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Archive for the ‘Nonno’ Category

Ho letto questo articolo. So che è di una persona che sa cosa sia la sofferenza.

 

https://maricri48.wordpress.com/2019/01/04/e-il-naufragar-me-dolce/#comments

 

 

L’articolo, che vi prego di leggere, semplicemente parla delle sofferenze di certi migranti su una nave che, recentemente, nessuno voleva ; nessuna Nazione voleva farli sbarcare.

Ragioni egoistiche delle nazioni coinvolte ?

Ragioni di spazio ?… perché noi europei siamo già in troppi ?

Ragioni di lavoro ?… perché c’è già abbastanza disoccupazione ?

Ragioni di religione ?… perché l’Europa rischia l’islamizzazione ? o…

…ragioni economiche ?… l’Europa non vuole altri pezzenti e morti di fame ?

 

E poi ci potranno essere molte altre ragioni… ma non credo razzismo nel vero senso della parola.

 

Sono un ignorante e non conosco bene tutto quello che succede nella politica italiana e in quella europea… per non parlare di quella mondiale particolarmente astrusa e con tanti punti interrogativi.

Ho fatto il medico. Ho anestetizzato tanta gente… giovanissima e vecchissima ; ho visto morire e ho visto nascere (sala parto)… come chirurgo (poco), ma molto come anestesista (taglio cesareo).

Ho anche fatto il medico « a modo moi »… cioè nell’ambito della medicina naturale e con una metodica veramente antichissima : « l’ipnosi… strettamente medica ».

Ai tempi… proprio ai tempi in cui ero ancora giovane e decisamente quasi solo ottimista, mi trovai ad occuparmi di alcuni giovani eroinomani… l’ipnosi poteva aiutarli.

 

Un caso :

Due ragazzi, fratelli, eroinomani si trovavano in fase di astinenza… soffrivano e, avrebbero smesso di soffrire se avessero avuto a disposizione l’agognata eroina.

 

Di fronte a questa « grande », ma « gratuita » sofferenza, l’animo buono e affettuoso del nonno gli mise in moto le gambe e, con la necessaria quantità di pecunia in tasca, lo portò dove era possibile trovare l’oggetto del desiderio… l’oggetto nefasto e paradisiaco (momentaneo) che avrebbe potuto lenire la tanta sofferenza dei nipoti.

L’oggetto nefasto e paradisiaco si chiamava eroina che, come tale, avevano dimostrato essere deleterio.

Il nonno lo sapeva, e sapeva anche che quella dose avrebbe eliminato la sofferenza dei nipoti… ma per poco tempo e che poi tutto sarebbe ritornato ad essere come prima… o peggio.

Questa la situazione prima del mio intervento… senza risultati positivi… se ricordo bene.

 

Secondo voi, quel nonno così affettuoso, faceva bene ad andare a caccia di eroina per amore dei nipoti ?

 

Secondo me no…, non foss’altro che per il fatto che l’intervento non avrebbe sortito un risultato positivo e definitivo, ma avrebbe procurato solo danno.

 

Analogamente, secondo voi, andare a soccorrere un certo numero di migranti sarebbe utile e doveroso ?

 

Secondo me, chi soffre deve essere aiutato e, quei poveretti dovrebbero essere aiutati… soccorsi, ma in un modo diverso… non per avere degli accattoni in più o degli spacciatori in più sul suolo nazionale. Che poi… loro… dopo essere stati salvati, stipati da qualche parte, distribuiti come se fossero panini un po’ qua e un po’ là in Europa… sono felici ? non sono neppure vivi, perché questa non è vita.

 

Quindi ? bisogna che ci si dia da fare a livello mondiale… a Ginevra e a New York ci sono tanti di quegli organismi internazionali… che fanno ? sono dei mangiapaneatradimento ?

E poi… almeno da noi… non si sfruttino i migranti per litigare… politicamente.

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Vi avevo promesso che vi avrei portato sulla montagna…  coi miei nipotini.

Sul:

San Salvatore... da Lugano... con un po' di foschia invernale.

San Salvatore… da Lugano… con un po’ di foschia invernale.

Fu l’estate scorsa. Non ero mai stato su quella Funicolare. I nipotini mi diedero l’occasione per farlo.

La casetta sede della partenza della Funicolare.

La casetta sede della partenza della Funicolare.

Questa partenza si trova nel comune di Paradiso… confinante con quello di Lugano. Sembra proprio di essere in Svizzera!

Sulla funicolare!

Sulla funicolare!

Questa è la prima tratta. I miei biondi nipotini guardano in alto.

Signori, si cambia!

Signori, si cambia!

