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Campione d’Italia è un comune della Repubblica Italiana. Non è uno stato sovrano ed è nella provincia di Como.

LO STEMMA DEL COMUNE DI CAMPIONE D’ITALIA.

È in Italia, ma è come se non fosse in Italia. Ha delle particolarità tali per cui val la pena di prenderlo in considerazione separatamente dall’Italia.

La figura dimostra che il Comune è completamente circondato da territorio svizzero, per cui è impossibile raggiungerlo senza passare dalla Svizzera. Si può via terra dal paese di Bissone o via lago… sempre attraversando il territorio lacuale svizzero. Il Lago di Lugano ha, in Italia, la cittadina di Porto Ceresio fino a Lavena Ponte Tresa in provincia di Varese e, dall’altra parte Porlezza in provincia di Como, per non parlare della famosa Valsolda ben viva nel romanzo “Piccolo Mondo Antico” di Antonio Fogazzaro.

La Provincia di Como. Il Comune di Campione d’Italia è quel puntino rosso… sul lago di Lugano

Anni fa, abbastanza anni fa, fui a Campione come libero professionista. Abitando in Svizzera, solo in terra italiana potevo esercitare la mia professione medica; quel fazzoletto di terra circondato dalla Svizzera, mi permise di lavorare.

Questa volta da Lugano, mi portò a Campione d’Italia un bus gestito dalla “Società Navigazione Lago di Lugano” con sede a Lugano.

 

 

IL BUS PER CAMPIONE D’ITALIA

Da Lugano a Campione d’Italia s’arriva passando da Melide e Bissone. Il Confine fra la Svizzera e l’Italia è annunciato dall’arco di Piazza Indipendenza.

L’ARCO CONFINARIO FRA SVIZZERA E ITALIA – CAMPIONE D’ITALIA DA WIKIPEDIA

 

Si fa presto ad arrivare in centro.

Il bus fa qualche fermata dato che serve anche i frontalieri, e, non solo quelli, non sono molti, che vogliono andare a tentare la fortuna al Casinò. Oggi si viene accolti da questi tre archi che permettono la vista sul lago.

GLI ARCHI CON PICCOLE CADUTE D’ACQUA

Per chi può essere un po’ distratto e viene appunto dalla Svizzera, la bandiera italiana riporta alla realtà. Sembra di essere in Svizzera, ma si è, a tutti gli effetti in territorio italiano.

La giornata come quella in cui mi recai a Campione era un po’ tediosa; quando s’arriva s’incontra questo grande posteggio semivuoto.

CAMPIONE D’ITALIA: IL LAGO DI LUGANO O CERESIO

Voltando la schiena al lago si prende atto che c’è il Casinò.

LA MASTODONTICA SCRITTA.

A questo punto s’impone una piccola sottolineatura, e cioè cosa significa per la Repubblica Italiana la parola Casinò.

Pare che negli anni 20 ci fossero in Italia molti casinò. Ho fatto alcune ricerche e ho trovato che il primo Casinò in assoluto fu probabilmente a Ospedaletti, in provincia di Imperia (fra Sanremo e Bordighera), dal 1884 al 1914… anche se  a Bagni di Lucca, nella Repubblica di Lucca, nel lontano 1308 ci fu  il primo Casinò; e questo a livello mondiale! Altri Casinò a San Pellegrino Terme, Anzio, Arco e Gardone. Una menzione a parte meritano i casinò liguri di Rapallo e di Bordighera che, nel 1927, lasciarono il posto a quello di Sanremo. Oggi, assieme a Sanremo, hanno un Casinò Venezia, St. Vincent in Valle d’Aosta e Campione d’Italia. Questa la foto del vecchio Casinò di Campione d’Italia.

Il vecchio Casinò di Campione d’Italia in riva al lago (foto casinocampione.it).

Non trovo, per ora, nessuna cabina telefonica; forse sono state tutte eliminate. Questa la prima buca lettere vicino all’imbarcadero:

La prima buca… sul Lungolago.

 

 

Mi dirigo allora verso l’Ufficio Postale. Imbocco una stradina in salita alla destra di una antica costruzione che ha tutto l’aspetto di una cappella. Essendo di pomeriggio la strada è molto tranquilla e trovo l’Ufficio Postale che, lo si vede anche dalla scritta è gestito (o era gestito) dal Comune di Campione.

