Avevo scritto che le sofferenze gratuite potrebbero non esserci; ci sono perchè qualcuno le ha permesse; perchè qualcuno ha permesso che arrivassero a verificarsi.
Avevo promesso di ridere o sorridere sempre di più.
Vorrei ora affrontare le sofferenze del viaggiatore collegate all’ingordigia che finge di essere efficienza.
Se vi va di far sorridere la vostra maltrattata MADRETERRA, fate come il sottoscritto che, tutte le volte che può usa i mezzi pubblici e, sempre se può, non usa l’aereo.
In questo scritto mi occupo di “piccoli” disservizi “sorridenti” che possono far soffrire il viaggiatore.
Se andate nella stazione ferroviaria di Lugano in Svizzera, e non solo in quella di Lugano, vi può capitare di attendere un treno per andare, ad esempio, a Milano e sentire l’altoparlante che vi comunica che il treno è in partenza. Vi prega di salire.
Ma se il treno non è ancora arrivato!
Non è terribile; se il treno non è ancora arrivato, arriverà.
Dicono:
SE NON SI RASSERENA, SI RASSERENERÀ
Per l’ansioso un annuncio sbagliato provoca sofferenza; teme di aver sbagliato orario, marciapiede, teme di non arrivare a un appuntamento, teme di aver sbagliato tutto, ecc.
Perchè tutto questo? Perchè la Direzione delle Ferrovie, per risparmiare (e quindi per guadagnare di più) ha deciso di fare gli annunci dalla stazione di Bellinzona (che è distante svariati chilometri).
Quanto vi ho raccontato non accade solo a Lugano. È l’andazzo moderno del risparmiatore ferroviario “a tutti i costi”.
E PENSARE CHE LE FERROVIE DOVREBBERO ESSERE UN SERVIZIO PUBBLICO!
Sui treni hanno inventato i gabinetti moderni.
Prima un gabinetto poteva essere sporco e dal gabinetto si vedevano i binari; con artifizi particolari si poteva arrivare ad utilizzarli e ad “alleggerirsi”.
Oggi hanno fatto i gabinetti tipo “Bidone aspiratutto”. La cacca e la carta non finiscono sui binari e si possono utilizzare le toilette anche durante la soste del treno in stazione.
Ma cosa succede se, per incuria o per voler risparmiare (ingordigia?), tutti i gabinetti di un treno sono intasati? e quindi non utilizzabili?
Succede che il treno si ferma alla stazione di Chiasso per permettere ai viaggiatori di scendere e, in coda naturalmente, utilizzare i gabinetti della stazione. Potrà sembrare una barzelletta, ma è accaduto veramente! Non me lo sono inventato dopo aver scritto che bisogna ridere di più.
Riuscite ad immaginare la sofferenza dell’anziano prostatico o della signora affetta da cistiti recidivanti?
Che sofferenze!
Forse nel prezzo del biglietto non era inclusa l’utilizzazione della toilette.
Ma non vi viene da ridere pensando a quei presuntuosi dirigenti delle Ferrovie?
Siete sicuramente d’accordo con me che se un bimbo deve far pipì aspetta l’ultimo momento. Se gli chiedete se deve far pipì, vi risponde:”Ma non mi scappa!”.
Immaginate quella madre col bimbetto che sul treno (dove si paga un supplemento) fra Milano e Genova deve attraversare almeno tre vagoni per trovarne uno col gabinetto accessibile?
E se poi (se scappa scappa) uno è obbligato a farla in un angolo?
Se accade a un bimbetto si dice che è un poveretto innocente, ma se accade a un adulto? Direste che è un maleducato. E quei dirigenti o quei ferrovieri che si limitano ad appiccicare pezzi di carta che comunicano l’inutilizzabilità di quel gabinetto?
Sono dei poveretti innocenti anche loro?
Peccato che durante la lettura dell’articolo non si possa aggiungere il sottofondo della canzoncina: Mi scappa la pipì, mi scappa la pipì papà…non ne posso proprio più, io la faccio qui!
Fu un momento molto simpatico al Festival di Sanremo. Se non ricordo male con Pippo Franco e tanti bei bambini.
Ho letto finalmente tutti i tuoi pensieri e i commenti. Tantissimi complimenti!
Mi contatteresti al tuo rientro?
Chiara
Il tuo intervento, Chiara, mi ha fatto veramente molto piacere. Mi limito a dirti questo e a invitarti a continuare la lettura dei miei articoletti.
Bene se Atene piange , Sparta no ride… vedo che anche i pulitissimi svizzeri se la passano bene (ehm… non sarà che si tratta di svizzeri …italiani?
Si tratta di svizzeri che parlano italiano. Non si dimentichi però che tutto questo è frutto della globalizzazione.
In Svizzera tentano di migliorare. In Italia pensano solo a litigare e, oserei dire, essere “invidiosi” perchè non hanno ricevuto un appartamento in regalo.