Posta 30
Quando nelle medie andavo a scuola, in quel di Genova, ero solito prendere il tram… tanto per andare, quanto per tornare a casa. Normalmente non si aveva la fortuna di doverlo aspettare poco; il più delle volte lo si doveva aspettare anche una decina di minuti… era quasi meglio perché proprio all’altezza della fermata c’era un’edicola piuttosto grande che esponeva molti giornali. Quelli che m’interessavano di più erano quelli coll’enorme illustrazione e il racconto relativo. Ricordo perfettamente La Domenica del Corriere, la Tribuna Illustrata e l’Illustrazione Italiana. Di quest’ultima mi son divertito ad estrapolare questa copertina del 23 giugno 1940… che naturalmente non voglio commentare.
Mentre aspettavo il tram andavo a leggere quanto era possibile sotto le illustrazioni. Sì, c’erano altri giornali esposti oltre ai giornaletti che qualche volta leggevamo anche sul tram. C’era, da guardare solo la copertina, “Alta Tensione”. Ne riporto senza commentarla una copertina degli anni 50… che oggi fa semplicemente sorridere.
ALTA TENSIONE. Anni 50.
Quello che m’interessa, perché ha vera attinenza coi francobolli è la Domenica del Corriere, che, oltre ad essere particolarmente prestigiosa, aveva avuto come illustratore Achille Beltrame. Uscì ogni settimana per 90 anni fino al 1989.
Poste Italiane se ne ricordò nel 1995 con un francobollo che illustra il primo numero uscito nel 1899. L’illustrazione è tratta da schizzi originali del Beltrame e vuole rappresentare una tempesta di neve nel Montenegro che bloccò trecento soldati. Questo francobollo ritrae la copertina del settimanale, però vuole essere un omaggio al famoso disegnatore. In quell’anno, pochi mesi prima uscì un francobollo con sovrapprezzo… un grande sovrapprezzo!
Francobollo italiano del 1995
Fu un francobollo “Pro Alluvionati”… conseguenza di una delle tante alluvioni che da quel dì affliggono l’Italia.
Fu il primo francobollo dell’anno. Bisogna dire che il territorio italiano è piuttosto fragile perché se viene qualche goccia in più già gli argini non tengono e viene tutto allagato… con danni non indifferenti che fanno piangere.
È però assodato che i torrenti non sono “mantenuti” come si dovrebbe. Eppure sono anni che si parla di “Dissesto idrogeologico”, forse qua e là viene fatto qualcosa, ma le alluvioni che periodicamente danneggiano l’Italia fanno dire agli italiani che non è stato fatto abbastanza.
Francobollo del 1995 con grande sovrapprezzo
L’importo per gli alluvionati è veramente alto. Sarebbe interessante sapere quanti di questi francobolli furono venduti e quanto effettivamente “raggiunse” gli alluvionati.
In Svizzera vengono venduti annualmente francobolli con sovrapprezzo in favore della gioventù… dal 1913 un po’ prima di Natale… nel mese di novembre.
Già dai primi anni, i francobolli “Pro Juventute” utilizzano dei temi che rimangono qualche anno. Piacquero gli stemmi dei vari cantoni svizzeri. Questo è un esempio del 1924: lo stemma del Cantone di Sciaffusa… che si trova nel nord della Svizzera ad Est; quasi una penisola nella Germania. Per questa ragione, durante l’ultima guerra Mondiale, quando ancora non c’erano le “bombe intelligenti” del Presidente Bush, furono sganciate per sbaglio delle bombe sulla città di Sciaffusa e ci furono 40 morti e molti feriti. Per errore caddero bombe alleate anche su Stein am Rhein, proprio sul confine con la Germania… ridente località sul Reno… dove il fiume riprende la sua corsa dopo aver gettato le sue acque nel Lago di Costanza.
La componente interessante e quasi grottesca fu che, per essere riconosciuti in terra elvetica e quindi, come neutrali, per non essere bombardati, alcuni svizzeri fecero dipingere sul tetto della casa una grande bandiera svizzera. I piloti degli aerei americani, al ritorno dalle missioni di bombardamento, dichiararono di aver visto “quella croce bianca in campo rosso (la bandiera svizzera), ma di non sapere cosa potesse significare. In poche parole, non conoscevano la bandiera della Confederazione Svizzera… neutrale.
