QUESTO ARTICOLO È PIUTTOSTO LUNGO CON DEI CONCETTI INTERESSANTI. PER FAVORE NON SCRIVERE MI PIACE SE NON L’HAI LETTO TUTTO.
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Registrazione del 24 febbraio 2018
Personaggi:
Alessandro, L’Albero, Panchina Ingenua e Panchina Petulante.
Alessandro: “Posso disturbare un poco il tuo sonno invernale? Guarda un po’, amico mio, cosa ho trovato… è del 2013… di cinque anni fa.”
L’Albero: “Ma sì che puoi disturbarmi. Cos’è che hai trovato?”

L’ALBERO
Alessandro: “Una chiacchierata fra coniugi abitanti qui in Ticino, questa: ”
Un paio di settimane prima della data delle elezioni, Leandro riceve per posta, al proprio domicilio una grossa busta; il mittente era il Consolato Generale d’Italia dal quale Leandro dipendeva.
Il plico è abbastanza consistente e comunica in modo perfettamente comprensibile come si vota e come si può rispedire gratuitamente le schede dopo aver esercitato il “diritto” di voto.
Appunto! Il diritto di voto! A volte si dice che è un dovere; È probabile. È un fantastico diritto! Potersi esprimere liberamente!
Che bello poter votare senza doversi recare nell’ultimo comune di residenza in Italia! Ora si può votare grazie all’efficienza dei nostri Consolati.
L’Albero: “Tu svegli il mio sonno invernale per farmi leggere qualcosa vecchio di 5 anni?”
Alessandro: “Hai ragione, È vecchio di 5 anni, ma sembra piuttosto attuale… e fa pure ridere. Senti senti… questo è bello:
A Leandro viene automatico ricordare come il Consolato Italiano di Zurigo seppe essere efficiente in passato. Fu nel lontano 1966 quando, in terra elvetica, Leandro stava per sposare Sandra. A quei tempi, chi sposava un cittadino italiano acquisiva automaticamente la cittadinanza italiana.
Leandro avrebbe sposato Sandra dapprima in Municipio e il giorno dopo in chiesa. Prima ancora del matrimonio in Municipio, Leandro procurò al Consolato tutti gli estremi burocratici di Sandra assieme a una fotografia. Poche ore dopo il matrimonio in Municipio, Leandro e Sandra si recarono in Consolato col certificato che dimostrava essere Sandra la moglie di Leandro. Fu loro consegnato un passaporto nuovo di zecca; era già pronto! Da quel momento nella Repubblica Italiana c’era una cittadina in più!
Ancora oggi Leandro ricorda la gioia della moglie fresca sposa e fresca italiana.
L’Albero: “Hai ragione. Che bello leggere che una persona di cittadinanza svizzera è gioiosa nel momento in cui diventa italiana!
Alessandro: “Veramente. Vediamo come continua:
Torniamo alle elezioni parlamentari del 2013.
Nella busta ricevuta dal Consolato c’erano anche le 2 schede; una per esprimere il voto per la Camera dei Deputati e una per il Senato.
Leandro, assieme a Sandra, apre le schede e comincia ad analizzare la presenza sulle schede dei vari partiti in lizza.
Ora comincia il bello.
Finché la data delle elezioni è lontana, si fanno varie considerazioni, si seguono con interesse i notiziari televisivi e si capisce che al momento buono si deciderà a chi dare il voto. Si pensa che sarà difficile prendere una decisione ma, e questo è il lato apparentemente positivo, si può rimandare.
“Ma come votiamo?” chiede Sandra.
“Ora che vedo le schede” risponde Leandro “sono veramente molto confuso.”
“Per chi votiamo?” insiste Sandra.
“Ti ripeto che non lo so. Mi verrebbe voglia di buttar via tutto. Però non si può; non è serio. Abbiamo la fortuna di poter votare; pensa quanti popoli non conoscono neppure questa parola. E pensare che in Italia non è da molto tempo che le donne possono votare; per non parlare della Svizzera!”
“Cerchiamo allora di analizzare questa scheda. Li conosciamo quasi tutti ad eccezione di Giannino e Ingroia. Anche se votando per loro rischiamo di buttare il voto, vale ugualmente la pena di dare un’occhiata.”
L’Albero: “Sì, mi ricordo che si parlava molto di loro.”
Panchina Ingenua: “Ciao Alessandro. Cosa fai lì in piedi? Potresti anche salutare. Vieni a sederti… ti ho già scaldato i miei legni.”

PANCHINA INGENUA
Alessandro: “Scusami cara Ingenua. Vengo subito… e con piacere.”
