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Archive for the ‘rispetto’ Category

Questo lessi nel blog della bravissima Luisa Zambrotta.

Oggi…  pubblico con quello che il tempo non mi ha permesso di scrivere… perché in partenza.

 

https://wordsmusicandstories.wordpress.com/2020/08/24/ricorrenze-e-coincidenze/#like-11982

 

Disse  Jorge Luis Borges:

 

“Non posso spiegarle il mio Paese, perché non lo capisco, come a volte non capisco me stesso. Se vuole una spiegazione, posso inventarne più di una. Amo l’Argentina, ma non la capisco, come non capisco l’universo.”

 

Anch’io amo follemente il mio Paese, la mia Italia… ma non riesco a capirla.

 

Non riesco a comprendere per quale folle ragione gli “intelletti” d’italica stirpe siano così cocciuti e testardi nel voler pretendere di distruggere il “BEL PAESE”… e continuare a dire che lo fanno “per il bene degli italiani”.

 

Sono nato in Italia e, quando ho cominciato a comprendere qualcosa mi son trovato a credere che la guerra fosse una cosa normale. Ho dovuto pensare con la “testa” dei Grandi e immaginare che alla guerra avrebbe potuto seguire una strana parola… “pace”. Prima i bombardamenti, poi uno strano “armistizio” che fece stare ancora peggio per cui si dovette temere i propri connazionali “brigate nere” e non farsi trovare insieme a quei connazionali che, dopo l’8 settembre 1943, smessa la divisa del regio esercito, avevano bisogno di essere aiutati. Guai dare una mano… si rischiava la pelle… perché c’erano anche i tedeschi… che comandavano e non volevano… perché si sentivano traditi.

FRANCOBOLLI CHE PARLANO DI GUERRA… e sofferenze

Con la pace e col fatto che hanno fatto finta di mettersi d’accordo sono cresciuto un poco e ho cominciato a conoscere i nuovi confini d’Italia… ho cominciato anche a credere di capire l’Italia.

I confini sono stati ridotti… non erano più con una grande Venezia Giulia e la Francia ebbe qualche paesello in più.

 

A scuola, in Prima Media mi trovai a dover svolgere il tema: “Perché amo l’Italia”.

Lo so, sembra una barzelletta. La guerra era finita da poco, le macerie dei bombardamenti erano ancora ben visibili… come facevo a sapere se amavo l’Italia?… tanto più che non la conoscevo, e, se la conoscevo, la mia era una conoscenza molto ristretta.

 

Ora, dopo 84 anni, conosco un poco l’Italia a gli italiani ma, come dice Borges, non riesco a capire i miei connazionali.

 

Come finì la guerra, dopo le prime elezioni che sembrava potessero portare all’anarchia, superata la calamità dei comunisti al governo, l’Italia dimostrò le proprie capacità; si parlò di “miracolo economico italiano” o qualcosa del genere.

da “studiarapido”

Non capisco come si possa pretendere di voler a tutti i costi affossare l’Italia solo per salvarsi la poltrona; non capisco perché non si vuol capire che solo facendo funzionare i Servizi è possibile il bene del Paese e di chi ci vive; non capisco neppure come si possa, a certi livelli, parlare di Giustizia quando certi apparati vivacchiano e sembrano remare contro.

 

Infine, per farla breve, non riesco proprio a capire come si possa accettare di essere governati da personaggi così incompetenti con un curriculum così “alieno” nei riguardi delle “cose” dello Stato.

 

Amo l’Italia… quell’Italia che ha veramente tutto e potrebbe dettar legge ad ogni livello. Non capisco perché si comporta da “pezzente” e va a chiedere l’elemosina… e poi non sa come fare a spendere i soldi.

 

ITALIANI… GOVERNANTI… SVEGLIATEVI… AVETE TUTTO… DOVETE SOLO IMPARARE AD ESSERE ONESTI E RISPETTOSI VERSO GLI ALTRI E VERSO LE COSE VOSTRE E QUELLE DEGLI ALTRI.

 

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Mi sarebbe piaciuto aver girato l’Italia solo per poter fotografare le buche delle lettere.  Sarebbe stato un esercizio semplicemente inutile.

Ho fotografato, o hanno fotografato per me, buche delle lettere di 74 Nazioni.

È molto interessante dover prendere atto che esistono nazioni che tengono molto al decoro delle buche nelle quali viene affidata la corrispondenza. Altre non considerano affatto la necessità di concedere al passante la possibilità di “imbucare”… sembra che in certe nazioni non esistano buche delle lettere, in altre ancora, come l’Italia, si potrebbe pensare che le buche facciano parte di un Ente derelitto.

L’Italia è grande e bellissima… come le buche che possiamo trovare un po’ dappertutto.

