Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for the ‘servizi igienici’ Category

PER FAVORE NON SCRIVERE “MI PIACE” SE NON L’HAI LETTO TUTTO.

LA RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO È VIETATA

 

È bello andare in giro… e, in fondo in fondo, è ancor più bello poter utilizzare i mezzi pubblici.

Ho sempre apprezzato i mezzi pubblici… anche perché si vedono visi nuovi e personaggi, raramente però… particolari.

Quando vado sui mezzi pubblici me ne sto tranquillamente al mio posto e non scambio quasi mai parole o prese di posizione con qualcuno. Se conosco ciò che si vede dal finestrino, mi piace leggere, altrimenti gioisco nei riguardi di ciò che scorre davanti ai miei occhi.

Guardo anche chi è intorno a me.

Non sopporto chi chiacchiera a voce molto alta e, ancor meno chi s’attaca al Cellulare e non lo molla neppure quando scende.

Ciò che però mi farebbe urlare di vera rabbia sono quelle « personcine » che mettono i piedi sui sedili.

Ne ho fotografato due.

 

 

Maleducata N° 1

 

Makleducata N° 2

Queste “personcine” non sanno che le suole delle scarpe non sono mai pulite, e che potrebbero aver strisciato una bella cacca di cane ?…  trascinata poi sul sedile ?… per chi poserà le sue chiappe un po’ più tardi… proprio lì` ?

 

Certo, non gradisco neppure i bimbi che, dopo aver mangiato pane e marmellata, con le manine sporche di marmellata, per spostarsi appoggiano le loro « dolci manine » sulla mie ginocchia. Ma questi sono casi rari o, quasi unici.

 

Quest’oggi, che potrebbe essere anche ieri o domani, ho potuto assistere a qualcosa di incredibile.

 

Sul bus trovo questa donna, che non oso chiamare signora, che occupa due posti ; uno per il suo poderoso fondo schiena, l’altro per lo zainetto.

Tira fuori dallo zainetto il deodorante ascellare e lo striscia delicatamente alle due ascelle.

Poi, comincia a pettinarsi i lunghi capelli ; indi poscia, con mia grande meraviglia, dà inizio alla produzione di una treccia… una unica treccia che dal vertice del cranio scende in basso all’indietro… nel mezzo.

A questo punto estraggo il mio cellulare e, aspettando la prima fermata mi produco col primo scatto.

CONTROLUCE… ma si comprende la produzione della treccia… con le braccia alzate.

 

La treccia è praticamente finita.

 

 Dopo il deodorante, la pettinatura e la produzione del treccione, pensavo che questa donna avesse finito. No, no… non ha ancora finito.

Deve finire di vestirsi.

Ha messo il treccione a posto in posizione posteriore e comincia ad armeggiare con un indumento scuro… verosimilmente una giacchetta di lana… o cotone… che si mette.

Forse dava fastidio l’aria condizionata ?… o stava veramente terminando di vestirsi ?

La giacchetta di lana… o cotone.

A questo punto, ed io essendo leggermente arretrato, non ho potuto vedere e fotografare che comincia ad armeggiare coi piedi… o coi sandali … o con le unghie… per qualche minuto.

La nostra Umana, mentre il bus, con non pochi viaggiatori, prosegue la sua corsa verso il centro di Lugano, forse avrebbe avuto bisogno di un lavandino o di un bel gabinetto, ma il bus cittadino ne è sprovvisto. Pensavo fosse ormai paga e potesse essere soddisfatta dello spettacolo offerto.

No, non ancora !. Estrae dallo zainetto una brioche, o qualcosa di simile, e, noncurante del fatto che molte briciole cadono sul lindo pavimento, comincia a rifocillare il proprio corpo.

Mangia tranquillamente fino al capolinea, in centro.

La donna ha indossato l’indumento scuro e… mangia.

Mentre la donna finisce la propria colazione, mi sovviene che il regolamento dei bus di Lugano vieta di bere e di mangiare sui bus… e naturalmente anche di sporcare per terra.

Questa sequenza, « rubata » col cellulare, malgrado la presenza di altri viaggiatori, mi ha offeso… soprattutto come Umano un po’ civilizzato.

Come si fa ad essere così menefreghisti e maleducati ?… e irrispettosi verso tutti gli altri viaggiatori ?

 

Scese dal bus trascinando il proprio adipe confondendosi nella folla del mattino……

Read Full Post »

Gli uomini non vanno più a fare pipì?
Forse, dato che i Vespasiani sono pressoché scomparsi.
Potremmo fare una ricerca interessante. Quanti ce ne sono ancora in Italia?