Stemma del Cantone Sciaffusa
Sullo stesso stile viene immortalato lo stemma del Cantone San Gallo… che sicuramente non ha nulla a che fare col fascismo. Oggi è di moda essere antifascisti, almeno in Italia, e sembra debba essere obbligatorio dichiararsi antifascisti… anche perché sembra, lo asserì a suo tempo il nostro Presidente della Repubblica, che Benito Mussolini non avrebbe mai fatto nulla di positivo. Non è questa la sede per discuterne… ai tempi però furono in molti ad inneggiarlo.
Comunque sia, il Canton San Gallo esiste come confederato della Svizzera dal 1803… quindi, se a qualcuno dovesse venire qualche strana idea vedendo questo francobollo… cambi frettolosamente idea.
Il Cantone San Gallo si trova nel Nord-Est della Svizzera, è piuttosto in alto e ha la prerogativa di includere nel suo territorio i due semi cantoni di Appenzello.
Stemma del Cantone San Gallo
I francobolli Pro Juventute furono molto apprezzati dagli svizzeri… venivano acquistati anche perché col sovrapprezzo in favore della gioventù c’era la convinzione che i soldi in più raggiungessero lo scopo giusto.
Esauriti gli stemmi dei cantoni, passarono ai costumi, ai fiori, ai giocattoli, agli animali e, naturalmente anche ad altri argomenti… sempre relativi alla giovane età.
Quando finì la Seconda Guerra Mondiale, fu finalmente possibile andare a trovare i Nonni. Ricordo con particolare piacere il freddo dell’Inverno di fine 1945 e i francobolli Pro Juventute di quell’anno. La serie, come ormai ogni anno, era di 4 francobolli. Quell’anno due francobolli commemoravano due personaggi e gli altri due erano di fiori.
Quando in Svizzera c’erano ancora le targhette pubblicitarie, qualunque argomento era valido… tanto per la posta quanto per le varie cittadine che potevano farsi pubblicità. Inoltre anche molti altri argomenti potevano venir pubblicizzati come le mostre d’arte.
Questa targhetta, molto semplice, propaganda appunto la PRO JUVENTUTE.
Francobollo della serie ordinaria “Storia Postale e Monumenti Storici” timbrato a Zug.
La data del 5 dicembre 1965 mi dice che in quel periodo lavoravo proprio a Zug (in italiano Zugo), capitale dell’omonimo cantone… poco lontano da Zurigo. Rimembrare quel periodo della mia vita non può non farmi ricordare che proprio durante quell’anno e in quella ridente località conobbi quella donna che è ancora mia moglie.
L’ospedale era piccolo ma aveva un primario molto bravo e, oltre che molto umano, anche molto saggio. Fu un periodo nel quale imparai, non solo professionalmente ma anche umanamente, molte cose… che, negli anni, mi sono portato dietro e non ho mai dimenticato. A quei tempi si lavorava, forse troppo… ma lo si faceva volentieri.
Il Cantone di Zug (delimitato in rosso)… vicino a Zurigo.
Lasciai quell’ospedale perché, malgrado tutto, avevo un po’ di nostalgia dell’Italia e perché vivevo come insopportabile il clima… quello invernale per ché era facilmente grigio… se nevicava erano nubi, se non nevicava era nebbia alta. D’Estate poi poteva anche essere ben caldo come nella mia Genova, però, dopo un temporale il caldo, quello bello, spariva e lasciava posto ad aria abbastanza fresca.
Lascio da parte certe reminiscenze, e ritornando ai Pro Juventute, torno a quelli che ricordo particolarmente perché legati ai nonni che abitavano sul Lago di Costanza, al freddo e al piacere di vedere tutto in ordine dopo la brutta guerra voluta da Hitler e Mussolini.
Francobollo Pro Juventute da 5 centesimi
Devo dire la verità. Ai tempi non ero m’interessò assolutamente sapere chi era quest’uomo. Lo ricordo come particolarmente simpatico; sì perché vedevo sovente quel francobollo e, come gli altri, faceva parte dell’atmosfera positiva che vivevo in famiglia. Ora so che fu un governante svizzero d’inizio secolo e fu uno dei principali promotori dell’assicurazione contro le malattie e gli infortuni.