Ho fotografato nel 2016, nel centro di una città ligure questa buca:

Fotografia del 2016

Vista così è abbastanza brutta… desiderosa di un po’ di pulizia; qualche adesivo è stato strappato.

 

La rifrotografai 2 anni dopo:

Fotografia del 2018

Non sembra sia cambiato molto. Dalla feritoia di sinistra è stata asportata la placchetta con la scritta “per la città”.

Ho sempre pensato e sperato che un giorno o l’altro anche le Poste Italiane della Liguria si rendessero conto che la pulizia e il decoro potrebbero essere fondamentali… come il rispetto e l’onestà.

Fotografia del 2019

Guardando questa foto del 2019 devo prendere atto che a certi livelli non bisogna sperare… la speranza è fuori luogo.

I nostri progenitori latini dicevano SPES ULTIMA DEA e, bisogna ammettere che erano in gamba… arrivarono fino al Vallo Adriano… e non è poco.

Chissà se nel 2020, dopo 4 anni ci sarà una buca decorosa.

Ecco la stessa buca fotografata nel 2020:

Fotografia del 2020

A questo punto, considerata l’incuria, ovvero la mancanza di decoro che le poste permettono alle loro appendici, mi sovviene quanto disse Ermete Trismegisto:

Quello che succede in grande, si riflette in piccolo

Il “piccolo” delle Poste Italiane potrebbe essere la moltitudine di buche delle lettere sparse sul territorio nazionale.

Non so se a eliminare questa incuria, sinonimo di grezza sporcizia, sia il dirigente dell’Ufficio postale locale o la dirigenza provinciale; è un fatto che, se stiamo coll’ Ermete Trismegisto per cui dal piccolo possiamo comprendere com’è il grande, si dovrebbe acquisire che i dirigenti locali, provinciali e probabilmente anche nazionali di Poste Italiane siano il massimo del trasandato e dello sporco.

Con altre parole: conoscere il basso ci permette di conoscere l’alto… cioè quelle Alte Sfere altisonanti che difficilmente riescono a comprendere che il loro “lavoro” dovrebbe essere in favore della collettività… esclusivamente in favore della collettività.

Che poi si potrebbe pensare sia un caso, e cioè che per combinazione quella potrebbe essere l’unica e “dimenticata” buca sporca di tutta la cittadina.

Ebbene, non è così, dato che, sempre centralissima, possiamo “gioire” nel trovare questo esempio di decoro postale:

2020 – BUCA RUGGINOSA IN APPARENTE ABBANDONO… ma funzionante!

Non credo sia il caso di infierire sulla pochezza di certi dirigenti; è un fatto però che le POSTE ITALIANE sono le “nostre” poste e possono anche assurgere a “Biglietto da visita” di fronte a quegli stranieri che vengono regolarmente in Italia a bearsi di quanto la natura ci ha elargito e la cultura ci ha lasciato… per i posteri.

 

Sempre per non voler infierire sulla pochezza di certi dirigenti può essere folcloristico mettere l’accento su un “piccolo” particolare caratteristico della stessa cittadina… e cioè sul fatto che, dopo aver “inaugurato” un nuovo ufficio postale, l’esterno dell’ufficio è sprovvisto di buca delle lettere.

So per certo che ci sono ancora Umani che, turisticamente parlando, amano scrivere cartoline… che, dopo essere state affrancate, vengono affidate alla Poste. Se l’Umano che ha scritto le cartoline non trova una buca, anche nottetempo, chiede dove si trova l’Ufficio Postale più vicino e… va a imbucare.

In questo caso troverà l’Ufficio… abbastanza chiuso ma nessuna buca… Nessuna… all’esterno dell’Ufficio Postale non c’è la consueta buca.

Non credo che sia il caso di scandalizzarsi. È normale… deve essere così. Poste Italiane sono diventate di tutto e… un pochino anche Poste, ovvero sempre meno Poste.

 

Ma le Poste non dovrebbero essere un servizio pubblico di primaria importanza?

 

Qualcuno potrebbe dire che anche altrove le buche sono maltrattate e brutte.

È vero, ma molto raramente.

Che poi, è meglio prendere esempio da chi fa meglio o consolarsi con chi fa peggio?

 

Ho fotografie di buche di molte nazioni. Alcune brutte mi sono arrivate dalla Grecia… e ve le presento:

Una buca da Corfù

Questa buca è un po’ maltrattata, ma non è terribile; trattasi di una foto del 2018.

Chissà, potrebbe darsi che a distanza di 2 anni i gestori delle poste elleniche si siano dati da fare e l’abbiano ripulita o sostituita.

 

La foto dell’altra un po’ maltrattata mi è stata inviata dall’isola di Kos. Qualcuno non sapeva che farne del suo pennarello o di una bomboletta spray… più un paio di adesivi.

