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Registrazione del 1° Luglio 2019
Personaggi:
Ulivo il Saggio, Alessandro, Panchina Ulivetta, Panchina Ingenua, Panchina Ulivina e L’Albero, .
IL PIATTO PIANGE… calde lacrime.
Che il « piatto pianga » l’ha sentito dire più volte il giocatore di poker… e, il giocatore di poker, quello bravo, sa anche come si fa a bluffare.
In Italia ci sono alcuni politici, abbondantemente votati da molti strati di italica popolazione, che sembra si trovino davanti al piatto del poker.
Mancano i soldi, non si può più batter moneta…
Ho trovato Ulivo il saggio che mi ha chiesto :« Ma perché mancano i soldi ? » così potrebbe chiedersi un qualunque privato cittadino che ha sempre vissuto onestamente e ha sempre pagato le tasse fino all’ultimo centesimo ».
Alessandro : « Caro Ulivo, non è che manchino i soldi , è che vengono sperperati o finiscono nelle tasche sbagliate ».
Panchina Ulivetta : « Ciao Alessandro, non vieni più da noi. Vai sempre dalla tua amica Ingenua… che ti coccola ».
Alessandro : « Ma cosa dici… guarda che, come tu ben sai, Ingenua non è lontana e ti sente ».
Ulivetta : « Non m’importa. Siediti e continuiamo il discorso. Dici che in Italia i soldi ci sono… è così ? »
Alessandro : « Certamente… e si potrebbero anche far arrivare dall’estero grazie al lavoro degli italiani… sì, perché « l’italiano » sa lavorare bene, ma non lo lasciano lavorare ».
Ulivo il saggio : « Come sarebbe a dire ? »
Alessandro : « Che se un imprenditore italiano che lavora e dà lavoro deve versare allo Stato, sotto forma di contributi, una cifra superiore a quella che mette nella busta paga del suo dipendente… ».
Panchina Ingenua : « Vi ho sentito sapete ? State dicendo qualcosa di assurdo… impossibile… stento a credere quello che dici caro Alessandro ».
Alessandro : « Eppure è così. D’altra parte lo Stato ha bisogno di « consumare » un mucchio di soldi in un modo veramente assurdo ».
Ulivo il Saggio : « Per esempio ? »
Alessandro : « Per l’Alitalia. Guarda un po’ cosa ho trovato un po’ di giorni fa su un quotidiano italiano :
Sembra impossibile… eppure sembra vero. Io non so se è colpa della Burocrazia o dei Sindacati o della incapacità di affrontare i problemi, ma, alla fine i soldi se ne vanno… nel senso che vanno dalla parte sbagliata ».
Ulivo il saggio : « Beh, io però credo che riescano a buttare i soldi anche in molti altri modi ».
Alessandro : « Ma certo. Per esempio, guardate un po’ questa notizia… sempre da giornali :
Penso che sia giusto remunerare bene chi fa bene il suo lavoro, specialmente se è eccezionale, ma, non mi sembra che sia il caso di questo personaggio. ».
Ulivetta : « Ho sentito… che a qualcuno è antipatico ».
Alessandro : « È vero… però sa fare bene il suo lavoro e riesce a intervistare dei personaggi molto importanti ».
Ulivetta : « Sì, però se a molta gente è antipatico, anche se sa far bene il lavoro e molti non lo ascoltano… ».
Ulivo il Saggio : «Non importa se l’ascoltano o no. Chissà con chi è ammanigliato quell’uomo ! Comunque, ho sentito dire che lo Stato italiano, per poter finalmente pagare i tanti soldi che deve ai creditori, ha ideato la « furbata » di stampare dei pezzi di carta di valore scalare dando loro il nome di Minibot ».
Ingenua : «Vi sento… cosa sarebbero questi minibot ? »
Ulivo il Saggio : «Sarebbero piccoli BOT… una specie di piccoli Buoni del tesoro… in poche parole una specie di obbligazione ma di piccolo taglio ».
Ingenua : « Perché di piccolo taglio ? »
Ulivo il Saggio : «Perché così finirebbero coll’essere utilizzati come se fossero soldi veri… questo almeno ipotizzo sia il pensiero degli ideatori di questa “furbata” ».
Panchina Ulivina : « Perché dici furbata ? A me sembra intelligente e giusto trovare il modo di pagare i creditori ».
Ulivo il Saggio : «Perché, in ultima analisi, sarebbe come battere moneta. Gli Stati aderenti all’Euro non possono battere moneta quanto e come vogliono ».
Ulivina : « Capisco. Ma allora i creditori dovranno continuare a piangere ? »
Ulivo il Saggio : «Non credo proprio. Penso infatti che questa furbata finiranno col farla nello stesso modo come negli anni settanta riempirono lo stivale di miniassegni ».
Ingenua : « Cosa cavolo dici Ulivo ? Dov’è la tua saggezza ? Che stivale riempirono ? »
Ulivo il Saggio : «Cara Amica, per stivale s’intende l’Italia… che ha la forma di uno stivale. I miniassegni sono assegni circolari di piccolo taglio « sfornati » dalle banche italiane quando in Italia sembrava che non ci fossero più monete. Sicuramente Alessandro potrà farcene vedere qualcuno».
Alessandro : « Certamente. Guardate questo del Banco Ambrosiano.
Vi piace ? Valeva Cento lire. Se io, a suo tempo non me lo fossi tenuto e fossi andato in banca ad incassarlo, mi avrebbero dato 100 lire ».
