmente all’”operatore” se gli era possibile obliterare i francobolli in un determinato modo; gli chiesi cioè dove mi avrebbe fatto piacere veder timbrare i francobolli e la busta.

Mi guardò piuttosto storto e mi disse: “So io dove devo mettere i timbri”, e li mise dove voleva lui senza seguire i miei desideri di “stupido” collezionista. Feci finta di niente; mi resi conto che quell’uomo, sì perché era un uomo che probabilmente pensava di possedere una mascolinità particolare, non si rendeva conto che lui era un operatore al servizio del cliente, e non viceversa, e che il francobollo, o i francobolli appiccicati sulla busta erano di mia proprietà e, dopo il recapito di proprietà del destinatario. Lui era semplicemente un tramite che doveva verificare la validità dell’importo pagato (francobollo) e, se l’importo risultava sufficiente, avviare la spedizione obliterando il francobollo onde non venisse utilizzato per un’altra spedizione.

Credo che quell’uomo, ci tengo a dire che era un uomo, perché le donne hanno quasi sempre modi più gentili, si sentisse particolarmente importante nella sua funzione di timbratore e annullatore di francobolli… in barba ai noiosissimi collezionisti di pezzetti di carta.

SOLO IL FRANCOBOLLO

Chissà come si sentì dopo avermi “licenziato!”

La statua di Rimini ci mostra una donna con la figlioletta… che salutano.

Quando fui ad Halifax in Canada, fui attratto da un gruppo scultoreo opera dello scultore Armando Barbon nato a Spresiano in provincia di Treviso. L’autore della statua vive in Canada.

Vidi questa statua in occasione di una crociera che ci portò a New York; lo scalo ad Halifax mi permise di comprendere che quella cittadina diede il benvenuto a molti emigranti dall’Europa al Canada. Da qui, col treno proseguivano in quell’immensa nazione. Lasciavano a casa moglie e figli… che non sapevano quando avrebbero rivisto il loro congiunto.

Ho trovato stupendo l’abbigliamento di quell’uomo che partiva nella peranza di un futuro migliore per sé e per la famiglia che l’avrebbe aspettato o seguito. È con la giacca e pantaloni normali (oggi avrebbe i jeans) e con quella valigia che mostra addirittura alcuni angoli coi rinforzi.

HALIFAX – L’EMIGRANTE

Quell’uomo parte con decisione… sì, perché nella vita non basta volere, bisogna riuscire a decidere.

LA TARGA ESPLICATIVA IN TRE LINGUE

Questa la targa esplicativa del gruppo bronzeo. Può interessare poter prendere atto che la targa è scritta in tre lingue: l’inglese e il francese che sono le due lingue ufficiali del Canada… e l’italiano, perché di origini italiane l’emigrato autore del gruppo bronzeo.

Rimangono distaccati ad aspettare la moglie e i due figlioletti.

LA MOGLIE E I FIGLI… CHE SALUTANO

Non sappiamo se, al momento in cui Armando Barbon partì per il Canada, aveva una moglie e due figli piccoli.

Mi piace questo particolare della famiglia che saluta. La moglie (oggi avrebbe i pantaloni) non saluta… ma è triste. I bimbi salutano. Ancora non comprendono cosa voglia dire emigrare.

So cosa voglia dire emigrare… e so quanto si possa amare l’Italia una volta fuori… quanto si possa gioire con commozione ogni volta che si viene a conoscenza di “conquiste” positive da parte dei Governanti o di singoli cittadini… e quanto si possa soffrire ogni volta che si percepisce l’imperizia di chi ha ricevuto il mandato per governare… non per distruggere.

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Ieri, proprio ieri, ma, avrebbe potuto essere anche avant’ieri… o forse no, comunque sia era un momento di un giorno e mi son trovato, proprio quando andavo, assolutamente nongiulivo dal dentista, a mettere i miei occhi su questo cartello :

TENERE I CANI AL GUINZAGLIO.

Naturalmente l’ho fotografato, altrimenti non potrei farvelo vedere. Non è male, è chiaro e, col guinzaglio ben in evidenza, fa capire come si deve fare. Come si dovrebbe per rispetto verso gli altri, sarebbe già chiaro, però, coi tempi che corrono quando il vocabolo « rispetto » sembra troppo spesso dimenticato, il cartello lo ricorda.

Quindi, bisogna tenere i cani al guinzaglio affinché non facciano danni o non spaventino. Sembra giusto, specialmente per i soggetti giovani che ancora non hanno ricevuto l’addestramento sufficiente e non sono ancora sufficientemente istruiti.