Questo l’ho fotografato a Bordighera.

BORDIGHERA (IM)

BORDIGHERA (IM)

Mi piacerebbe farne un censimento. Quanti ne sono rimasti in Italia.

Mi mandate la foto del Vespasiano che trovate nella vostra città o nel vostro peregrinare col nome della località nella quale è stato fotografato?

quarchedundepegi@gmail.com

Potrebbe essere un servizio di amore verso la Patria… così potremmo aiutare tanti vecchietti… come me… ad essere alleviati durante le passeggiate lontano da casa.

Read Full Post »

AI DIRIGENTI DI

TRENITALIA

Caro Trenitalia,

Ti dò del tu dato che amo i treni e continuo a pensare che i treni dovrebbero e potrebbero funzionare bene.

Ti scrivo perché, dopo tanto tempo, ho voluto di nuovo portare mia moglie in treno per andare in Liguria; quella di ponente… quella che finisce a Ventimiglia… e poi comincia la Francia che fa parte come noi dell’Unione Europea.

Dopo questo viaggio, mia moglie mi ha detto: “Mai più in treno.”

Da quando avete tolto il treno Basilea Nizza che era abbastanza puntuale e pulito, si avrebbe l’impressione che lo Stato vi paghi delle tangenti per fare in modo che la gente vada in macchina e consumi le autostrade (a salato pagamento) e la benzina.

Prima il prezzo era abbordabile, ora il biglietto dei vostri treni è diventato caro. Vi chiedo sottovoce: “Lo sapete che se una donna vuol fare pipì deve attraversare qualche vagone (se le porte si aprono) e, quando finalmente trova il gabinetto funzionante deve mettersi in coda e può anche succedere che se il treno entra in galleria questa donna si trova al buio pesto e non vede più niente e, se sapete come sono fatte le donne, può trovarsi in grave difficoltà se la galleria è lunga e se oltre a dover fare pipì non riesce a stringere sufficientemente le chiappe dato che è buio pesto può entrare in panico, stare male e… farla per terra?

E se è obbligata a farla per terra perché non vede niente dato che la luce non funziona e la galleria è lunga e non trova la maniglia della porta, poi chi pulisce?

E poi chi mette l’acqua per lo sciacquone?

Vorrei ora chiedervi ancora una cosa:  Se, con la vostra prenotazione obbligatoria mi assegnate un posto sporco, cosa devo fare? Non posso neanche dirlo al controllore… perché non passa quasi mai.

Nel prezzo del biglietto è compreso il consumo delle toilette? In caso affermativo devo potermi chiudere nelle toilette? Le toilette devono essere, se non pulite (forse non sapete cosa vuol dire pulito) almeno decorose?

Forse voi dirigenti di Trenitalia siete tutti uomini col pisellino; lo sapete che per una donna fare pipì è un po’ più complicato rispetto a voi?

Non vi sembra di rubare quando fate viaggiare la gente in quel modo facendo pagare cifre da treno “decoroso”?

Posso chiedervi un favore? Andate a comperarvi un biglietto di seconda classe e andate un po’ su un treno “normale”; forse comincerete a capire e a chiedervi se rubate o no lo stipendio.

Coi miei migliori saluti.

Quarc

Read Full Post »

Non sanno più come fare a “prendere” i soldi alla gente.

Sto parlando delle ferrovie svizzere e di quelle italiane.

Parliamo prima di quelle svizzere SBB CFF FFS.

Un tempo se si doveva partire e si voleva andare in treno, si andava alla stazione, ci si metteva in coda e si comperava il biglietto.

Se il biglietto era internazionale per l’Italia vi davano un biglietto (uno solo), anche andata e ritorno e valevole due mesi. Credo di non sbagliarmi ma la tariffa per l’estero includeva il cosiddetto SUPPLEMENTO RAPIDO.

Oggi? Oggi è un po’ più complicatissimo e più dispendioso.

Per la componente italiana ve lo dico dopo. Ora esaurisco la componente svizzera facendovi vedere questo biglietto, se biglietto si può chiamare:

TASSA

TASSA

Questo non è un biglietto. È la ricevuta di 10 franchi svizzeri carpiti all’utente per il semplice fatto di aver chiesto, e regolarmente pagato, dei biglietti per l’Italia. Potete vedere: È scritto chiaro e si vede che la somma è stata carpita (o rubata?) dalla biglietteria della stazione di Lugano.

Semplicissimo: Vuoi un biglietto per l’Italia? Non mi basta se mi paghi il biglietto, devi pagarmi il fatto che io ti faccio il biglietto.