 

 

Ufficio Postale di Campione d’Italia

Nel particolare si vede molto chiaramente, alla sinistra di PT (Poste e Telegrafi) lo stemma del Comune di Campione d’Italia che gestisce l’Ufficio.

 

Ufficio Postale di Campione d’Italia (particolare)

Anche vicino all’Ufficio Postale c’è una buca. Le buche nel territorio del comune hanno la scritta obsoleta LETTERE STAMPE; quella vicino all’ufficio è più recente, è liscia e pulita e reca solo la scritta POSTE.

È importante prendere in considerazione una particolarità unica per un comune del territorio italiano, e cioè che, nel territorio di Campione d’Italia, si può imbucare oggetti di corrispondenza affrancati indifferentemente con francobolli italiani o svizzeri. Gli oggetti affrancati con francobolli svizzeri verranno timbrati a Lugano.

BUCA PRESSO L’UFFICIO POSTALE.

Un tempo, l’orario d’apertura dell’Ufficio Postale di Campione d’Italia osservava l’orario d’apertura degli uffici svizzeri, e, cioè mattino e pomeriggio; dal 1° febbraio 2016 ricalca gli orari italiani. Quindi l’apertura dell’ufficio è solo alla mattina, salvo il giovedì.

La corrispondenza, anche quella diretta in Italia, veniva inviata col vaporetto all’Ufficio Postale di Lugano in Svizzera, e, da lì, smistata verso tutte le destinazioni.

 

Anche il CAP (Codice di Avviamento postale) è particolare. Dalla Svizzera è 6911, mentre dall’Italia, essendo Campione d’Italia nella Provincia di Como, è 22060.

ORARIO D’APERTURA

A questo punto può diventare interessante prendere in considerazione la ragione per cui questo piccolo comune circondato da territorio elvetico fa parte della Repubblica Italiana.

Pare che si debba partire nell’anno 777 quando un certo aristocratico Totone da Campellione (Campione), di origine longobarda, costruì a Milano un ospedale che affidò all’Amministrazione della Chiesa di Sant’Ambrogio; in questo modo si mise sotto la protezione dell’Arcivescovo Tomaso.

L’ORATORIO DI SAN PIETRO A CAMPIONE D’ITALIA

Sempre nello stesso periodo, l’aristocratico Totone, lasciò ai monaci di S. Ambrogio di Milano la chiesa dei SS. Nazaro e Vittore, che, anche se rimaneggiata nei secoli, oggi in nome a San Pietro, è visibile (solo l’Abside) a chi s’avvia a lasciare in auto il Comune di Campione.

Come curiosità, pare che, fra alcune sepolture abbiano trovato uno scheletro di una donna ben conservato ma di dimensioni troppo grandi per quei tempi. La soluzione sarebbe stata che lo scheletro fosse appartenuto a una donna longobarda.

A quei tempi i Franchi erano i dominatori dell’Italia settentrionale e in ottimi rapporti con Milano. Totone voleva la tranquillità, ma era anche un “catitatevole” dato che aveva installato uno xenodochio (luogo per l’accoglienza e la cura dei pellegrini).

Fu così che il Comune di Campione rimase nei secoli collegato all’Abate del Monastero di S. Ambrogio Maggiore… e così continuò ad essere anche quando l’esercito svizzero sconfisse le truppe francesi di Luigi XII re di Francia e Duca di Milano. L’esercito svizzero, dopo la sconfitta della Battaglia di Marignano, perse il controllo sul Ducato di Milano, ma continuò a rimanere “padrone” dell’attuale Canton Ticino. Malgrado l’avvento di Napoleone e l’avvento del Regno d’Italia del 1805, Campione continuò ad essere strettamente “unita” a Milano; non passò mai sotto la giurisdizione del Cantone Ticino. È interessante notare come per questa ragione, ancora oggi vige a Campione, dal punto di vista ecclesiastico, il rito Ambrosiano.