Appunto l’istruzione è importante… a tutti i livelli… naturalmente anche se si deve fare un lavoro ; sì, perché anche i cani vengono alle volte istruiti per dei lavori importanti… basta prendere in considerazione due categorie di cani che necessitano di addestramento intensivo ed istruzione.

I cani per ciechi… cani che, dopo istruzione ed addestramento finiscono per dedicare tutta la vita al servizio di una persona. Ho visto qualche volta per caso uno di questi cani ; sembra essersi annullato per servire il padrone cieco al quale è stato affidato… quasi commovente.

Ci sono poi i cani che trovano la droga. Questi cani non commuovono per la loro dedizione, ma sorprendono quando li si vede « lavorare ». Hanno messo il loro naso alle dipendenze dell’uomo che li ha condizionati a « fiutare » solo la droga. Chissà se, quando li fanno lavorare, hanno il diritto di fiutare anche ciò che piace a loro. Forse sì, ma senza poterlo inseguire.

Fa parte delle UMANE COSE poter sperare di riuscire a inseguire ciò che piace.

Fu proprio in occasione di quella volta che mi son trovato a seguire ciò che mi piaceva… a Oslo… che vidi questa simpatica scultura… un cane… che si consiglia di tenere al guinzaglio.

OSLO – SCULTURA DEL CANE CHE DEVE ESSERE TENUTO AL GUINZAGLIO.

OSLO – SCULTURA DEL CANE CHE DEVE ESSERE TENUTO AL GUINZAGLIO.

 

È interessante il fatto che gli Umani addestrano e istruiscono gli animali… anche e in particolare quelli deputati a far qualcosa di importante.

I CANI SONO DEPUTATI… E I NOSTRI DEPUTATI ?

 

Sembra un gioco di parole… ma non lo è.

I nostri Deputati ?

Beh loro vengono eletti da chi s’è trovato a credere a certe promesse. Se la promessa sembra eccezionale… allora arrivano i voti eccezionali e si finisce col trovarsi a guidare un Paese.

Ma per « guidare » ci vuole la patente… forse anche per esercitare il diritto di voto ?

No… per votare non ci vuole la patente, e neppure per governare.

Penso però che, a certi livelli, quando qualcuno abbaia arrogantemente un po’ troppo o dimostra che all’esame di quella patente sarebbe stato bocciato…

…UN BEL GUINZAGLIO.

MENO SOFFERENZE GRATUITE?

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Ecco cosa si può trovare sulla Settimana Enigmistica… da ponderare.

Da “La Settimana Enigmistica”

Ma cosa c’è da ponderare?… o sorridere con amarezza…

Molto o… troppo.

La gente non si parla più… e quindi non riesce più a guardarsi negli occhi.

Negli uffici, pare che i vari impiegati si parlino a botte di E-Mail.

I giovani, e anche i meno giovani, come salgono sul bus, estraggono con grande gioia l’apparecchio elettronico e iniziano a giocare con le dita… i pollici… ma non guardano mai fuori… se ci sono i fiori… o se piove… o chi si muove sui marciapiedi… o… o…

Si potrebbe continuare.

La vignetta potrebbe farci ridere… questa no. Questa ci dice dove potremmo essere arrivati… grazie alla tecnologia.

NON SO SE QUESTO VIVERE È MEGLIO… O QUANTO PUÒ ESSERE MEGLIO.

AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA.

 

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Ho letto questo articolo. So che è di una persona che sa cosa sia la sofferenza.

 

https://maricri48.wordpress.com/2019/01/04/e-il-naufragar-me-dolce/#comments

 

 

L’articolo, che vi prego di leggere, semplicemente parla delle sofferenze di certi migranti su una nave che, recentemente, nessuno voleva ; nessuna Nazione voleva farli sbarcare.

Ragioni egoistiche delle nazioni coinvolte ?

Ragioni di spazio ?… perché noi europei siamo già in troppi ?

Ragioni di lavoro ?… perché c’è già abbastanza disoccupazione ?

Ragioni di religione ?… perché l’Europa rischia l’islamizzazione ? o…

…ragioni economiche ?… l’Europa non vuole altri pezzenti e morti di fame ?

 

E poi ci potranno essere molte altre ragioni… ma non credo razzismo nel vero senso della parola.

 

Sono un ignorante e non conosco bene tutto quello che succede nella politica italiana e in quella europea… per non parlare di quella mondiale particolarmente astrusa e con tanti punti interrogativi.

Ho fatto il medico. Ho anestetizzato tanta gente… giovanissima e vecchissima ; ho visto morire e ho visto nascere (sala parto)… come chirurgo (poco), ma molto come anestesista (taglio cesareo).