Ulivetta : « Quanti Euro sarebbero ? »
Alessandro : « Poco più di 5 centesimi di Euro ».
Ulivetta : «E franchi svizzeri ? »
Alessandro : Un pochino di più dei 5 centesimi di Euro ».
Ingenua : « Tu ti sei tenuto questo miniassegno. Vuol dire che la banca ha guadagnato, con quel pezzo di carta 100 lire. Ne ha stampato sicuramente tanti… immagino ».
Alessandro : « Ma certo. Io ne ho collezionato qualcuno di questi miniassegni. Devi pensare che, a quei tempi, erano in tanti a collezionarli, al punto che stamparono addirittura dei cataloghi, e che certi miniassegni acquistarono, essendo rari, molto valore ».
Ulivo il Saggio : «Penso che ci furono anche quelli che andarono perduti ».
Alessandro : « E quelli un po’ consumati… come questo del Banco di Sicilia :
Si vede in basso a sinistra una macchia marrone che potrebbe anche essere la bruciatura di un mozzicone di sigaretta ; in più c’è una piegatura. Certamente molti miniassegni andarono perduti o distrutti dall’usura… a tutto vantaggio delle banche ».
Ulivo il Saggio : «Ma, questa dei miniassegni, fu, indirettamente, un battere moneta… o no ? ».
Alessandro : « Certamente. Come la storia dei gettoni telefonici o delle schede telefoniche ».
Ulivetta : « Sì, conosciamo bene le schede telefoniche… forse esistono ancora. Com’è la storia dei gettoni telefonici ? »
Alessandro : «In Italia, per telefonare si usavano dei « gettoni » che avevano delle scanalature particolari e andavano bene solo per i telefoni pubblici. Quando s’andava in viaggio ci si premuniva di avere un numero sufficiente di gettoni per poter avvertire di essere ben arrivati. I telefonini non c’erano ancora ».
Ulivetta : « Quindi, i tanti gettoni in circolazione erano come tante monete coniate da chi non era lo Stato ».
Alessandro : « Proprio così. Quella delle banche italiane fu però una « furbata » veramente colossale che permise agli istituti di credito di arricchirsi senza violare alcuna legge. L’importante fu… far sparire dalla circolazione le monete. Bisogna dire che, di miniassegni, ne facevano anche di quelli carini. Guardate un po’ questo :
Si osservi la donna che sembra l’Italia Turrita dei francobolli e tutti i disegnini».
Ulivo il Saggio : «Credo di poter dire che gli italiani sono geniali. Sicuramente riusciranno a far funzionare anche i Minibot e lo Stato ci guadagnerà un mucchio di soldi… come fecero le banche negli anni settanta ».
L’Albero : « Ho sentito tutti i vostri discorsi e m’intrometto. Credo di poter dire che gli Umani italiani, quando vogliono, riescono a far le cose più che bene ; lo dimostra le recente perfezione dimostrata nel far « brillare » quello che rimaneva del Ponte Morandi di Genova ».
Ulivo il Saggio : «Carissimo e bellissimo collega… hai ragione da vendere. L’Italia può essere eccezionale a molti livelli. Non si capisce però come sia possibile che si sia ridotta ad essere uno degli ultimi Paesi dell’Europa Unita ».
L’Albero : « Io non riesco proprio a capirlo. L’Italia che aveva e ha capacità motoristiche all’avanguardia e produce quelle che potrebbero essere considerate le auto più belle e più potenti come le Ferrari, finisce col non essere capace di costruire un po’ di autobus « come si deve ».
Alessandro : « Cosa ti spinge a dire questo ? »
L’Albero : « Non mi dire che tu genovese… non lo sai ».
Alessandro : « So a cosa alludi ».
L’Albero : « Appunto. Dimmi tu se i genovesi per avere dei Bus « come si deve » devono rivolgersi alla Germania. È inaudito che un’Italia che costruiva motori per camion e bus e che possiede i migliori stilisti e carrozzieri, debba rivolgersi a un altro Stato ».
Ulivo il Saggio : «Stento a crederlo ».
L’Albero : « Con le onde speciali che ci collegano, anche a grande distanza, ti mando questa foto. Guarda un po’ :
Ulivo il Saggio : «Perbacco ! È così bello vedere dei Bus nuovi… nello stesso modo come rattrista moltissimo dover prendere atto che ogni tanto un Bus di Roma prende fuoco. So per certo che gli italiani, quando vogliono, ma soprattutto quando lo decidono, riescono a lavorare in modo fantastico. Perché non si fanno i Bus cittadini « in casa » ? Mi hanno raccontato, non più di due anni fa che a Lucerna, qui in Svizzera, circolano, o circolavano degli IRISBUSche, se non sbaglio, erano costruiti in Italia. Fa veramente dispiacere dover prendere atto che una Nazione così bella debba essere così maltrattata dai suoi Governanti. Cosa ne pensi Alessandro ? ».
Alessandro : « Penso che gli italiani hanno i Governanti che si meritano… da loro votati… e con questo triste pensiero vi saluto e… arrivederci alla fine del mese ».
Ingenua : « Vai via Alessandro ? E non vieni neppure a salutarmi ?»
Alessandro : « Passerò e verrò a sedermi un momento su di te ».
Ulivo il Saggio, L’Albero, Ulivetta e Ulivina : «Buona Fortuna Alessandro… torna a trovarci ».
Ingenua : «Preparo i miei legni… per accogliere le tue chiappe ».