 

Una buca dall’isola di Kos

La maggior parte delle buche da me fotografate al di fuori dell’Italia erano belle e pulite… ognuna con le sue caratteristiche; ognuna con l’influsso di una eventuale precedente dominazione.

Per rimanere in Europa alla ricerca di belle e pulite buche, ma con una piccola digressione verso il continente americano, può essere piacevole partire dal Portogallo e navigare… navigare in mare aperto… andare incontro a quell’anticiclone che normalmente ci porta il bel tempo.

L’anticiclone delle Azzorre è una realtà assieme alle isole portoghesi.

 

Proprio dalle Azzorre, in particolare da Ponta Delgada, ebbi il piacere di ricevere questa bella fotografia.

Una buca dovrebbe essere per la corrispondenza ordinaria, l’altra per la corrispondenza prioritaria… in parole povere quella più veloce.

Portogallo, Azzorre… Ponta Delgada

Sarò grato a chi mi invierà foto di buche delle lettere… quelle nelle quali s’imbuca la corrispondenza che s’affida all’organizzazione postale locale… dall’Italia e dall’estero… con l’indicazione precisa della località e della nazione.

Sarò felice di ricevere anche foto di uffici postali, veicoli postali e cabine telefoniche o telefoni pubblici… sempre con l’indicazione precisa della località e della nazione.

 

quarchedundepegi@gmail.com

 

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LA RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO È VIETATA

 

Correva l’anno 2011 quando scrivevo :

 

https://quarchedundepegi.wordpress.com/2011/08/02/appendice-n°-5-a-“diavolo-disoccupato”/

 

E oggi ?

 

Oggi è sempre peggio… e per giunta, non solo s’ammazzano, ma s’ammassano alla frontiera UE come se la salvezza dovesse arrivare dall’Europa.

 

Ma quale Europa ?

 

Non certo quella di Putin.

 

La nostra ?… quella di Bruxelles ?

 

Effettivamente, da quando l’Europa ha cominciato a far finta di unirsi, non ci sono più state guerre… almeno entro i confini UE. Entro i confini europei sì… dapprima nell’ex Jugoslavia, poi c’è stata l’arroganza della Russia che s’è imposessata della Crimea… quasi come quando Hitler si prese il territorio dei Sudeti… qualcuno ha alzato un pochino la voce, ma poi… più nulla.

 

E adesso ?

 

Adesso a dettar legge deve essere proprio lui ?… lo Zar di Russia ?

 

Intanto sono in tanti… tantissimi… troppi quelli che soffrono.

 

Ma ci vogliamo rendere conto che è un’indecenza dover considerare quanto il Genere Umano sia guasto ? Ora è importante potersi proteggere da un piccolo virus e doversi rendere conto che il PIL scenderà… perbacco se scenderà… niente più « crescita ».

 

Già la crescita.

 

Quant’è importante la crescita !

 

Ma insomma !

 

Intanto dall’altra parte del globo si grida e si urla e si osanna a chi potrà contrastare Trump nelle prossime future elezioni presidenziali.

 

La gente che muore e soffre a causa di una stupida guerra intestina… ma chi se ne frega… il PIL è molto più importante. Morto più, morto meno… intanto dovremo morire tutti… o no ?

 

Ma non vi viene un pochino nausea ?

 

A me è venuto il groppo in gola e il magone vedendo quella folla ammassata al confine UE… perché non potrà essere l’UE a risolvere il problema.

Da Web « Repubblica »

 

Possibile che debba continuare ad essere così ?

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LA RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO È VIETATA

 

Questo stupendo film del 1960 con Alberto Sordi ci ricorda un momento terribile della storia italiana… quando terribileè troppo poco.

LA LOCANDINA DEL FILM

Per un po’ non volevo più scrivere sul blog… anche perché il farlo è piuttosto inutile ; è bello scrivere per se stessi… sì, perché gli articoli seri non piacciono… o non vengono letti ma subiscono ugualmente il « Mi piace ».

Oggi però 8 settembre 2019 alla vigilia della presentazione alle Camere di un Governo che non riesco a comprendere con un Ministro degli Esteri che comprendo ancora meno, non ho potuto evitare di rammaricarmi pensando anche a quanto accadde 76 anni fa.

Già 76 anni fa i governanti dimostrarono di essere degli incapaci a gestire la « Cosa Pubblica »… Quanti morti e quante sofferenze dopo quell’Armistizio !

LA PRIMA PAGINA DI UN GIORNALE DI 76 ANNI FA.

Scrivo queste poche righe sperando che qualche giovane consideri la necessità di conoscere quei terribili momenti della nostra storia. Io avevo 7 anni e ricordo benissimo come sembrò che la guerra fosse finita. Non solo cominciarono dei guai ancora peggiori, ma, al confine orientale dell’Italia, non finirono neppure dopo il 1945.