Ho anche fatto il medico « a modo moi »… cioè nell’ambito della medicina naturale e con una metodica veramente antichissima : « l’ipnosi… strettamente medica ».

Ai tempi… proprio ai tempi in cui ero ancora giovane e decisamente quasi solo ottimista, mi trovai ad occuparmi di alcuni giovani eroinomani… l’ipnosi poteva aiutarli.

 

Un caso :

Due ragazzi, fratelli, eroinomani si trovavano in fase di astinenza… soffrivano e, avrebbero smesso di soffrire se avessero avuto a disposizione l’agognata eroina.

 

Di fronte a questa « grande », ma « gratuita » sofferenza, l’animo buono e affettuoso del nonno gli mise in moto le gambe e, con la necessaria quantità di pecunia in tasca, lo portò dove era possibile trovare l’oggetto del desiderio… l’oggetto nefasto e paradisiaco (momentaneo) che avrebbe potuto lenire la tanta sofferenza dei nipoti.

L’oggetto nefasto e paradisiaco si chiamava eroina che, come tale, avevano dimostrato essere deleterio.

Il nonno lo sapeva, e sapeva anche che quella dose avrebbe eliminato la sofferenza dei nipoti… ma per poco tempo e che poi tutto sarebbe ritornato ad essere come prima… o peggio.

Questa la situazione prima del mio intervento… senza risultati positivi… se ricordo bene.

 

Secondo voi, quel nonno così affettuoso, faceva bene ad andare a caccia di eroina per amore dei nipoti ?

 

Secondo me no…, non foss’altro che per il fatto che l’intervento non avrebbe sortito un risultato positivo e definitivo, ma avrebbe procurato solo danno.

 

Analogamente, secondo voi, andare a soccorrere un certo numero di migranti sarebbe utile e doveroso ?

 

Secondo me, chi soffre deve essere aiutato e, quei poveretti dovrebbero essere aiutati… soccorsi, ma in un modo diverso… non per avere degli accattoni in più o degli spacciatori in più sul suolo nazionale. Che poi… loro… dopo essere stati salvati, stipati da qualche parte, distribuiti come se fossero panini un po’ qua e un po’ là in Europa… sono felici ? non sono neppure vivi, perché questa non è vita.

 

Quindi ? bisogna che ci si dia da fare a livello mondiale… a Ginevra e a New York ci sono tanti di quegli organismi internazionali… che fanno ? sono dei mangiapaneatradimento ?

E poi… almeno da noi… non si sfruttino i migranti per litigare… politicamente.

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Ho preso questa fotografia da questo articolo :

 

https://pendolante.wordpress.com/2018/12/03/lunedi-scocciato/

 

di PENDOLANTE che… qualche volta con piacere commento.

Da “PENDOLANTE”

Le ipotesi che hanno potuto portare ad una situazione come questa sono molte e molti sono i commenti a questo articolo.

Da parte mia, credo che non sia difficile vedere in questa foto recente su un treno recente la situazione della nostra Italia… recente pure Lei. Questa può essere la fotografia della nostra beneamata Patria… che amo profondamente.

Potremmo definirlo « pressapochismo » ? Forse sì.

Ma si può continuare così in eterno ?

Credo di no.

Ma insomma, non sarebbe ora che la smettessero di discutere, si rimboccassero le maniche, non andassero più a tutti i convegni di tipo politico dove il finale è o propaganda o bla bla bla e costruissero qualcosa di buono ?

 

In questo mese abbiamo deciso, io e mia moglie di andare a trovare i miei parenti a Genova… in treno. Dovrò tener d’occhio il calendario degli scioperi… sì il folklore delle agitazioni sindacali non permette di fare dei progetti a lungo termine… immaginiamoci come va a finire per chi « deve » e « può » lavorare (nel senso che lo Stato gli dovrebbe permettere di lavorare).

 

Un paio di mesi fa ho spedito un mio libro a Palermo… che non è mai arrivato ; cioè, da qualche parte è arrivato ; è arrivato dove qualcuno l’ha rubato… qualcuno delle Poste Italiane o per colpa delle Poste Italiane. Secondo « quelli delle poste » è andato smarrito. Quello che poi ho spedito raccomandato, quello sì che è arrivato. Quindi mi hanno rubato il libro e l’affrancatura… quella normale o quella raccomandata… una delle due. O ciò che s’è smarrito non può essere considerato rubato ?