Noi siamo appena arrivati. Anche la funicolare dall’alto. Aspettiamo che scendano tutti… così potremo salire e  arrivare incima.

Arrivati in cima diamo un’occhiata in giro. Fa caldo; siamo in luglio e c’è pure un po’ di foschia.

Siamo sulla vetta. La diga di Melide.

Siamo sulla vetta. La diga di Melide.

Si vede la zona sud del lago con la cosiddetta “diga di Melide”.

Melide è il paese che si vede sulla destra, nel centro c’è il ponte sul quale passa la ferrovia, l’autostrada e la strada cantonale. Fu costruito dal 1844 al 1847… dapprima per la strada, poi anche per la ferrovia che da Milano porta a Zurigo, infine anche per l’autostrada.

Coi miei nipotini troviamo comodamente posto nel ristorante all’aperto e offro loro una fetta di torta con una bevanda. Mi associo a loro con un buon caffè. Andiamo poi a fare un giretto e mi piace fotografare la presenza di alcuni “antichi” manifesti svizzeri.

Manifesti "antichi"

Manifesti “antichi”.

Nel 1939 ci fu l’Esposizione Nazionale Svizzera a Zurigo; La Swissair non esiste più. Il terzo manifesto è solo un antico invito a visitare la Confederazione.

Campione d'Italia.

Campione d’Italia.

L’agglomerato che si vede di lassù è Campione d’Italia. Una fetta di repubblica completamente circondata dalla Confederazione Elvetica. Purtroppo c’era un po’ di foschia, però si può vedere quella grossa costruzione sulla sinistra… è il Casinò Municipale, uno dei 4 permessi in Italia. Dissi che Campione merita qualcosa a parte.

È ora di scendere e tornare a casa:

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Saliamo sulla funicolare e ci “affidiamo” a quel cavo apparentemente esile… ma molto robusto che il nipotino più piccolo s’è trovato a guardare con una certa apprensione. Era però tranquillo… col nonno.

Quasi arrivati!

Quasi arrivati!

Eccoli i nipotini che guardano le case in basso. Sembra un gioco di parole: Lassù sembrava di essere in paradiso e fra poco saremo veramente a Paradiso. Infatti così si chiama il comune di partenza e d’arrivo.

 

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Si osservi questa fotografia:

Una moderna gru

Una moderna gru

Siamo in Svizzera, nel Cantone Ticino, nell’Hinterland luganese dove le gru spuntano quasi come i funghi e cresce la cementificazione del territorio. Vengono costruite tante villette una vicino all’altra; ma tanto vicine per cui il rumore musicale della “flatulenza” potrebbe venir ben percepito dal vicinato. È una questione di decibel. Ma non importa! L’importante è possedere la villetta con un fazzoletto di prato da “rasare” al sabato disturbando la pace del circondario coi vari rumori della tecnica motoristica.

A guardare bene questa foto, si può vedere spuntare appena appena la punta di un campanile d’altri tempi.

I miei nipotini, che conoscono bene la zona, mi hanno portato a spasso nella zona… per vedere, almeno dall’esterno, questo campanile.

Eccolo fotografato dapprima controluce:

Controluce

Proprio su questa stradina possiamo proseguire alla scoperta, si fa per dire, di questa simpatica chiesetta. Io ero a piedi; i miei nipotini in bicicletta… si sentivano padroni dell’ambiente mentre facevano da guida al nonno.

Qui la chiesetta e il campanile in pieno sole:

In pieno sole

In pieno sole

Proseguendo, io sempre a piedi e i nipotini avanti e indietro in bicicletta, superiamo l’abitato per raggiungere la strada cantonale (che in Italia si chiamerebbe provinciale). Da qui si può godere la bellezza di quel campanile in mezzo alle case… di un tempo… ma non dello stesso tempo del campanile che pare risalga al XII secolo.

La chiesetta nel nucleo

È possibile vedere in lontananza un altro villaggio e una bella gru… sinonimo di cementificazione.

 

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Questo accadde nell’apparentemente lontano 2011:

https://quarchedundepegi.wordpress.com/2011/03/26/i-nipotini/

Ieri 28 giugno 2015, quattro anni dopo, porto a spasso i miei fantastici nipotini… i primi due.

Decidiamo di andare allo:

Guida Swissminiatur

Guida Swissminiatur

Certamente. Lo decidiamo tutti insieme. Ora sono cresciuti e sanno quello che vogliono. La cosa più interessante è che vanno volentieri a spasso col nonno… e coi mezzi pubblici.

Dapprima col Bus alla stazione… dove con grande meraviglia di tutti tre, ma specialmente per loro due, incontriamo un treno turistico trainato da due locomotive a vapore.