 

Ai tempi, il Re Vittorio Emanuele III con Badoglio e il « massimo » che poteva essere imbarcato, scapparono da Ortona su una nave militare… addirittura scortati da un incrociatore. La nave che, nottetempo, li portò tutti a Brindisi era una Corvetta Antisommergibile BAIONETTA.

 

Oggi non c’è nessun BAIONETTA che può salvare chi non vuol « morire »… oggi ci sono le poltrone che garantiscono, almeno per un po’ di tempo, tranquillità economica e notorietà.

Corvetta Antisommergibile Baionetta (da Wikipedia)

Allora, molti italiani morirono come conseguenza di quell’armistizio mal programmato e pessimamente gestito ; oggi, da un po’ di anni, molti italiani soffrono come conseguenza di Governi incapaci di gestire la « cosa pubblica ». Ma la componente peggiore è che oggi, e forse proprio domani 9 settembre 2019, un certo numero di personaggi verranno osannati perché possano continuare a « distruggere » l’Italia e gli italiani e, a rendere addirittura ridicolo il nome dell’Italia.

 

QUESTE SÌ CHE SARANNO SOFFERENZE GRATUITE !!!

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UN MASCHIETTO

 

La natura è veramente grande ; dire superlativa è dire troppo poco.

Più di una volta ho dovuto meravigliarmi nel vedere dove la natura riesce a dimostrarsi, per esempio con un bel fiore.

 

Ebbene, in natura,anche certe piante dimostrano la loro mascolinità o la loro femminilità.

Un maschio di CICAS

Mi piace moltissimo poter prendere atto che guardarsi intorno e poter ammirare la natura… ad ogni livello, è bellissimo.

 

Sono sempre affascinato dalla potenza di un temporale e, potrei fermarmi molto tempo ad ammirare i fulmini.

Sono però consapevole del fatto che certi temporali sono devastanti… forse perché ci siamo dimenticati di rispettare la natura ?

 

AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA.

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LA RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO È VIETATA

 

Non bisogna parlar sempre male delle poste. Un tempo ci lamentavamo… ma le cose funzionavano abbastanza bene. Il postino arrivava regolarmente e, quasi sempre alla stessa ora… se non addirittura due volte al giorno.

Mi piace oggi ricordare alcuni piccoli particolari che riguardano le timbrature… che quasi mai venivano prese in considerazione… e che ho in parte accantonato.

Le poste mettevano nei loro timbri la località di partenza, la data e l’ora in cui veniva obliterato il francobollo… e un po’ di pubblicità… di qualunque tipo.

Ora non più… anche perché la corrispondenza è minima e l’affrancatura con un francobollo vero, ancora « più » minima.

In questo caso si chiedeva di scrivere le lettere su carta più leggera… sicuramente per ridurre i costi di trasporto.

Obliterazione del 1960

Evidentemente, se la corrispondenza da trasportare pesava meno, si consumava meno energia. Sembrerebbe che nel 1960 s’era più ecologici di adesso… che si parla sempre di ecologia.

Oggi, si timbra molto lontano, se si timbra… e si trasporta con « tranquillità ».

Timbro degli anni 50. Non si riesce purtroppo a leggere l’anno preciso.

In questo caso si desidera chiedere agli automobilisti una guida corretta. Di autostrade ce n’erano poche. Sulle strade normali era più facile abbagliare il conducente dell’auto che s’incrociava.

Ricordo, in chiave quasi anedottica, che negli abitati era obbligatorio, di notte naturalmente, usare le cosiddette « luci di città »… oggi, mi sembra si chiamino « di posizione ». Mio fratello, in un paesello della Val d’Aosta, fu multato dai Carabinieri perché aveva i fari anabbaglianti… e dovette pagarla.

E pensare che oggi si consigliano gli anabbaglianti anche di giorno… obbligatori sulle autostrade.

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Il treno del Sole e il treno dell’Etna arrivavano a Torino. A Torino c’era, e c’è tutt’ora ma snaturata (perché FIAT vuol dire Fabbrica Italiana Automobili Torino), la FIAT. E Torino diventa una « grande » città. C’era il Salone dell’Automobile e il Salone della Tecnica…

Qualcuno si ricorda com’era la FIAT 1800 ?

Era così… da Wikipedia

FIAT 1800 e 2300

Questo è un timbro svizzero… in italiano. Qui veniva propagandata la colletta di maggio in favore della Croce Rossa Svizzera.

Obliterazione del 1984

Non so se le poste si facevano pagare per propagandare la « colletta ». È bello poter pensare che offrissero i loro timbri in favore della Croce Rossa.

E poi ci sono tanti altri timbri che hanno tanto da raccontarci.

Sarà interessante prendere in considerazione quelli delle varie località.

Peccato che hanno smesso di farlo.