Panchina Petulante: “Io sono stata zitta, ma ho fatto male. Ha ragione Ingenua a dire che potresti salutare.”
Alessandro: “Abbi anche tu le mie scuse. La foga di far leggere quello che ho trovato, nella speranza di non disturbare troppo il suo sonno…”
L’Albero: “Andiamo avanti. Leggiamo:
Ecco cosa dice Wikipedia di Oscar Giannino:
Come giornalista si è occupato principalmente di politica ed economia. Candidato premier (formalmente Capo della forza politica) alle elezioni politiche italiane del 2013 per Fare per Fermare il Declino (FID), lista elettorale che esprime le idee del movimento d’opinione Fermare il Declino da lui fondato assieme ad economisti ed intellettuali nell’estate del 2012, si è dimesso dalla presidenza del movimento il 20 febbraio 2013, a tre giorni dalle elezioni politiche, a causa dello scandalo riguardante tre titoli accademici che si era attribuito senza averli conseguiti, ma rimane “candidato premier” a causa dell’impossibilità, data la legge elettorale, di ritirare la propria candidatura.
“Non mi sembra proprio di poterlo considerare serio. La stravaganza con la quale si veste potrebbe dare un po’ di brio al governo, ma la storia dei titoli accademici mi sembra sufficiente per metterlo da parte.” Pensa Leandro.
“E Ingroia?” chiede Sandra.
“Antonio Ingroia” risponde Leandro “è un magistrato siciliano. Fra l’altro farebbe parte di chi ha indagato Marcello dell’Utri. Probabilmente è un bravo magistrato. Perché non continua a fare il magistrato? E poi, come politicante è saltato fuori dal nulla; e poi mi sembra troppo di sinistra; gli estremi non vanno mai bene; in ogni caso sarebbe un voto perso.”
“Ora” si dicono Sandra e Leandro “non ci resta che analizzare i quattro Grandi: Berlusconi, Bersani, Grillo e Monti.”
Alessandro: “Ora sì che diventa interessante. Non sembra che siano passati 5 anni. Proprio così:
“Cominciamo, in ordine alfabetico con Berlusconi.” Dice Leandro.
“A quello il voto proprio non lo do.” risponde Sandra “Ci ha raccontato un mucchio di frottole quando era al Governo. Insieme poi a Tremonti?”
“Eppure” dice Leandro “ quando la racconta alla televisione, dice delle cose giuste. Peccato che non le ha fatte quando poteva. Avevi ragione Sandra quando ipotizzavi che sarebbe ritornato in ballo con la promessa di togliere l’IMU.”
“Lo so. Ora però con la promessa di restituzione a chi l’ha pagato, la sta facendo proprio sporca.”
“Quindi, il primo dei 4 è definitivamente bocciato.”
L’Albero: “Hai ragione. Sembra oggi. Fa molte promesse. A quei tempi rimborsava l’IMU, oggi dà ai pensionati almeno 1000 Euro al mese.”
Alessandro: “Beh, in fatto di promesse… Andiamo avanti:
“Passiamo ora a Bersani” continua Leandro “il patetico.”
“Credo proprio che voterò per lui.” dice Sandra “In fondo ha anche lui la buona volontà. Anche lui vuol fare le cose bene.”
“Ma come si fa a considerarlo valido. Lui ha partecipato, come Ministro della Repubblica, a più di un governo; con Prodi e con D’Alema. Fu addirittura Ministro per lo Sviluppo Economico. Chissà se sa come si sviluppano le fotografie. C’era anche lui quando nel 2006 Prodi trovò il Tesoretto? Credo proprio di sì. E tu vuoi votare chi, fra l’altro, ha avallato la scarsa o insufficiente capacità dell’ultimo governo Monti?”
“Non riesco proprio a vedere altre possibilità. Non mi dà fiducia ma, chi altrimenti potrebbe darmela?”
“Non lo so proprio. C’è però un particolare molto interessante per noi italiani che abitiamo all’estero.”
“E cioè?” chiede Sandra.
“Leggendo bene le istruzioni ho scoperto che gli italiani all’estero, dipendentemente da dove abitano, possono dare una o due preferenze.”
“Invece gli italiani residenti in Italia?”
“Loro no. Siamo dei privilegiati.” Risponde ironicamente Leandro che preferirebbe abitare in Italia. “Quindi, assodato che voterai per Bersani, vorrei ancora prendere in considerazione il grande Monti che, ad ogni piè sospinto si gloria di aver salvato l’Italia dal baratro.” continua Leandro “cosa ne pensi di lui?”