LUGANO - Le Locomotive a vapore.

LUGANO – Le Locomotive a vapore.

Non avevano mai visto due poderose locomotive a vapore, una sicuramente tedesca… e per giunta col tender carico di carbone.

Oggi il carbone, per la maggior parte dei bimbi, è abbinato alla Befana.

Aspettammo che partissero. Fu una partenza spettacolare preceduta da un fischio quasi violento che li spaventò.

Trovammo poi il nostro treno, per loro sempre bello, e dopo due fermate: Melide… sede di Swissminiatur… dove sono sempre molti turisti di lingua tedesca. Se poi la giornata è bella come ieri…

Li lasciai liberi di muoversi come volevano:

Eccoli i miei nipotini mentre guardano il famoso GLACIER EXPRESS.

Eccoli i miei nipotini mentre guardano il famoso GLACIER EXPRESS.

Come sono cresciuti rispetto al 2011; e quante cose sanno! Ma quante cose NON sanno del passato… recente!

Prima che arrivasse la massa li portai a mangiare una scaloppina impanata e tante patatine.

Quante patatine è capace di mangiare un bimbo!

Poi un gelato, sempre offerto dal nonno, ancora un bel giro in mezzo alle costruzioni in miniatura e corse dietro ai trenini, finché la stanchezza consigliò il ritorno alla casa dei nonni dove la nonna aveva preparato un’ottima merenda con budino alla vaniglia.

 

 

 

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Eccolo che è arrivato.
Vi presento la copertina:

Copertina TUTTO VERO - istantanee di vitae l’Ultimo di copertina… se si chiama così:

Ultimo di Copertina TUTTO VERO - istantanee di vita

C’è l’ISBN e il http://www.fontanaedizioni.ch che ha curato la stampa.

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HO UNA NIPOTINA! SONO FELICE

Proprio così.
Da un paio d’ore sono diventato per la quinta volta nonno… per la prima volta una nipotina.

Anche la Nonna è molto contenta.

foto
È piccolina. Pesa solo 1800 grammi ma è viva e vitale.

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Quasi tutti coloro che hanno avuto un’infanzia più o meno normale ricordano un parente che, quando erano a letto raccontava loro una favola o una storiella.
Da qualche anno ho la gioia di essere nonno.

Proprio come nonno mi son trovato spesso con un libro fra le mani, i nipotini seduti ai miei lati e il piacevolissimo dovere di leggere e raccontare. Proprio per loro comperammo in Russia e in Norvegia due libri di favole locali.

La lettura della favola o della storiella, grazie anche alle illustrazioni, stimola l’impazienza del nipotino che vorrebbe saperne di più e vorrebbe arrivare presto alla fine. Mentre si legge, il nipotino cerca di girare la pagina per poter sbirciare le illustrazioni seguenti. Quando leggo loro le favole o le storielle cerco, col tono di voce, di dare maggiore risalto o drammaticità o ilarità ai momenti particolari che si presentano. La lettura non deve essere come le letture di certi discorsi di certi politici. Non deve essere piatta. E questo piace molto e fa ridere o sorridere.

Se una lettura è stata di particolare interesse, può accadere che, all’arrivo in casa del nipotino, si venga con affettuosa violenza requisiti per rileggere o continuare a leggere. Il leggere diventa anche un raccontare che stimola la fantasia del piccolo.

Qualche volta, dopo aver stimolato la fantasia, col nipotino sulle ginocchia, cerco sul computer la figura che ci interessa. Alle volte il dolce peso è dei due nipotini; tutto questo per aiutare la fantasia.

In ultima analisi, tutto questo discorso dimostra quanto siano interessanti le storielle a patto che ci sia il contatto umano… anche solo verbale.

Stiamo perdendo questo contatto umano? Andiamo verso un contatto solo… elettronico?

Sono arrivato a fare queste considerazioni dopo aver visto sulla SETTIMANA ENIGMISTICA questa vignetta:

Oserei pensare che anche in questa vignetta c’è qualcosa di terribilmente vero. Oggi non possiamo sorridere al pensiero che in futuro potrà essere proprio così.

E temo proprio che in futuro sarà così se già oggi, a quanto mi dicono i giovani, nelle ditte i vari dipendenti comunicano fra di loro a mezzo E-Mail. Penso che anche nel lavoro sia importante comunicare guardandosi negli occhi.

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Ieri mattina, come molte altre volte ho attraversato il confine per fare una capatina in Italia.
In queste occasioni la prima cosa che faccio è quella di prendermi un buon caffè.
Mentre bevo e mi gusto la tazzina di caffè vedo su un tavolino del Bar il CORRIERE DELLA SERA.