È dal 1803 che il Canton Ticino fa parte della Confederazione Elvetica. Il Comune di Campione, diventato col tempo parte integrante del Regno d’Italia, fece parte della Provincia di Como. Oggi fa sempre parte della provincia di Como; se però andate nel territorio del comune e osservate le targhe delle automobili, vi accorgete che le targhe non sono italiane di Como, bensì svizzere TI (Canton Ticino). Questo perché la tassa di circolazione viene pagata alla Svizzera dato che, al di fuori del comune di residenza gli automobilisti utilizzano regolarmente le strade della Confederazione.

I collegamenti pubblici con Campione d’Italia sono il Bus e il vaporetto di proprietà della Società di Navigazione del Lago di Lugano.

Anche i telefoni dipendono dalla Svizzera, tant’è vero che se si telefona a Campione dall’Italia, bisogna fare il prefisso della Svizzera.

Se si arriva col vaporetto, si arriva sempre dalla Svizzera e, potrà sembrare strano trovare all’imbarcadero le nostre Fiamme Gialle, oppure, dopo essere scesi veder circolare l’auto dei carabinieri. Non è strano perché il Comune di Campione d’Italia è in tutto e per tutto territorio italiano. Sarà però veramente strano per chi potrà arrivare da lontano vedere gli italici carabinieri, quelli della Benemerita, fare la spesa al supermercato nella confinante Bissone in territorio svizzero. È un fatto però, che se l’auto coi Carabinieri deve raggiungere l’Italia, deve attraversare il territorio elvetico. In questo caso, pare che i Carabinieri debbano viaggiare senza il cappello d’ordinanza in testa… quasi come se fossero in borghese.

GLI ALBERI D’ULIVO. A sinistra il Lago di Lugano.

Passeggiare nel centro di Campione d’Italia permette d’incontrare, dov’era prima il Casinò questi tre alberi d’ulivo… che sembrano quasi dei bonsai.

Salendo alcune scalette che potrebbero portarci al nuovo e mastodontico Casinò, girando a sinistra, press’a poco dov’era l’entrata dell’antica casa da gioco, incontriamo, sembra abbandonata, un’altra buca delle lettere.

UNA VECCHIA E OBSOLETA BUCA.

È piuttosto vecchia, col colore sbiadito e consumato dalle intemperie e porta ancora la scritta STAMPE… che se non vado errando, per le poste non esistono più. Sicuramente molti non sanno che fino a un po’ di anni fa, se si doveva spedire degli oggetti stampati, se s’aveva l’avvertenza di non incollare la chiusura della busta, si usufruiva di una tariffa particolare, naturalmente inferiore alla tariffa delle lettere; era la tariffa STAMPE. Naturalmente bisognava scrivere sulla busta in modo ben visibile Stampe o Stampati. Non so se questa buca è ancora in funzione… vicino al bidone della spazzatura.

A questo punto se si desidera lasciare il Comune di Campione d’Italia ci sono due possibilità, o l’auto o il vaporetto. Questa volta opto per il vaporetto, ma devo passare davanti alla scalinata del nuovo Casinò,

LA SCALINATA DEL CASINÒ DI CAMPIONE D’ITALIA

È un edificio enorme e pesante opera del famoso Architetto Botta. Lo si potrà vedere meglio dal vaporetto… verso il quale mi dirigo camminando a ritroso. In fondo non c’è molto da vedere a Campione; per giunta se si va di mattina o nel primo pomeriggio ci sono in giro pochissime persone. L’Ufficio Turistico, fuori stagione, è aperto solo 2 giorni alla settimana e solo di mattina. Di sera tarda o in piena notte c’è molto più movimento. Ci sono anche pullman provenienti dal milanese che trasportano ottimisti o incalliti giocatori. Anche solo nel reparto slot, non è come in una squallida tabaccheria; no, qui l’ambiente è quasi sfarzoso. Si pensi che un tempo, non era possibile entrare nelle sale da gioco senza giacca e cravatta; chi non l’aveva la riceveva in prestito dal personale della casa da gioco.

IL VAPORETTO STA ARRIVANDO.

Il vaporetto che porterà a Lugano arriva normalmente da Melide passando sotto il ponte diga del lago. I vaporetti del lago di Lugano sono normalmente in funzione da marzo a ottobre.