 

Il 22 novembre 2018 ho spedito, sempre dallo stesso ufficio postale in provincia di Varese, gli auguri ad amici di Bari in Puglia e Ragusa in Sicilia… ho allegato, come altre volte, due tavolette di cioccolato. Ho affrancato ogni invio con € 3.60, quindi in totale € 7.20. Non è ancora arrivato nulla… e, chissà se arriverà. Tempi lunghi… o come il libro ? Invii RUBATI… rubati da POSTE ITALIANE… perché POSTE ITALIANE non devono permetterlo… perché POSTE ITALIANE hanno incassato la tassa per il trasporto e il recapito a domicilio. Che poi, anche se arrivano dopo molti giorni… troppi… si può sempre dire che hanno rubato… una parte della tassa e… la buona fede dell’utente.

Se vado all’ufficio postale a brontolare, « loro » mi rispondono che « Può succedere ». Può succedere per due invii contemporaneamente ? CHE LADRI !

 

Lo stesso vale per chi ci governa ? Se ti aggrediscono o aggrediscono i tuoi averi e ti difendi, ti trovi indagato, se non ti difendi ti dicono : « Mi dispiace »… come quando il treno arriva in ritardo e si perde la coincidenza. Ma dov’è finito il rispetto per il cittadino ? Anche questo è rubare.

 

Dicono che il buon andamento di un matrimonio lo si vede dalle piccole cose.

Un Governo è una specie di matrimonio con la popolazione… e se funziona lo si può vedere dalle piccole cose… ma anche dalle « grandi cose »… come QUELLE che dovrebbero gestire la salute o « alleviare » le sofferenze.

 

Già parlai in passato della Sanità. Ho accennato alle « agitazioni sindacali » sempre più folkloristiche e ai piccoli furti di POSTE ITALIANE e poi… proprio OGGI qui ho visto, grazie a PENDOLANTE il ritratto, quello vero, quello genuino dell’ITALIA… sul treno di TRENITALIA.

 

Non si può dire che non è vero. Basti un piccolo, ma piccolo esempio… quello del Presidente della Repubblica che, a suo tempo, quando tutti sembravano crederci, disse testualmente ai terremotati : « NON VI ABBANDONEREMO ». Così fu… o no ?

Non furono abbandonati… DIMENTICATI… o no ?

 

DALLE PICCOLE COSE SI VEDE IL MATRIMONIO E L’AMORE FRA CONIUGI.

DALLE PICCOLE COSE SI VEDE UN GOVERNO CHE FUNZIONA.

 

MA NON VI VIENE DA PIANGERE ?

NON VI VIENE VOGLIA DI REAGIRE ?

 

Ma cosa ne pensa la nostra povera martoriata Italia ? Qui effigiata con un piccolo accenno filatelico.

Della serie SIRACUSANA o ITALIA TURRITA.

Questa è l’Italia nei francobolli. Questa serie di francobolli (questi sono solo 2 di tanti valori), che è stata usata per molti anni in Italia, si chiama dell’ITALIA TURRITA o Siracusana.

Perché siracusana ?

Perché il viso è stato preso da un’antica moneta di Siracusa.

 

Antica moneta siracusana (da Antonio Randazzo da Siracusa con Amore).

Sulla testa disegnata dal pittore Vittorio Grassi, il capo è cinto da una corona muraria completata da torri.

La missiva del 1980… arrivò in 2 giorni!!!!!

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Rispettiamola… la natura:

SEMPLICEMENTE BELLO.

Questo è un quadro… che ci offre la natura in un angolino sperduto dove nessuno si ferma ad ammirarlo.

Amo la natura… e cerco di rispettarla al massimo.

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Proprio così… Da molti anni le Poste Italiane ci hanno aiutato a conoscere l’Italia. Per lo meno ci hanno indicato l’esistenza di posti meravigliosi. Anche tutt’oggi stampano i francobolli per l’Italia da conoscere, ma, se volete averli incontrate molta difficoltà. È un gran peccato.
Questa località si trova nell’estrema Riviera dei Fiori, in Liguria, quasi in Francia: DOLCEACQUA in Val Nervia.

Francobollo delle Poste Italiane emesso nel 2017.

Questo francobollo mostra il Castello dei Doria e un ponte medievale ad arco. Dov’è esattamente questa località? Alla fine della Liguria:

Posizione geografica di Dolceacqua.

Questo ponte, non solo è molto bello, ma, per esempio, piacque molto anche a Monet che lo dipinse in ben tre quadri. Lo definì “un gioiello di leggerezza”. Pare che Monet fosse venuto a Dolceacqua in compagnia di Renoir… che, come ben si sa, aveva il suo atelier vicino a Nizza… non lontano quindi.