Ora vediamo in che modo TRENITALIA riesce a prender soldi all’ignaro cliente.

Se un tempo dovevo andare, per esempio , a Ventimiglia, col mio biglietto salivo sul treno, mi sceglievo un posto comodo e… arrivavo a destinazione. Se volevo fermarmi a Pavia o a Genova o a Savona potevo tranquillamente farlo e potevo, sempre tranquillamente, prendere un treno dopo. Il biglietto era valido 2 mesi. Potevo tornare quando volevo; l’importante non perdere il biglietto.

OGGI: Vuoi andare a Ventimiglia e fermarti un paio d’ore, o anche 4, a Genova per fare quattro chiacchiere con un parente? Puoi farlo; tutto si può fare; basta pagare. Ora infatti, con la scusa di darti il posto prenotato, ti obbligano a prenotare il posto e, contemporaneamente, già che ci sono, ti fanno pagare il supplemento che un tempo si chiamava rapido. Devi quindi prendere proprio quel treno; devi prendere quel posto lì vicino alle persone che, a loro volta, sono state obbligate a sedersi lì. Se fai una sosta a Genova e vuoi proseguire il viaggio potrai prendere un treno, ma proprio quello che avrai deciso prima, e solo quello. E per tornare? Anche in questo caso la zuppa è la stessa.

Succede però che, con tutte queste inutili e costose garanzie, la tratta Milano Ventimiglia con una sosta a Genova ti costerà 8 franchi in più della tratta Ventimiglia Milano senza sosta.

C’è un però. Oltre ad avere il posto assicurato, il treno è quasi di lusso, è sempre puntualissimo con delle Toilette “a prova di bomba” come questa fotografata durante questo costosissimo viaggio:

Sull'IC di TRENITALIA

Sull’IC di TRENITALIA

Ma i Dirigenti delle Ferrovie non si vergognano? Fanno pagare balzelli assurdi e non hanno nessun rispetto per il viaggiatore.

E L’EDUCAZIONE? FATE VOI!

Read Full Post »

Quando ero molto, ma molto più giovane, quando già esisteva la Democrazia Cristiana veniva raccontata una storiella molto “simpatica” e molto, per i tempi, significativa.
Si narrava dell’inaugurazione di una casa con un certo numero di appartamenti. A tagliare il nastro, probabilmente tricolore, era un Ministro della Repubblica.

nastro tricolore

Il corteo, col Ministro in testa, sale dal pianterreno fino all’ultimo piano. Purtroppo non riesco a ricordare quanti piani erano.. Ricordo però con certezza che, alla fine della visita, il Ministro è molto meravigliato e rivolgendosi a chi lo guida chiede come mai in nessun appartamento c’è il gabinetto.
La risposta è semplice. Coloro che occuperanno gli appartamenti appena inaugurati non ne avranno bisogno.
“Ma com’è possibile?” chiede il Ministro.
Gli rispondono:” Su un piano metteremo i pensionati. Con la pensione che ricevono non hanno soldi sufficienti per comperarsi da mangiare. Quindi non hanno bisogno del gabinetto”
“Su un altro piano metteremo i comunisti. Quelli sono dei mangia merda, e quindi non hanno bisogno di gabinetti”
“Su un altro piano ancora metteremo gli angeli; anche loro non abbisognano di gabinetti”.
Da quanto ricordo la costruzione avrebbe avuto 5 piani. Non ricordo a chi erano destinati gli altri due piani.
Oggi però ipotizzo che almeno uno di quei due piani avrebbe potuto essere destinato a Dirigenti di Ferrovie; non ho detto delle Ferrovie altrimenti lo si interpreterebbe Ferrovie dello Stato. No “di Ferrovie” anche quelle svizzere.

Non sto parlando di situazioni antiche. Recentissimamente salgo sul treno (TILO) a Bellinzona per recarmi a Lugano.

Quanto è bello questo treno. Modernissimo! Ha un solo gabinetto!

Questo treno ha una sola Toilette (Modernissima e aspirante)… però non funziona! C’è la lucetta rossa (che consiglia di farla in un angolo?).

Ho visto una ragazza veramente sconsolata che ne aveva veramente bisogno…

Ma quelli che progettano i treni lo sanno che, qualche volta le toilette vanno in tilt? O anche i progettisti hanno bisogno di un appartamento in quella casa?

E per Ferrovie intendo quei mezzi pubblici atti a trasportarci. Non quelle come per esempio la Transcantabrica che serve per vivere una vacanza di lusso.