UNO SCORCIO MOLTO PITTORESCO DI CAMPIONE DALL’IMBARCADERO…

Nei mesi invernali c’è solo il bus da Lugano o da Bissone e Melide per chi arriva da Chiasso.

Il vaporetto che porterà a Lugano permette di vedere panoramicamente l’enclave di Campione d’Italia.

Ci fu, negli anni passati un tentativo di collegare il comune italiano con la Madrepatria tramite una funivia.I lavori iniziarono ma non vennero mai terminati. Si preferì rimanere “isolati” ma circondati bene. È risaputo infatti che, per fare un esempio interessante, i cittadini di Campione si servono della Sanità svizzera esattamente come i cittadini del Canton Ticino.

CAMPIONE D’ITALIA DAL VAPORETTO

Mentre il vaporetto naviga tranquillamente verso Lugano è possibile vedere in tutta la sua interezza la mastodontica costruzione della Casa da Gioco che stona chiaramente con le abitazioni che la circondano.

Prima di prendere in considerazione la dipartita in auto da Campione, tragitto che ci permetterà di fare una sosta al Santuario della Madonna dei Ghirli, è necessario ricordare quanto accadde a Campione d’Italia negli anni 40 quando nell’Italia del nord comandavano le truppe d’occupazione tedesche in una quasi fasulla Repubblica Sociale Italiana.

In quel terribile periodo nel quale accadde che l’Armistizio del Maresciallo Badoglio mise in terribile crisi il Regio Esercito Italiano, molta gioventù fu costretta ad indossare la divisa della Repubblica di Salò e “fu permesso” alle truppe Naziste di piazzarsi come invasori e padroni in tutti quei territori italiani dove ancora non erano arrivate le Truppe Anglo-Americane, il Comune di Campione, pur facendo parte della Provincia di Como, aderì all’ancora esistente Regno d’Italia, e tramite la Legazione italiana di Berna, poté avere propri francobolli in franchi svizzeri.

DUE FRANCOBOLLI DELLA PRIMA SERIE DI CAMPIONE

In questi francobolli è ben visibile lo stemma del Comune e, possono saltare all’occhio le due R.R. davanti a POSTE ITALIANE che stanno per Regie. Nell’Italia occupata dai tedeschi non c’era più il Re Vittorio Emanuele III che era solo al sud.

Questi francobolli erano validi solo per la corrispondenza da Campione alla Svizzera e al Principato del Liechtenstein; per tutte le altre destinazioni la corrispondenza doveva essere affrancata con francobolli svizzeri che venivano obliterati in transito a Lugano. La seconda serie è pittorica, sempre stampata in Svizzera e sempre con valori in franchi svizzeri.

DUE FRANCOBOLLI DELLA SERIE PITTORICA.

Nel francobollo marrone da 10 centesimi è raffigurato il Santuario della Madonna dei Ghirli. Per chi desiderasse conoscere il significato di ghirli, pare possa significare vortice o mulinello del confinante lago oppure “luogo frequentato dalle rondini”. In ogni caso non è chiaro.

La componente interessante è che si trova all’entrata del comune ed è anche luogo di pellegrinaggio.

Fu dal mese di maggio del 1944 che Campione d’Italia ebbe propri francobolli. L’accordo con la Svizzera terminò il 31 maggio 1952, nel senso che a partire dal 1° giugno 1952 si potavano usare solo francobolli svizzeri. Sembra strano, ma i francobolli italiani entrarono in uso solo il 10 marzo 1957.

Era però sempre consentito affrancare con francobolli svizzeri. Interessante il fatto che le tariffe da Campione d’Italia erano interne anche per la Svizzera.

I telefoni erano e sono tutt’ora telefoni col prefisso internazionale svizzero e locale con la Svizzera. Per questa ragione, quando le Poste Italiane emisero un francobollo per commemorare il completamento della rete telefonica italiana, in un certo senso fecero un francobollo sbagliato dato che non era ancora possibile chiamare il Comune di Campione con la teleselezione… dato che Campione era telefonicamente all’estero.

UNO DEI FRANCOBOLLI APPARENTEMENTE SBAGLIATO

Per quanto riguarda le emissioni turistiche della Repubblica Italiana, anche Campione ebbe il suo francobollo nel 1984. Raffigura la scalinata della Madonna dei Ghirli con qualche albero in più.