L’Albero: “C’era ancora Bersani… che sperava di diventare capo del Governo. Questo Leandro lo chiama patetico. Un po’ lo è.”
Alessandro: “Ma sì, quando parla puoi anche dargli fiducia. Poverino… è stato silurato da Renzi. Sentiamo cosa dicono di Monti:”
Leandro: “Da come parla mi sembra che voglia, in futuro, lavorare per la crescita. Mi sembra però che abbia usato questa parola prima ancora delle elezioni, però non mi sembra che sia riuscito a combinare molto. L’impressione è che i fatti non abbiano seguito le parole.”
“Aveva anche detto che si sarebbe ritirato; invece ha imparato così bene che è rimasto. Probabilmente si è accorto che viaggiare a spese della Repubblica è bello.”
Sandra: “Però, rispetto alle pagliacciate di Berlusconi è stato bravissimo ed è riuscito, all’estero, a salvare la faccia dell’Italia.”
Leandro: ”Avrà salvato la faccia dell’Italia ma si è dimenticato di dare agli italiani la possibilità di lavorare. Se si vuole che un’economia funzioni, non basta far pagare certe tasse, bisogna mettere il cittadino nelle condizioni di poter lavorare. Se i servizi non funzionano… Quando arrivò speravo facesse molto. Lui e i suoi Ministri, oltre a far pagare l’Imu, scontentare i pensionati e creare gli esodati cosa hanno fatto di buono? Sono d’accordo sul fatto che se si possiede un immobile si debba pagare una tassa; ma l’Imu non è una tassa, è un furto. Certe cifre per poche stanze abbastanza popolari! Comunque vedremo.”
L’Albero: “Eh sì, pare proprio che all’Umano Monti sia piaciuto stare al Governo. Può darsi che sia stato bravo, però, non si può governare con la teoria. In una Nazione c’è un popolo… che vuole vivere, quindi la pratica è molto importante.”
Petulante: “Già allora c’erano i “grillini”. Chissà che considerazioni fecero Sandra e Leandro. Mi sembrano piuttosto simpatici.”
Alessandro: “Hai ragione. Ecco cara amica ciò che t’interessa:
“Dobbiamo ancora analizzare Beppe Grillo.” continua Leandro “Anche se è genovese come me, mi sembra che gridi un po’ troppo. E poi, è chiaro che non ha esperienza. La politica è anche un po’ ipocrisia; e lui non mi sembra ipocrita, e questo potrebbe essere un pregio.”
Risponde Sandra: “Io non voterò assolutamente per lui. Sotto tutti i punti di vista non mi piace.”
Leandro è molto perplesso. Dopo aver analizzato i 4 partiti si rende conto che l’elettore si trova davanti a una strada senza sbocco. Infatti se si volesse analizzare bene la situazione e si volesse mettere a punto una definizione dell’attuale situazione bisognerebbe dire che esiste forse qualche piccolo spiraglio di onestà. Mettere il cittadino di fronte a certe difficoltà è quasi delinquenziale.
Ci fu in passato un dramma simile; forse meno tragico per l’elettore. Fu quando Indro Montanelli scriveva sul “Giornale Nuovo”: TURATEVI IL NASO E VOTATE DC. Fu quando si volle evitare il famoso sorpasso del PCI di Berlinguer.
Ora è tramontato il PCI e l’U.R.S.S.; è rimasto però Napolitano… e Bersani.
A questo punto è necessario prendere una decisione. Leandro è ben contento di poter dare delle preferenze. La propaganda elettorale che utilizza il servizio postale arriva anche a Lugano. Decide di analizzare i candidati più che i partiti e, turandosi un po’ il naso, dopo aver escluso di spedire una scheda nulla, in accordo con Sandra decidono per quelli che sembrano i meno peggio: Bersani e Monti, anche se…
Anche se Leandro dà ancora un’occhiata ai candidati del Movimento 5 Stelle e decide: alla Camera M5S, al Senato Monti.
Dopo aver affidato il voto alle poste svizzere per il recapito al Consolato non resta che aspettare con curiosità i risultati.
Petulante: “Caro Alessandro, mi sembra che oggi, 5 anni dopo, anche se qualcosa nei partiti è cambiato, leggendo il colloquio fra gli Umani Sandra e Leandro, ho l’impressione proprio di essere ai tempi dell’Umano Indro Montanelli. Dopo 5 anni, se l’italiano vuol votare con saggezza non trova nessuno a cui dare il voto; in ogni caso, non può darlo al presuntuoso “rottamatore” che, dopo il famoso Referendum aveva promesso di andarsene… e invece è ancora lì… più arrogante che mai.”