Sì, perché OGGI non c’è più alcuna personalizzazione… come in questo :

Francobollo svizzero del 2018

C’è almeno la bellezza del francobollo che commemora i 125 anni di quella ferrovia conosciuta in tutto il mondo che, porterà poi gli escursionisti fino a 3454 metri s.l.m. Siamo nelle Alpi Bernesi. Il bello di questo francobollo che, oltre alle montagne, ci mostra l’antica ferrovia a cremagliera con la vaporiera che spinge. Interessante il particolare della locomotiva che ha « il sedere » sollevato per permettere al tender, a causa delle rotaie in grande pendenza, di rimanere orizzontale.

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LE POSTE ITALIANE… CHE SQUALLORE !

 

 

Se vado in un Supermercato e m’impossesso di un etto di caffè e non dimostro l’intenzione di pagarlo e cerco di andarmene in questo modo sono considerato un ladro e… se mi beccano, dovrò essere giudicato in modo conseguente… in poche parole come ladro.

Da un Quotidiano di Torino del 2 agosto 2019

Le Poste Italiane possono invece permettersi il lusso di trattenere corrispondenza per circa, stando a quanto scritto su « LA STAMPA » di Torino, due tonnellate ?

Ma due tonnellate sono 2000 chili, ed è una quantità enorme. Tutta corrispondenza probabilmente affrancata ; ma, se una corrispondenza è stata affrancata, le POSTE hanno incassato dei soldi… e li hanno incassati per recapitare in tempi ragionevoli.

Ma, questo, non è un furto… o tanti piccoli furti ?

Ma non vi sembra sufficiente per mettere le manette a un qualche Funzionario che… se ne strafotte ?

2 tonnellate !

Ma in queste due tonnellate potrebbe esserci qualcosa di molto importante.

Non importa… le Poste sono credo una SA… non è più lo Stato… lo Stato deve occuparsi di altre cose. Ma allora ? È permesso rubare ?

Ma non è furto non recapitare una lettera in tempi ragionevoli ?

È comprensibile dover pensare che le POSTE ITALIANE oltre a permettersi di non recapitare tonnellate di corrispondenza, non hanno nessun interesse ad essere un poco decorose.

 

Che poi è chiaro che il decoro che di POSTE ITALIANE è molto relativo… se dobbiamo prendere in considerazione le condizioni delle Buche alle quali noi affidiamo le nostre corrispondenze.

Mi permetto di presentarvi un semplice caso… che può far testo… e che dimostra il disinteresse di POSTE ITALIANE verso se stessa e verso l’immagine sua nei riguardi della popolazione e degli eventuali turisti che desiderano inviare un ricordo a parenti ed amici lontani.

 

In una città dell’Italia del nord fotografai 3 anni fa, nel 2016 questa buca :

BUCA di POSTE ITALIANE fotografata nel 2016

Come si può notare, la buca è abbastanza oltraggiata da adesivi vari… nonché uno vecchio e uno nuovo di POSTE ITALIANE.

La stessa buca di POSTE ITALIANE fotografata nel 2018

Non sembra siano passati 2 anni. Eppure la situazione è identica e dimostra il disinteresse di POSTE ITALIANE verso un minimo di decoro.

Ora manca la scritta PER LA CITTÀ sotto la feritoia di sinistra… laddove si potrebbe, senza rimanere schifati, introdurre l’oggetto di corrispondenza.

 

Non si può però dire che, col passare del tempo, POSTE ITALIANE abbia pensato di dare una pulita alla buca e di ripristinare il mancante PER LA CITTÀ… ammesso che abbia un significato.

La stessa buca di POSTE ITALIANE fotografata nel 2019.

Forse su questa buca c’è un qualche adesivo in più… la situazione è però sempre la stessa… indecorosa o squallida.

 

Questa buca nell’Italia del nord non deve farci meravigliare… non deve farci pensare che se la posta non viene recapitata è perché Trapani è nel sud.

Può dimostrarci che lo « squallore » è insito nel « midollo » di chi dirige POSTE ITALIANE e non ha alcun rispetto per chi deve « utilizzare » un servizio così importante.

 

007 ha la « LICENZA DI UCCIDERE »…

POSTE ITALIANE hanno la « LICENZA DI RUBARE » ?

 

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PER FAVORE NON SCRIVERE “MI PIACE” SE NON L’HAI LETTO TUTTO.

LA RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO È VIETATA

 

È bello andare in giro… e, in fondo in fondo, è ancor più bello poter utilizzare i mezzi pubblici.

Ho sempre apprezzato i mezzi pubblici… anche perché si vedono visi nuovi e personaggi, raramente però… particolari.

Quando vado sui mezzi pubblici me ne sto tranquillamente al mio posto e non scambio quasi mai parole o prese di posizione con qualcuno. Se conosco ciò che si vede dal finestrino, mi piace leggere, altrimenti gioisco nei riguardi di ciò che scorre davanti ai miei occhi.