È folcloristico il fatto che, a quei tempi, mi recai appositamente nel comune per spedirmi una lettera con la quartina. La somma dei 4 francobolli era perfetta per la spedizione raccomandata per l’interno.

QUARTINA SERIE TURISTICA DA CAMPIONE CON TIMBRO SPECIALE.

Ricordo che presentai la busta affrancata all’impiegato postale che per l’occasione era venuto… forse addirittura da Roma, e, non era pratico delle speciali tariffe per la Svizzera. Rammento sorridendo che mi fu detto essere l’importo insufficiente perché la Svizzera è all’estero; reagii dicendo che la tariffa da Campione d’Italia andava bene per l’Italia e per la Svizzera; anche lui reagì con sufficienza dicendomi che non avrebbe potuto spedirmi la lettera. Per fortuna, quando stavo giustamente per perdere la pazienza, la testarda ignoranza dell’impiegato gli permise però di chiedere lumi a un dipendente dell’ufficio postale del luogo che confermò quanto avevo detto… e mi fu possibile ricevere a casa in Svizzera la quartina Raccomandata.

Nel francobollo è raffigurato il Santuario della Madonna dei Ghirli come nel francobollo della serie pittorica del 1944.

Questa volta potrò lasciare Campione con l’auto, andando però a visitare il Santuario. Prima però vorrei analizzare i 3 timbri del comune.

 

TIMBRO MECCANICO DEL 1983

 

TIMBRO MECCANICO DEL 1998

Mi piace poter mettere l’accento su questo francobollo del 1992 relativo alle Celebrazioni colombiane di Genova. Quella effigiata dovrebbe essere la casa di Cristoforo Colombo a Genova. È interessante poter considerare che gli spagnoli pretenderebbero che Colombo non fosse genovese, ma ancor più interessante che a scoprire l’America non sia stato lui ma Leitur Eriksson, il Vikingo ben effigiato davanti alla Cattedrale di Reykjavik.

La statua di Leifur Eriksson. La Hallgrimskirkja a Reykjavik capitale dell’Islanda.

Eriksson sarebbe stato il primo europeo a metter piede sul suolo americano intorno all’anno 1000.

Tornando ai timbri, dato che chiunque può spedire una raccomandata dall’Ufficio dell’Enclave, è necessario un timbro manuale. È il terzo timbro di Campione d’Italia, che, come tutti gli altri ha la scritte fra parentesi CO riferito alla provincia di Como.

TIMBRO A MANO DEL 1999

Prima di lasciare il territorio di Campione vado a cercare il Santuario Madonna dei Ghirli che si trova poco prima del confine. È un santuario, meta di pellegrinaggi fra la strada e il Ceresio circondato da tanta tranquillità e bellissimi alberi.

MADONNA DEI GHIRLI

Quando andai a visitare il Santuario, di pomeriggio in un giorno qualunque, non c’era quasi nessuno. Mi fu possibile scendere fino all’altezza del lago e fotografarla quasi come sui 2 francobolli che ho presentato prima.

È veramente piacevole poter prendere atto che la scalinata che accede al Santuario parte direttamente dall’acqua del lago.

MADONNA DEI GHIRLI DAL LAGO

Guardando l’azzurro del cielo è possibile comprendere come fu piacevole, quasi invidiabile la tranquillità di questa visita.

L’interno del Santuario, praticamente deserto, salvo una frettolosa visitatrice, offre molti affreschi e la necessità di restaurarne alcuni… se possibile.

Ho gradito gli affreschi di Isidoro Bianchi, e in modo particolare due affreschi sulla parete destra della chiesa.

Il primo è “Lo sposalizio di Maria Vergine” e, il secondo “Il seppellimento della testa di San Giovanni.

LO SPOSALIZIO DI MARIA VERGINE

 

SEPPELLIMENTO DELLA TESTA DI SAN GIOVANNI

 Prima di lasciare definitivamente questo angolo di mondo che respira serenità e calma, è veramente godibile il morbido sciacquio delle acque del lago che accarezzano i piedi delle rampe che raggiungono il Santuario e, con una fotografia, permettono di eternare la posizione esatta di quella città che si chiama Lugano… da molti italiani benedetta perché ha custodito tesori pecuniari di rilievo, da altri maledetta per la stessa ragione.