L’Albero: “È vero Alessandro. Se vorrai votare dovrai turarti il naso… votare e attendere.”
Ingenua: “Come andò l’altra volta? C’è scritto?”
Alessandro: “Sì, sì. Vediamo:
L’attesa dura circa 10 giorni. In questi 10 giorni Leandro e Sandra possono vedere i vari canali televisivi che dovrebbero far decidere il popolo degli indecisi.
Fu in questo periodo che Leandro cominciò a sperare di aver fatto bene a dare un voto ai grillini. “Chissà se riusciranno a far stare a casa un certo numero di quei politicanti matusa e presuntuosi.” Pensa Leandro “Se i Grillini sapranno governare non lo so; certo non potranno far peggio di quell’anticaglia che siede da anni a Palazzo Madama e a Montecitorio.”
Quando cominciano ad arrivare i risultati, cominciano anche le sorprese.
È a quel punto che Leandro si ricorda della sua paziente Adina. Si era innamorata del suo aguzzino. Lei giovane inglese in terra giapponese subisce dapprima le irradiazioni della prima bomba atomica, poi, frutto di esperimenti e sevizie, si innamora dell’uomo che maggiormente la maltratta e la porta a morte. Si ricorda che in terra svedese si parlò della “Sindrome di Stoccolma”.
“Ma come è possibile” chiede Sandra “che un numero così alto di italiani abbia la memoria così corta? Ma di che cosa hanno bisogno per capire che certi personaggi vanno cacciati?”
“Hai perfettamente ragione.” termina Leandro “Forse verrà il giorno in cui le tasse saranno eque, i precariati saranno eccezioni, i servizi funzioneranno e i dipendenti dello Stato, fra cui i Governanti, si muoveranno veramente per il bene e la serenità dei cittadini.”
L’Albero: “Me lo ricordo ora come andò a finire. E voi Umani d’Italia state ancora scontando il dramma di quei voti. Prima l’Umano Letta, poi l’Umano Renzi ed infine l’Umano Gentiloni.”
Ingenua: “A me interessa sapere chi è Adina? Mi sento un po’ gelosa.”
Alessandro: “È un personaggio importante del mio libro.”
Ingenua: “Tu sei uno scrittore?”
Alessandro: “No. Ho semplicemente scritto un libro… un po’ autobiografico dove racconto anche alcune mie esperienze professionali.”
Ingenua: “Mi piacerebbe tanto poterlo leggere.”
Alessandro: “Ti capisco, ma non posso venire qui a leggerti tutto il libro, e non posso neppure dirti di andartelo a comprare.”
Ingenua: “Spiritoso.”
Alessandro: “Posso però, leggerti un pezzetto, poche righe; quello che scrissi quando, appena laureato, partii da Genova per andare a lavorare a Zurigo. C’è qualcosa che rispecchia un certo malcostume italiano… che forse oggi è ancora peggio. Potrebbe andar bene, ma non solo per i politici che verranno eletti per governare.”
L’Albero e Petulante: “Interessa anche a noi. Leggi quel passo che scrivesti.”
Alessandro: “Eccovi il passo… proprio dal libro:

Da “TUTTO VERO Istantanee di vita.
L’Albero: “Mi piace moltissimo l’ultima frase. Bisognerebbe sbandierarla ai quattro venti… specialmente a quei “pescecani” che pensano di essere nella civiltà.
Ingenua: “Andasti a Zurigo con un animale? Dove tenevi il topolino di cui hai scritto?”
L’Albero: “Il Topolino è un’automobile della FIAT nata prima della guerra.”
Ingenua: “Ma io non lo sapevo che esistesse una macchina con quel nome. Era una macchina grande come quelle che usano le mamme per portare i bimbi all’asilo?”
Alessandro: “No, assolutamente. La mia era vecchia di 15 anni… ma per me era bellissima. Ci ho messo la foto sul libro… te la faccio vedere. Proprio questa foto. Sembra di colore bianco, ma in realtà il colore era di un bellissimo giallo.

Da “TUTTO VERO Istantanee di vita.
Petulante: “Che bella macchinina! Grazie per avercela fatta vedere.”
Alessandro: “Figurati. Piuttosto mi sto accorgendo che è tardi e che abbiamo tenuto sveglio per molto tempo il nostro amico Albero. Vi saluto con affetto, ma vi faccio ancora vedere la vignetta di 5 anni fa del giornale di Zurigo TAGES ANZEIGER.

Da “TAGES ANZEIGER”
L’Albero: “È vero, è stato però molto piacevole stare con voi. Torno nel mio sonno invernale.”
Ingenua e Petulante: “A presto Alessandro. ”
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