Guardo anche chi è intorno a me.

Non sopporto chi chiacchiera a voce molto alta e, ancor meno chi s’attaca al Cellulare e non lo molla neppure quando scende.

Ciò che però mi farebbe urlare di vera rabbia sono quelle « personcine » che mettono i piedi sui sedili.

Ne ho fotografato due.

 

 

Maleducata N° 1

 

Makleducata N° 2

Queste “personcine” non sanno che le suole delle scarpe non sono mai pulite, e che potrebbero aver strisciato una bella cacca di cane ?…  trascinata poi sul sedile ?… per chi poserà le sue chiappe un po’ più tardi… proprio lì` ?

 

Certo, non gradisco neppure i bimbi che, dopo aver mangiato pane e marmellata, con le manine sporche di marmellata, per spostarsi appoggiano le loro « dolci manine » sulla mie ginocchia. Ma questi sono casi rari o, quasi unici.

 

Quest’oggi, che potrebbe essere anche ieri o domani, ho potuto assistere a qualcosa di incredibile.

 

Sul bus trovo questa donna, che non oso chiamare signora, che occupa due posti ; uno per il suo poderoso fondo schiena, l’altro per lo zainetto.

Tira fuori dallo zainetto il deodorante ascellare e lo striscia delicatamente alle due ascelle.

Poi, comincia a pettinarsi i lunghi capelli ; indi poscia, con mia grande meraviglia, dà inizio alla produzione di una treccia… una unica treccia che dal vertice del cranio scende in basso all’indietro… nel mezzo.

A questo punto estraggo il mio cellulare e, aspettando la prima fermata mi produco col primo scatto.

CONTROLUCE… ma si comprende la produzione della treccia… con le braccia alzate.

 

La treccia è praticamente finita.

 

 Dopo il deodorante, la pettinatura e la produzione del treccione, pensavo che questa donna avesse finito. No, no… non ha ancora finito.

Deve finire di vestirsi.

Ha messo il treccione a posto in posizione posteriore e comincia ad armeggiare con un indumento scuro… verosimilmente una giacchetta di lana… o cotone… che si mette.

Forse dava fastidio l’aria condizionata ?… o stava veramente terminando di vestirsi ?

La giacchetta di lana… o cotone.

A questo punto, ed io essendo leggermente arretrato, non ho potuto vedere e fotografare che comincia ad armeggiare coi piedi… o coi sandali … o con le unghie… per qualche minuto.

La nostra Umana, mentre il bus, con non pochi viaggiatori, prosegue la sua corsa verso il centro di Lugano, forse avrebbe avuto bisogno di un lavandino o di un bel gabinetto, ma il bus cittadino ne è sprovvisto. Pensavo fosse ormai paga e potesse essere soddisfatta dello spettacolo offerto.

No, non ancora !. Estrae dallo zainetto una brioche, o qualcosa di simile, e, noncurante del fatto che molte briciole cadono sul lindo pavimento, comincia a rifocillare il proprio corpo.

Mangia tranquillamente fino al capolinea, in centro.

La donna ha indossato l’indumento scuro e… mangia.

Mentre la donna finisce la propria colazione, mi sovviene che il regolamento dei bus di Lugano vieta di bere e di mangiare sui bus… e naturalmente anche di sporcare per terra.

Questa sequenza, « rubata » col cellulare, malgrado la presenza di altri viaggiatori, mi ha offeso… soprattutto come Umano un po’ civilizzato.

Come si fa ad essere così menefreghisti e maleducati ?… e irrispettosi verso tutti gli altri viaggiatori ?

 

Scese dal bus trascinando il proprio adipe confondendosi nella folla del mattino……

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Ogni tanto prendo il trenino e… faccio un salto in Italia.

IL TRENINO… sullo sfondo LUGANO

Poco più di venti minuti nel trenino… s’arriva a pochi passi dalla frontiera. Un ponte sul fiume Tresa e, sembra di respirare un’aria diversa.

Di qua la Svizzera, di là l’Italia.

A DESTRA LA SVIZZERA; A SINISTRA L’ITALIA

Faccio una piccola spesa e altre necessità… mi bevo naturalmente un caffè e, dopo aver riattraversato la frontiera mi aspetta nuovamente il trenino. È simpatico e, nei giorni feriali c’è ogni 15 minuti… puntuale… come puntuale è quasi sempre la Svizzera.

Normalmente mi porto un libro e la macchina fotografica. Ormai conosco a memoria il tragitto, e, se leggo, i venti minuti passano in un lampo.

Pochi giorni fa, come ogni volta, ad ogni fermata sale qualcuno. Questa volta però, ho visto una scena, almeno secondo me, stupenda. Una signora col cagnetto… l’ha preso in braccio… lui s’è messo a guardar fuori dal finestrino apparentemente molto interessato al panorama che passava davanti ai suoi occhi.