Oltre al ponte, come si può ben vedere nel francobollo, ci sono i ruderi di un castello… Il Castello dei Doria signori di Genova e della Liguria già nel lontano secolo XIII.

Il castello sovrasta l’abitato bellissimo e le stradine di questa località.

IL CASTELLO

 

IL PONTE

 

IL CASTELLO E IL PONTE

Dall’altra parte del torrente Nervia c’è la possibilità di passeggiare, di pranzare e di cenare… all’aperto e al chiuso… ci sono anche le pizzerie, ma c’è anche la possibilità di gustarsi un ottimo vino del luogo.

Si chiama Rossese, è molto conosciuto in zona, ma anche altrove, naturalmente da chi è un buon intenditore di vini.

S’era detto che Monet apprezzò questa località… che considerò questo ponte “leggero”… ma Monet veniva da lontano. Qui nacque… proprio qui a Dolceacqua, un grande artista, molto apprezzato dallo stesso Picasso; e qui rimase fino al 2010, anno della sua scomparsa. Si chiamava Raimondo ed era soprannominato “Barbadirame”.

Ancora il ponte… da solo… in tutta la sua leggerezza.

 

Una parte dell’abitato di Dolceacqua… al di là del Nervia.

Qui era di casa il “Barbadirame” pittore famoso per i dipinti legati alla sua terra, al mondo contadino, alla gente di Liguria e alle caprette che molto spesso accompagnano i suoi dipinti.

 

dal sito di Dolceacqua – così Barbadirame vedeva il ponte e le lavandaie.

A Dolceacqua c’è anche la posta… uno dei tanti uffici postali sparsi sul territorio italiano. Ogni ufficio postale possiede il timbro con impresso il nome della località. Peccato che da un po’ di tempo a questa parte è diventato quasi impossibile avere un francobollo timbrato proprio da questa o quella località. Oggi è tutto centralizzato e organizzato… a modo loro, ma con sempre meno efficienza.

È del 1998 il timbro di Dolceacqua su questa bella quartina spedita raccomandata.

Francobollo del 1998.

Ormai siamo immersi nell’arte. Sì, perché questo francobollo è stato disegnato da un artista belga… JEAN-MICHEL FOLON.

Artista veramente unico, mancato nel 2005, ha in sé una delicatezza particolare.

FOLON

Tornando al ponte, è bello poterlo vedere con una “fresca” sposa che lo attraversa… che passa dall’altra parte… che inizia un’avventura che potrebbe essere fantastica. Nel momento in cui diciamo , sappiamo che si tratta di attraversare una specie di ponte… ma in compagnia di chi potrà stare con noi fino alla fine dei nostri giorni.

La sposa sul ponte.

Appunto! Potrebbe essere un’avventura fantastica. È un gran peccato dover prendere atto che dopo tanti meravigliosi festeggiamenti entra in azione, dico io con troppa facilità, l’incompatibilità di carattere.

Ma se c’era l’Amore, quello con la A maiuscola, perché non sforzarsi un cicinino per riesumarlo? Se c’era, non può sparire così facilmente.

Ormai, sì perché è passato qualche giorno dal momento dello scatto fotografico, quella dolce sposa avrà “consumato” e noi possiamo tornare al ponte.

È sempre lì, e, a una certa ora del giorno, quando è quasi sera, può trovarsi in compagnia con dei bei lampioni… come questi.

Che belli i lampioni! Mi piace questa foto!

Potrebbe essere il momento per andare alla ricerca di qualcosa da mettere nello stomaco… qualcosa di buono… alla ligure però.

 

Una delle stradine dove ci si può ben rifocillare.

E poi? E poi si va a dormire… se si è vecchi come il sottoscritto. Se si è giovani si comincia a vivere.  Il paesello s’avvia verso il sonno…

Dorme il paesello.

…mentre la dolce sposa danza allegra e pensa forse alla prima notte di nozze coll’amato bene!

SE ANDATE A DOLCEACQUA E VI VIEN VOGLIA DI MANDARE UNA CARTOLINA A QUALCUNO, USATE UN BEL FRANCOBOLLO.

DOVUNQUE ANDIATE… SCRIVETE UNA CARTOLINA… MA PRETENDETE UN FRANCOBOLLO PER L’AFFRANCATURA. È PIÙ BELLA PER CHI LA RICEVE.

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L’ho fatta in un istante… e, quando l’ho guardata ho pensato che avrebbe potuto piacere… e far pensare.

IL SOTTOPASSAGGIO

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