Ferrovia Transcantabrica

La storiella che vi ho raccontato era rimasta nei meandri del mio cerebro dall’età di circa 10 anni. Nel raccontarvela non ho voluto assolutamente fare della politica. Ho voluto limitarmi a fare una descrizione di ciò che ricordavo. Se qualche nostalgico comunista, ne ho conosciuto di integerrimi, avesse voglia di prendersela, farebbe male. Quello era solo il punto di vista di certe categorie negli anni 40 avanzati

Read Full Post »

Avevo scritto che le sofferenze gratuite potrebbero non esserci; ci sono perchè qualcuno le ha permesse; perchè qualcuno ha permesso che arrivassero  a verificarsi.

Avevo promesso di ridere o sorridere sempre di più.


Vorrei ora affrontare le sofferenze del viaggiatore collegate all’ingordigia che finge di essere efficienza.

Se vi va di far sorridere la vostra maltrattata MADRETERRA, fate come il sottoscritto che, tutte le volte che può usa i mezzi pubblici e, sempre se può, non usa l’aereo.

Trasporti a LUGANO

In questo scritto mi occupo di “piccoli” disservizi “sorridenti” che possono far soffrire il viaggiatore.
Se andate nella stazione ferroviaria di Lugano in Svizzera, e non solo in quella di Lugano, vi può capitare di attendere un treno per andare, ad esempio, a Milano e sentire l’altoparlante che vi comunica che il treno è in partenza. Vi prega di salire.

LUGANO

Ma se il treno non è ancora arrivato!

Non è terribile; se il treno non è ancora arrivato, arriverà.

Dicono:
SE NON SI RASSERENA, SI RASSERENERÀ

Per l’ansioso un annuncio sbagliato provoca sofferenza; teme di aver sbagliato orario, marciapiede, teme di non arrivare a un appuntamento, teme di aver sbagliato tutto, ecc.

Perchè tutto questo? Perchè la Direzione delle Ferrovie, per risparmiare (e quindi per guadagnare di più) ha deciso di fare gli annunci dalla stazione di Bellinzona (che è distante svariati chilometri).

Quanto vi ho raccontato non accade solo a Lugano. È l’andazzo moderno del risparmiatore ferroviario “a tutti i costi”.

E PENSARE CHE LE FERROVIE DOVREBBERO ESSERE UN SERVIZIO PUBBLICO!

Sui treni hanno inventato i gabinetti moderni.
Prima un gabinetto poteva essere sporco e dal gabinetto si vedevano i binari; con artifizi particolari si poteva arrivare ad utilizzarli e ad “alleggerirsi”.

Oggi hanno fatto i gabinetti tipo “Bidone aspiratutto”. La cacca e la carta non finiscono sui binari e si possono utilizzare le toilette anche durante la soste del treno in stazione.

Ma cosa succede se, per incuria o per voler risparmiare (ingordigia?), tutti i gabinetti di un treno sono intasati? e quindi non utilizzabili?
Succede che il treno si ferma alla stazione di Chiasso per permettere ai viaggiatori di scendere e, in coda naturalmente, utilizzare i gabinetti della stazione. Potrà sembrare una barzelletta, ma è accaduto veramente! Non me lo sono inventato dopo aver scritto che bisogna ridere di più.

È da un treno come questo che uscì la processione di viaggiatori con la vescica strapiena.

Riuscite ad immaginare la sofferenza dell’anziano prostatico o della signora affetta da cistiti recidivanti?
Che sofferenze!
Forse nel prezzo del biglietto non era inclusa l’utilizzazione della toilette.

Ma non vi viene da ridere pensando a quei presuntuosi dirigenti delle Ferrovie?

Siete sicuramente d’accordo con me che se un bimbo deve far pipì aspetta l’ultimo momento. Se gli chiedete se deve far pipì, vi risponde:”Ma non mi scappa!”.

Immaginate quella madre col bimbetto che sul treno (dove si paga un supplemento) fra Milano e Genova deve attraversare almeno tre vagoni per trovarne uno col gabinetto accessibile?

In questo vagone appena “restaurato” forse i gabinetti funzionano

E se poi (se scappa scappa) uno è obbligato a farla in un angolo?
Se accade a un bimbetto si dice che è un poveretto innocente, ma se accade a un adulto? Direste che è un maleducato. E quei dirigenti o quei ferrovieri che si limitano ad appiccicare pezzi di carta che comunicano l’inutilizzabilità di quel gabinetto?
Sono dei poveretti innocenti anche loro?

UN RICORDO NON FA MAI MALE!

Read Full Post »