Ho chiesto alla padrona se potevo fotografarlo… mi ha detto di sì.

IL CANE

 

Non credo che quel cane abbia un pedigree. Penso sia il classico bastardino che si fa voler bene… fedele e affettuoso.

 

Ebbi a suo tempo un cane al quale ero ben affezionato… un pastore scozzese.

Poi non più; troppo impegnativo.

 

Ho un grande rispetto per i cani… meno per certe categorie di padroni… ancora meno per certe categorie di padroni che mantengono e ostentano cani pericolosi… senza museruola e, qualche volta, senza guinzaglio.

Non sopporto il proprietario di cane di un certo tipo che dice: “Non fa nulla” e non rispetta chi ha paura dei cani.

Chi ha paura dei cani, già si spaventa se sente un cane abbaiare; se poi sente due cani che litigano, o ancor peggio ringhiano…

Quelli che dicono: “NON FA…o… NON FANNO NULLA”, dovrebbero imparare che con qualunque animale tutto è possibile.

Quand’ero ancora veramente giovane fui spettatore della classica padrona di cani che, con tre cani NON al guinzaglio era convinta che non facessero NULLA. Incontra l’amica col bimbo; quei tre cani che NON FANNO NULLA, forse per gelosia, ma, sicuramente per maleducazione e ignoranza della padrona, azzannarono l’amica e il bimbo e, non fu facile farli desistere.

Caso unico?

NO.

Infatti la cronaca ci racconta spesso di avvenimenti di cani che NON FANNO NULLA, ma azzannano come niente fosse.

 

Anche in questo caso possiamo dire che certo Genere Umano è guasto?

Ho voluto prendere in considerazione l’interesse di Poste Italiane per quanto riguarda i cani. Stampano francobolli proprio per tutto, ma cani… pochissimi.

Questo ho trovato:

FRANCOBOLLO DEL 1994 di Poste Italiane

Nella serie ci sono altri tre francobolli con cani. Questo ho scelto perché mi piace molto il cane dalmata… e se ne vedono pochi.

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LA RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO È VIETATA

 

Registrazione dell’19 Aprile 2019

Personaggi:

L’Albero, Alessandro, Panchina Ingenua e Panchina Petulante.

 

 

L’Albero : « BUONGIORNO Alessandro… è tanto che non ci vediamo ».

 

Alessandro : « Certamente. Tu hai dormito molto. Ora sei così bello con le tue foglioline nuove ».

L’ALBERO E LE FOGLIOLINE DI PRIMAVERA

L’Albero : « Sì, hai ragione ; ho dormito. Ora mi sento carico di vitalità. Sono pronto ad affrontare Primavera ed Estate… e spero di vederti molto spesso ».

 

Alessandro : « Mi fa piacere incontrare un saggio come te. Coi tempi che corrono, credo che sia sempre più difficile trovare della saggezza ».

 

L’Albero : « Ho l’impressione che tu abbia ragione. Hai notato un qualche ammanco particolare di saggezza ? »

 

Alessandro : « Sì, proprio oggi… ».

 

Panchina Ingenua : « Chi sono io che neppure saluti ? Ti aspettavo. Aspettavo le tue chiappe sui miei legni… e tu, ti metti a chiacchierare con L’Albero senza neppure salutare. Vieni a sederti qui ».

 

Alessandro : « Scusami carissima. Hai ragione, sono un maleducato. Sai, ero piuttosto arrabbiato per quello che ho visto sul pieghevole pubblicitario della Coop ».

 

Ingenua : « Sei scusato… perché ti voglio bene. Cosa hai trovato di così sconvolgente ? »

 

Alessandro : « Non è sconvolgente, ma, mi sembra che cozzi contro quel minimo di sensato che dovrebbe aiutare le nostre azioni ».

 

L’Albero : « Scusiamo Ingenua che ci ha interrotto. Cos’hai trovato ? »

 

Alessandro : « Le offerte speciali, quelle che qui chiamano « AZIONI », vendono l’uva, ora fuori stagione che, arriva, indovina un po’ da dove ? »

 

L’Albero : « Non saprei ».

 

Alessandro : « Dall’India ».

 

Panchina Petulante : « Buongiorno Alessandro. Comunque l’India è dietro l’angolo ; solo un po’ di ore di volo e l’uva è in tavola sul tuo piatto. Scherzo. Hai ragione ; prima di tutto dicono da sempre che voi Umani dovreste cibarvi con quello che offre la natura del luogo… oggi lo chiamano chilometri zero… in secondo luogo, non capisco perché si debba portare della semplice uva da così lontano ».