Nel breve tempo che uno può avere quando beve una tazzina di buon caffè all’italiana, vengo attirato da tre notizie.

Da "MARIELLA"

La prima notizia che mi ha colpito è stata la foto degli autotreni fermi. Mi ha colpito il fatto che i camionisti si permettono di bloccare una nazione perché non sono d’accordo su certi argomenti.

La seconda notizia che viene presa in considerazione, eventualmente, la colpevolezza della direzione di Costa Crociere per la tragedia dell’Isola del Giglio.

La terza notizia, di cui ho letto solo il titolo è che avrebbero scoperto un certo numero di evasori fiscali totali.

Dopo qualche ora, dopo essere rincasato, ho cominciato a pensare:”Che cosa spinge un cittadino a evadere il fisco? O ha una morale particolare o è un delinquente.”

Salute!

Quale potrebbe essere la morale particolare?

Questi “evasori” potrebbero aver considerato l’esistenza della “legittima difesa”. Potrebbero aver considerato, in una Nazione moderna, il significato intrinseco di imposta; e cioè dare allo Stato una parte del guadagno per ricevere dei Servizi.

La Repubblica Italiana dà ai cittadini i giusti Servizi?

Fa parte dei Servizi l’essere curati dignitosamente in Ospedale?… o come quanto vidi ieri sera di un ospedale di Napoli?

Fa parte dei Servizi, dopo aver pagato la tassa richiesta, ricevere una lettera il giorno dopo?… o dopo 20 giorni?… o Raccomandata dall’Italia alla Svizzera dopo 1 mese?

Fa parte dei Servizi essere tutelati dalla”giustizia” e, se necessario, avere processi senza infiniti rinvii?

Fa parte dei Servizi salire su un treno “normale” e trovare pulizia, correttezza e puntualità?… o come normalmente accade?… salvo la linea Torino-Napoli!

Fa parte dei Servizi avere una burocrazia leggermente più snella?… e al servizio del cittadino?

È il burocrate al servizio del cittadino o il cittadino al servizio del burocrate?

Forse l’EVASORE TOTALE si è fatto qualcuna di queste domande, si è dato qualche risposta, ha guardato in faccia la realtà, si è reso conto che in Italia si ottengono facilmente gli arresti domiciliari… e ha agito di conseguenza?

Il cittadino onesto paga le tasse… per continuare ad essere preso in giro? 

Chi ha meno ragione: il cittadino che cerca di difendersi non pagando le giuste imposte o lo Stato che non corrisponde al cittadino i giusti Servizi?

O è come la storiella del Manzoni dove hanno ragione tutti?

Alessandro Manzoni in un francobollo del 1973

C’era una volta un certo Alessandro Manzoni che serenamente stava leggendo nel suo studio mentre la nipotina stava tranquillamente , per terra, giocando. Entra il giardiniere, che chiameremo Giovanni, il quale si lamenta perché la cuoca, che chiameremo Sofia, è stata sgarbata con lui, ecc. ecc. Il Manzoni lo ascolta attentamente e, alla fine dice:”Hai ragione”. Giovanni se ne va tranquillamente e poco dopo arriva Sofia che, a sua volta si lamenta perché Giovanni si sarebbe comportato male con lei. Il Manzoni la ascolta attentamente e, alla fine dice:”Hai ragione”. Sofia se ne va soddisfatta e, per qualche minuto nessuno fiata.

 Poi, la nipotina che sembrava disinteressata, dice:”Ma nonno; prima è venuto Giovanni e gli hai detto che ha ragione, poi è arrivata Sofia e le hai detto che ha ragione. Com’è possibile che abbiano ragione tutt’e due?”

E il Manzoni:”Hai ragione anche tu”.

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IL NONNO

Chi ha letto il mio Articoletto 1 sa perfettamente che il mio primo nipotino ha “stimolato” in buona parte l’esistenza del mio Blog.
Ebbene trovo ora su una vecchia settimana enigmistica questa vignetta. Non mi sembra da ridere.

Da "LA SETTIMANA ENIGMISTICA"

L’ ho trovata però molto, ma molto bella nonché quanto mai significativa.

Chissà se il vignettista è nonno o se si ricordava del proprio nonno. Trovo piacevoli i tratti del viso del nonno che osserva compiaciuto il nipotino sorridente.

Sicuramente il “mestiere” di nonno può essere particolarmente importante, specialmente ora che non vive più in famiglia come un tempo.