I primi, almeno nei tempi d’oro dei conti cifrati, si facevano sberleffi dei Secondi incapaci di fare un Buongoverno.

SULLO SFONDO LA CITTÀ DI LUGANO.

Torno a casa, proprio a Lugano, la città che mi accolse e mi permise, assieme alla burocrazia del Canton Ticino, di lavorare e di portare avanti un buon lavoro e le mie idee… cosa che sarebbe stato impossibile in Italia a causa della delinquenziale burocrazia che, con la scusa di voler fare applicare le leggi, impedisce, a chi vuol farlo veramente, di lavorare.

OLTRE L’ARCO IL TERRITORIO SVIZZERO; AL DI QUA IL TRICOLORE.

Lascio il fazzoletto d’Italia e imbocco la strada di casa… di quella che è diventata la mia casa. Ogni volta che un italiano lascia l’Italia si rattrista… non tanto perché lascia l’Italia, ma perché sa di lasciare un territorio bellissimo dove un crescente malgoverno sta distruggendo un Paese Meraviglioso.

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ADESIONE DEL CODICE DI AVVIAMENTO POSTALE

Eccovi un francobollo completamente dimenticato.

Correva l’anno 1967 quando le Poste Italiane decisero di adottare l’elettronica per smistare meglio gli invii postali. Vararono il Codice di Avviamento Postale (CAP) che doveva essere scritto prima del comune di destinazione. Per le città di una certa importanza, era necessario consultare l’opuscolo relativo, e si trovava il numero per quella determinata via o piazza.

Le Poste emisero due francobolli nel 1967 e altri due nel 1968. Fino ad allora si doveva scrivere solo la provincia o, nelle grandi città, il numero del rione dopo il nominativo della città.

LIBRETTO "CODICE DI AVVIAMENTO POSTALE del 1967

Oggi il CAP è diventato abituale quasi come il Codice Fiscale che ci ha permesso di essere numerati e catalogati.

Le Poste hanno propagandato il CAP in molti modi. Il modo per loro più semplice era quello dei timbri postali di propaganda.

A quei tempi le Poste Italiane non erano ancora una S.p.A. e, almeno apparentemente, non erano ancora interessate a diventare una specie di banca. C’era, almeno sembrava che fosse così, l’interesse a servire lo Stato e i cittadini. Un buon funzionamento delle poste aiutava il lavoro di molte imprese.

Il libretto con tutti i numeri d’Italia veniva distribuito capillarmente.

Consigliavano anche il modo giusto di scrivere un indirizzo; non solo a livello nazionale ma anche a livello internazionale.

Timbro da ROMA PRATI del 29 febbraio 1968

Questo timbro su una busta affrancata con 50 lire dice:

APPLICATE IL NUMERO DI CODICE

La parte più simpatica è il fiorellino con sotto la scritta:

non ti scordar di me

che, come tutti sanno è anche il nome di un fiore.

NONTISCORDARDIME

Questo timbro è meglio visibile dalla stessa busta come timbro d’arrivo.

Bisogna ricordare che in quegli anni le Poste Italiane erano responsabili e, salvo eccezioni, mettevano un timbro d’arrivo su ogni lettera; non solo le Raccomandate. Era quindi possibile verificare la data di partenza e quella di arrivo.

La destinazione di quella lettera era Genova. Nello spazio di una notte la lettera arrivò a destinazione. Lo si può constatare dal timbro d’arrivo:

Timbro d'arrivo dell'1 marzo 1968 di GENOVA CORRISPONDENZE

Mi sembra molto interessante mettere in rilievo il fatto che le Poste Italiane volevano mettersi al passo coi tempi ed essere veramente efficienti.

Non c’era ancora la velleità di diventare una Banca e “guadagnare” tanti soldi.

Le Poste dimostrarono con altri timbri il desiderio di essere, come tali, efficienti e al servizio degli italiani.

Questo del 1960 ne è un esempio:

PER IMPOSTARE NON ASPETTATE LE ORE SERALI - 1960

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