 

L’Albero : « Appunto… da così lontano. Sicuramente coll’aereo. Ma è assurdo dover usare l’aereo per trasportare l’uva. L’aereo inquina… consuma carburante e consuma un mucchio di energie. Ma voi Umani siete così « sballati » che non potete aspettare la fine dell’Estate per mangiare l’uva ? Vabbè che ci siamo noi alberi a ripulire l’aria… »

 

Ingenua : « Ma gli aerei inquinano anche dal punto di vista fonico. Poveretti quelli che abitano vicino agli aeroporti ».

 

Alessandro : « Vi faccio vedere quello che ho detto ; ma non basta ».

UVA DALL’INDIA

Petulante : »Come non basta ».

 

Alessandro : « Guardate questo. I meloni, oltre che dal Marocco e dal Senegal, li fanno arrivare addirittura dall’Honduras… dal Centro America ».

MELONI DALL’HONDURAS

L’Albero : « È inaudito. Ma voi Umani non potete aspettare un paio di mesi ? Dovete proprio avere i meloni adesso ? Ma, scusami Alessandro, a me sembra quasi delinquenziale. Far venire i meloni da così lontano… ».

 

Ingenua : « La componente peggiore del discorso è che la Coop svizzera col suo Naturaplan sembra che voglia a tutti i costi tutelare la natura. Ma come si fa ad essere così ipocriti… forse ho detto una corbelleria, ma a me sembra di trovarmi di fronte a un’Ipocrisia colla « I » maiuscola ».

 

L’Albero : « Io ho le orecchie lunghe. Naturaplan scrive : « Il principio fondante di Naturaplan è un approccio responsabile nei confronti della natura e delle sue risorse, da una dimensione globale fin al più piccolo dettaglio » Belle parole… che fanno tenerezza ».

 

Alessandro : « Ma, non è finita. Quello che posso farvi vedere ora, secondo me, è addirittura molto negativo anche dal punto di vista politico ».

 

Petulante : « Cosa intendi per politico ? »

 

Alessandro: « Cosa intendo? Intendo che, dopo aver analizzato questa chicca del commercio di alimentari da un continente a un altro, si potrebbe intravvedere un oltraggio verso certe popolazioni».

 

L’Albero : « Facci vedere ».

 

Alessandro : «Questo ».

 

L’Albero : « Capisco quello che vuoi dire ».

PATATE DA ISRAELE

Ingenua : « Io non capisco. Mi sembra che il problema sia come gli altri. Possibile che qui in Europa voi Umani non siate capaci di coltivare delle buone patate novelle ? »

 

L’Albero : « Sì, caro Alessandro, hai perfettamente ragione. Trovo assurdo quello che stanno facendo… specialmente ora che Netanyahu, dopo aver vinto le elezioni, metterà in atto quello che aveva promesso, e cioè di annettere in Israele alcuni territori della Cisgiordania. Se consideriamo il particolare che gli israeliani hanno bisogno di terreno coltivabile per sopravvivere, è chiaro che, se vanno a vendere all’Europa i loro prodotti assolutamente non pregiati, peccano di ipocrisia. Che poi, dal 1948 ad oggi, malgrado tutto, non si può proprio dire che siano stati troppo gentili verso chi abitava da quelle parti… e cioè i palestinesi. Io non faccio il tifo per nessuno e non sento odio verso nessuno, penso però, che se si vuol veramente essere oggettivi, di fronte a queste patate novelle si possa essere solo perplessi ».

 

Ingenua : « Ora ho capito anch’io. Prima hanno messo da parte chi già abitava lì, ora gli prendono il terreno per vendere le patate agli svizzeri ».

 

Alessandro : «Beh sì… più o meno hai capito ».

 

L’Albero : « Non mi sembra che questo sia il modo migliore per agire in favore della natura ».

Francobolli italiani del 1970

Alessandro : « Vedete, è un po’ una moda… da sempre. Pensate un po’ che già nel 1970 le Poste Italiane hanno emesso dei francobolli quasi europei per la Savaguardia della Natura… Ve li posso mostrare. Ancora non esisteva la plastica, e, se esisteva era agli albori. Oggi ci sono tanti organirmi che reclamano il rispetto per la natura, ma i capodogli muoiono per aver ingurgitato chili e chili di plastica. Che dire ? Forse ha tanta ragione la nostra Ingenua. L’ipocrisia la fa da padrone !».

 

Ingenua : « Grazie Alessandro. Sì, a me sembra proprio di poter dire che il Genere Umano, oltre ad essere « guasto » è anche veramente ipocrita ».

 

Alessandro : « Non essere così drastica. Comunque sia, vi devo lasciare. Noi Umani dobbiamo prepararci alla Pasqua. Vi abbraccio ».

 

L’Albero, Ingenua e Petulante : « Buona Pasqua… anche ai tuoi amici lettori e ai tuoi familiari ».

 

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