Mi rammarico moltissimo quando penso che avrei potuto scrivere quel poco che mio nonno raccontava, ma anche che avrei potuto chiedere di più. Anche se finì non troppo bene la propria vita professionale, nei suoi anni migliori, per turismo e per lavoro, fu in Russia e in Egitto.

Ho qualche ricordo dei suoi viaggi in Russia. Mi sembra andasse a San Pietroburgo al tempo degli Zar. Naturalmente in treno e anche in pieno inverno. Ricordo che, all’arrivo alla stazione, a portarli in albergo era un taxi slitta trainato da cavalli.

Ho detto “mestiere di nonno”. Spero di averlo cominciato bene anche se all’inizio ero molto titubante. Ricordo benissimo quanto ero quasi terrorizzato, quando, qualche ora dopo la nascita, mi fecero tenere in braccio il primo nipotino.

Penso potrà essere interessante ritornare su questo argomento. Per chi fosse interessato all’Articolato 1:

https://quarchedundepegi.wordpress.com/2009/10/26/articoletto-1/

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Ero col mio nipotino, il più piccolo. Dopo una passeggiata sul Lungolago di Lugano, stavamo aspettando il Bus.

LUNGOLAGO DI LUGANO

Lui molto contento di essere col Nonno, ma ancor più contento di essere trasportato dal Bus (non Autobus!).

Ho cercato, durante la passeggiata, di insegnargli che bisogna attraversare sulle striscie pedonali e che, se c’è un semaforo, bisogna sempre attraversare quando è verde.
Purtroppo la maggior parte degli adulti di Lugano e circondario sono daltonici e attraversano senza rispettare il verde.

Da Wikipedia: Il daltonismo consiste in una cecità ai colori, ovvero nell’inabilità a percepire i colori (del tutto o in parte). È un difetto di natura prevalentemente genetica. Tuttavia, può insorgere anche in seguito a danni agli occhi, ai nervi o al cervello e persino in seguito all’esposizione ad alcuni composti chimici.

Purtroppo la moltitudine di daltonici che ci circondano, per lo più adulti e di ceto anche medio-alto, rende difficile insegnare a un bimbo un principio di educazione molto importante.

E poi ci lamentiamo se, sul treno, mettono le scarpe sui sedili o se al ristorante all’aperto ci gettano il fumo di sigaretta nel piatto!

Mentre aspettavamo il Bus, comodamente seduti su una panchina, vicino ai nostri piedi “passeggiavano” in cerca di cibo un piccione e un passerotto.

PASSEROTTO

Il mio nipotino, nel considerare la grandezza dei due volatili, mi chiede se uno è il papà e l’altro il figlioletto.

Meravigliosa e simpaticissima constatazione!

Cercai naturalmente di spiegargli che non era proprio così ma che ogni volatile ha la sua taglia; che esistono uccelli molto piccoli e uccelli di grandi dimensioni.

È in quell momento che la mia memoria, purtroppo non più lucidissima mi porta sul Lago di Costanza nel piccolo giardino dei miei nonni dove mio Nonno su una sedia a sdraio e con le gambe accavallate metteva un “pizzico” di burro sulla punta della scarpa e aspettava l’uccellino che veniva a mangiare.

L’uccellino era una Cinciallegra, della grandezza di un passero.

CINCIALLEGRA

Ricordo la circospezione con la quale si avvicinava, mangiava il burro, e poi, soddisfatto volava via.
Non ero abituato a vedere uccellini così vicini a noi umani. Da noi, in Liguria si usava cacciare un certo tipo di volatili; ricordo con certezza la “gioia” del cacciatore che mostrava cardellini e lucarini morti. Non c’era molto da mangiare…
Oggi mi rattristo al pensiero di quei multicolori frutti del creato uccisi con spirito guerresco.
Eppure credo che, ancora oggi, in certe zone d’Italia, certi uccellini con la polenta sono una leccornia.

QUANTI PICCOLI "OSEI"!

Mi sembra una vera crudeltà per soddisfare certi palati sedicenti fini.

Comunque negli umani la “crudeltà” c’è molto sovente e alle volte “gratuita”.
Ricordo i miei coetanei cacciatori di lucertole! Con fili d’erba particolare riuscivano, producendo un cappio, a prendere la lucertola impiccandola. Non riesco a comprendere la “goduria” di certi comportamenti.

LUCERTOLA

Da parte mia, mi divertivo a dar loro lo zucchero. Sulla punta di una canna tagliata a “becco di flauto” si metteva un po’ di zucchero. Avvicinandosi lentamente alla lucertola colla punta della canna vicino alla testa, appena la lucertola percepiva la presenza dello zucchero, anzichè scappare, lo mangiava.

Quarchedundepegi

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