L’altro personaggio della serie è una donna SUSANNA ORELLI. Di questa donna ricordo benissimo i connotati del francobollo. Non sapevo assolutamente nulla di lei. So oggi che si dedicò ad opere buone anche a livelo femminile, ma, forse la cosa più interessante fu che fondò a Zurigo il primo ristorante senza alcool… dove cioè non venivano servite bevande alcooliche.
Francobollo Pro Juventute 10 centesimi
Chi dovesse trovarsi a leggere quanto sto scrivendo, forse non riuscirebbe a comprendere il mio interesse per questi francobolli e quelli floreali della stessa serie. Il fatto è che alla fine del 1945 avevo superato abbondantemente l’età di 9 anni ed avevo praticamente sempre vissuto le difficoltà della guerra. Di colpo, sì, da un momento all’altro… ovvero da quando salii su un treno puntuale e ben funzionante a Chiasso… dove cominciava la Svizzera… tutto cambiò. Per un bimbo abituato alle bombe, alla divisa dei tedeschi e delle brigate nere nonché al disordine e alla precarietà, l’ordine e la vita tranquilla sembrarono un’eccezione… eppure erano la normalità. Dato che avevo cominciato ad apprezzare i francobolli proprio sotto il regime della Repubblica di Salò, in modo disordinato, vedere l’ordine e il buon funzionamento di tutto e di ciò che faceva capo alla posta, rimase impresso in modo indelebile… e lo è tutt’ora… ancora di più se si considera il caos europeo e italiano.
Questo è il primo dei francobolli floreali che hanno influito sulla mente di me bambino.
Francobollo del 1945 da 20 centesimi
Non mi chiesi mai che fiore era rappresentato su questo francobollo. Sicuramente mi piacevano quelle foglie rappresentate come pizzi.
Il francobollo della serie che ricordo maggiormente è indubbiamente quello da 30 centesimi… anche perché quella era la tariffa di una lettera per l’Italia e quindi si riceveva facilmente lettere dai parenti con quel francobollo.
Francobollo del 1945 da 30 centesimi
Andai poi più volte in Svizzera e imparai a conoscere gli svizzeri. Fu appunto in Svizzera che imparai a fare il medico… ma soprattutto la precisione.
La parola precisione è oggi diventata un po’ obsoleta. È rimasta il cavallo di battaglia dei burocrati che hanno cambiato il significato della parola e l’hanno fatta diventare pedanteria… ad un livello tale per cui si potrebbe più facilmente dire disonestà. Si pensi che, ai tempi, per ottenere una risposta da un Ente parastatale, fui costretto a “chiedere” con una carta bollata. Più recentemente, per dimettermi dall’Ordine dei Medici fui costretto ad applicare sulla lettera dimissionaria una marca da bollo di € 16… rubati? Sicuramente no.
Sicuramente va bene così, per cui, rimanendo in Italia è possibile dare un’occhiata al Castello di Ostia ben rappresentato nel francobollo da 170 lire “Castelli d’Italia”.
Il Castello di Ostia nel francobollo da 170 lire.
Bello e possente. Non l’ho mai visto, anche perché non sono mai stato ad Ostia. Sicuramente molti romani sono stati ad Ostia… chissà se ci sono andati anche per vedere il castello? Sicuramente per vedere e godere il mare… che mi manca.
Sì, il mare mi manca; e mi manca anche il rumore del mare… il rumore di quelle piccole onde che arrivano sulla spiaggia quando il mare è come l’olio, quanto il possente fragore del mare in burrasca… quel mare che non perdona e dimostra quanto è grande la forza irresistibile della natura. Bisogna avere più rispetto per la natura.
(Probabilmente continua)
Quante storia in queste immagini. Grazie Quarc! 😀
Cara Evaporata,
Sono io che ringrazio te per la tua presenza. Buona notte.
Quarc
🤗💝
Buongiorno Evaporata… ben svegliata?
Quark
Buon pomeriggio Alessandro. 😀
Da quanto tempo non torni a Genova?
Fui a Genova l’ultima volta, per poche ore, nel dicembre del 2022. Non ricordo quando andai l’ultima volta in giro per Genova… in particolare a godere il panorama dalla Spianata Castelletto.
BUONGIORNO e Buona Fortuna.
Quarc
Anche a te amico mio! 🙂